27^ Domenica Tempo Ordinario
(Mc 10,2-16)
Il Vangelo di oggi ci mostra ancora Gesù in cammino: lasciata la Galilea a nord, si dirige verso la Giudea a sud, oltre il fiume Giordano. E una grande folla lo seguiva.
• Domande trabocchetto
La presenza di Gesù suscita entusiasmo e fa sempre accorrere la gente per ascoltare i suoi insegnamenti, ma tra gli uditori si infiltrano anche sempre quei farisei che, lungi dal voler beneficiare del suo insegnamento, vogliono solo fargli domande-trabocchetto nel tentativo di coglierlo in fallo. Questa volta gli chiedono: “E’ lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?” L’antica legge della Torah consentiva in certi casi il divorzio, ma le scuole rabbiniche non erano unanimi nello stabilire quali fossero le condizioni richieste per farlo: l’infedeltà coniugale era il fattore determinante e ammesso da tutti. Ma c’erano anche posizioni più radicali che non ritenevano legittima questa prassi e paragonavano il divorzio all’adulterio. Materia scottante che manteneva accesa la discussione tra le varie scuole e ci fu anche chi ci rimise la testa: Giovanni Battista, dicendo ad Erode “non ti è lecito”!
I farisei comunque ammettevano il divorzio e il tranello teso a Gesù consisteva proprio nel volergli far dire un sì o un no: se diceva sì perdeva il favore del popolo, o perlomeno gli risultava sgradito, se diceva no, perdeva il favore dei potenti (come accadde appunto a Giovanni Battista con Erode).
• Cosa rispondere?
Ma Gesù, a questi ipocriti, non risponde mai con un sì o con un no: Egli sa benissimo che una risposta affermativa o negativa sarebbe come un boomerang e verrebbe impugnata contro di lui, così usa anche questa volta il tono interlocutorio rispondendo con una domanda: “Che cosa vi ha ordinato Mosè? Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla: Gesù disse loro: “ Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma, ma all’inizio non era così. L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto”.
Ecco qual è l’obiettivo mirato da Gesù, non la legge che non disdice e neanche nega, va solo oltre, ma il cuore dei suoi interlocutori. E dice proprio: la durezza del VOSTRO cuore, non del cuore dei loro antenati che vivevano ai tempi di Mosè. Eccoli smascherati nei loro meschini tentativi di coglierlo in fallo. Sono loro che sono stati colti in flagrante durezza di cuore! Dai tempi di Mosè ai loro sono passati più di mille anni, ma il cuore è sempre lo stesso, cioè è sempre duro. E Gesù non può che constatarlo amaramente.
• Analfabetismo del cuore
All’inizio Dio aveva impresso la legge naturale nel cuore dell’uomo, per cui questi sapeva benissimo, senza leggerlo da nessuna parte, che tradire, rubare, mentire ecc. è un male. Ma poi, visto che questo cuore tendeva, per chissà quali imperscrutabili motivi, ad indurirsi sempre più, questa legge dovette scriverla su tavole di pietra per ricordare all’uomo ciò che prima gli aveva scritto nel cuore. Ma questo analfabetismo del cuore dilaga ancora duemila anni dopo, e se l’uomo non vuol più far riferimento a Dio, questo cuore, lo vediamo, diventa più duro delle tavole di pietra.
Dobbiamo urgentemente ricentrarci su Dio se vogliamo recuperare l’amore tra di noi, in famiglia e tra i coniugi innanzitutto. “Senza di me non potete fare nulla”. E’ pura illusione credere di poter stabilire una morale autonoma – come vorrebbe la mentalità dominante – indipendente dai dieci comandamenti.
Se eliminiamo Dio dal cuore, questo diventa verso il prossimo, più duro delle tavole di pietra.
Wilma Chasseur
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