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domenica 22 maggio 2011

La carta d'identità di Gesù Cristo


V domenica di Pasqua 
(Gv 14,1-12) 

“IO sono la via, la verità e la vita”. Ecco la carta d’identità di Gesù Cristo e di Lui solo!
Nessun altro profeta prima di Lui, anche se divinamente ispirato, aveva mai avuto l’audacia di dichiararsi via, verità e vita. E nessun altro fondatore di religioni, prima o dopo di Lui, si era mai definito così. Al massimo si diceva un illuminato (Budda), un ispirato (Maometto), o un avatar (= una manifestazione della divinità presso gli induisti), ma non certo via, verità e vita! Essere questo, appartiene solo a Gesù Cristo e non è solo la sua carta d’identità, ma è altissima rivelazione del suo mistero e della Sua Persona.

• Quando l’ha rivelata?

E il seguito di questo Vangelo ci permette anche di intravedere il mistero della Sua vita trinitaria: “Chi ha visto me ha visto il Padre”. Fino ad allora, Gesù non aveva rivelato a chiare lettere la sua identità , anzi raccomandava sia agli ammalati che guariva che agli ossessi che liberava, di non dire niente a nessuno. Anche agli apostoli aveva chiesto: “La gente chi dice che io sia? E voi chi dite che io sia?” E lasciava che la risposta sulla sua vera identità di Figlio di DIO, venisse dagli interlocutori, senza esprimerla Lui per primo. Ma qui rivela solennemente chi veramente è (del resto è nello stile dell’evangelista Giovanni di riportare i discorsi solenni di Gesù, più che le parabole o i gesti concreti)! E rivela anche l’identità e l’unità totale che c’è tra Lui e il Padre: “Credetemi, io sono nel Padre e il Padre è in me”. Guardiamo dunque un po’ da vicino, questa frase dal contenuto densissimo “Io sono la via , la verità e la vita”.
“Io sono”. Ci fa pensare a Mosè presso il roveto ardente, quando DIO gli si presentò dicendogli: ”Io sono Colui che sono“. Non ’ero’ o ‘sarò’, ma “Colui che sono”, cioè che ha in sé stesso la causa della sua esistenza.

• Cosa dovremo rendere?

Noi non siamo la causa del nostro esistere, non siamo la vita, ma passiamo nella vita come il treno passa sui binari. E quando questi binari finiranno, la nostra corsa cesserà e allora – come si dice con quell’espressione molto appropriata – “renderemo” l’anima a Dio e renderemo anche il corpo alla terra. Questo “rendere” spiega oltretutto, perché della vita non possiamo farne ciò che vogliamo dicendo ‘la vita è mia e ne faccio quel che voglio’. La vita non è mia, mi è stata imprestata; e se qualcuno mi impresta un libro o qualsiasi altra cosa, non lo distruggo e ‘non ne faccio quel che voglio’, ma lo tengo bene per restituirlo in buono stato.
Quindi solo Lui può dire “Io sono la vita”. Solo Lui è l’Essere necessario (come si dice in filosofia), noi siamo esseri contingenti, esseri cioè che – siccome non hanno in sé stessi l’esistenza – potrebbero benissimo non esistere, se Colui che è la vita, non avesse deciso un bel giorno, di tirarci fuori dal nulla! Dunque Lui solo è la vita: vita in sé stesso, ma vita anche per noi. Ci fa rinascere a vita nuova, ogni volta che il Suo sguardo ci raggiunge nel profondo del nostro male e della nostra miseria. Solo allora sorgiamo dai nostri sepolcri e risorgiamo a vita nuova.

• Via o parcheggio?

E’ verità. Verità in sé stesso perché annuncia la parola del Padre, anzi è il Verbo del Padre, l’unico che salva e distrugge il peccato, ma è verità anche per noi! Se ci lasciamo guardare dentro, ci svela a noi stessi e ci rivela la sua misericordia che ci rinnova ogni momento e può – in un istante – renderci nuovi fiammanti e splendenti di candore!
Ed è via. “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. E: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me perché siate anche voi dove sono io”. Gesù è la via, “non è il parcheggio”. Seguire Lui significa camminare, sudare, arrancare perché la via oltretutto è sempre in salita. Gesù è il capo-cordata che è andato in avanscoperta a prepararci la via. E QUESTA VIA LA CONOSCE LUI; se vogliamo essere certi di imboccare la via giusta e di arrivare al porto sospirato dobbiamo nominare Gesù capitano della nostra vita affinché ci guidi infallibilmente in quell’alta e rischiosa via. Solo così, raggiungeremo quel posto che è andato a prepararci, dove ci attende l’amore del Padre e una gioia infinita ed eterna.

Wilma Chasseur

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