17^ Domenica Tempo Ordinario
(6, 1-15)
Oggi si va in pellegrinaggio. Dove? In un posto molto fresco e gradevole, particolarmente indicato in questo tempo di calura estiva. Pronti? Via: si va alle “Sette Fonti”. L’ideale vero? E perché andiamo lì? Perché è il posto dove avvenne la moltiplicazione dei pani. Quel miracolo Gesù lo fece proprio in un luogo sul lago di Tiberiade, chiamato Tabga, che in greco significa appunto “sette fonti” numero che simboleggia la pienezza. Il posto è magnifico, pacificante con quei declivi verdi che scendono fino al lago.
• Tirar fuori il poco che abbiamo
Gesù partì in barca: aveva intenzione di appartarsi per pregare, ma la gente saputolo, partì a piedi e
seguì la barca, arrivando addirittura prima, cosicché quando Egli scese vide tantissima gente venuta
dalle varie città, apposta per ascoltarlo: 5000 uomini senza contare le donne e i bambini. Folla
immensa per quei tempi: bastava a svuotare interi paesi. E Gesù sul far della sera, fece quel famoso
gesto di moltiplicare pochi pani e pochi pesci che poi non finivano più… Fatto che deve aver colpito tantissimo se lo riportano tutti e quattro gli evangelisti.
Venne dunque tutto un popolo che portava il peso e la fatica del vivere quotidiano. Venivano con i
loro cuori feriti, le loro angosce, i loro malati, davanti al Maestro –l’unico– che aveva detto: “Venite a me voi che siete affaticati e oppressi”.
E Gesù vide tutta questa pena che ognuno portava in fondo al cuore ed ebbe compassione di loro. E
guarì i loro malati e, per loro, moltiplicò i pani e i pesci. Per loro! Per sé stesso non lo fece,
quando dopo i 40 giorni di digiuno al deserto, ebbe fame e rispose al tentatore: “Non di solo pane vive l’uomo”. Ma ora a questi uomini affamati che ha davanti, non dice ‘non di solo pane vive l’uomo’, ma moltiplica per loro pani e pesci.
• Dov’è Tabga?
Tabga è la parrocchia, la casa, la comunità, insomma ogni luogo del tuo vivere quotidiano, dove hai
bisogno che il Signore moltiplichi i tuoi pochi pani e pesci: quelli dell’energia, dell’entusiasmo,
della pazienza per affrontare la tua battaglia di ogni giorno. Ognuno ha il suo fronte dove combattere la buona battaglia e condurla a buon fine. A volte vorresti usare “quintali di insetticida” contro le seccature e i seccatori… mentre ti occorrono quintali di pazienza per vincere la tua battaglia. Tabga, l’unica zona verde, cioè pacifica, vicino all’acqua, dove Dio ti aspetta per moltiplicare le tue riserve esaurite… e ridare pace al tuo cuore. Tabga, quel posto sul lago di Tiberiade che è presente in ogni luogo dove Cristo si fa presente. Dove si fa comunione.
• Radunate i frammenti
Alla fine Gesù disse: ”Raccogliete i pezzi avanzati” che in greco suona piuttosto “radunate i
frammenti”. Il significato è ben diverso: sta ad indicare il nostro essere che, dopo il peccato
originale e… post-originale (cioè il nostro), è esploso in mille schegge. Siamo frantumati: abbiamo
centomila desideri diversi e, spesso, contrastanti: la volontà vuole una cosa e la sensibilità vuole
l’esatto contrario; la ragione dice una cosa, il cuore ne dice un’altra e via di questo passo. Un giorno
vogliamo vedere gente, il giorno dopo, no: insomma non sappiamo ciò che vogliamo perché siamo
troppo in balia dei nostri alti e bassi. Per sfuggire alla frammentazione dobbiamo fissarci sul bene
che fa bene agli altri, non sui nostri comodi che pensiamo ci facciano star bene, ma in realtà ci
fanno stare tremendamente scomodi “dentro”. Se rendiamo felici gli altri con un’attenzione, una
parola buona, un gesto che magari ci costa anche, poi saremo più felici noi e diffonderemo gioia
tutto intorno: ecco la buona novella. Ma il primo da evangelizzare è il nostro cuore che va liberato da egoismi vari e fatto uscire da sé per renderlo attento all’altro.
Wilma Chasseur