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venerdì 27 maggio 2011

Padre Pio - Sulla soglia del Paradiso - Quarantesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con la biografia che tratteggia un'inedita "storia di Padre Pio raccontata dai suoi amici: "Sulla Soglia del Paradiso" di Gaeta Saverio. Oggi leggiamo lo splendido rapporto che Padre Pio aveva con la preghiera del Santo Rosario e in particolar modo l'affetto filiale che intercorreva tra lui e la Beata Vergine Maria:


XVI

Rosario e Madonna

L'”arma” della salvezza

«Giornalmente non meno di cinque Rosari per intiero», è l'impegno che leggiamo nel Diario scrit­to da Padre Pio nel 1929. Ma in realtà furono dav­vero rare le giornate nelle quali il cappuccino si li­mitò a tale numero. Padre Mariano Paladino una volta gli chiese quanti Rosari dicesse: «Quasi tren­ta, qualcuno in più, e non in meno». «Come fate?», si stupì il confratello. E Padre Pio candidamente ri­spose: «E la notte che ci sta a fare?». In un'altra cir­costanza il Padre soggiunse: «Io riesco a fare tre co­se contemporaneamente: pregare, confessare e andare in giro per il mondo».

Uno dei suoi assistenti personali, padre Marcelli­no Iasenzaniro, ha testimoniato che al mattino oc­correva lavargli le mani una per volta, perché Pa­dre Pio non voleva posare mai la corona, che amava definire «l'arma della difesa e della salvez­za, donata dalla Madonna per usarla contro le astu­zie del nemico infernale». E spiegava a quanti gli stavano accanto: «Se l'Immacolata a Lourdes e an­cora più il Cuore Immacolato a Fatima hanno rac­comandato con insistenza la preghiera del Rosario, non significa forse che questa preghiera ha un valo­re eccezionale per noi e per i nostri tempi?».

Un giorno il confratello padre Alessio Parente gli chiese perché recitasse sempre il Rosario e non al­tre preghiere, e la sua risposta fu: «Perché la Ma­donna non mi ha mai rifiutato una grazia attraver­so la recita del Rosario». Per se stesso, come rivelò a padre Pellegrino Funicelli, aveva una precisa ri­chiesta: «Figlio mio, io ho un brutto temperamen­to. Spesso, quando non condivido le disposizioni del Superiore, glielo dico chiaro e tondo, anche se poi rispetto scrupolosamente le sue disposizioni. Chiedo ogni giorno alla Madonna la grazia di ave­re un po' della sua dolcezza e tenerezza nell'obbe­dire al Superiore e alla Chiesa. Ne chiedo poi una seconda: quella cioè di non avere occhi se non per vedere Gesù e la sua Chiesa su questa terra».

La potenza di questa preghiera era personal­mente sperimentata dal cappuccino, che fra l'altro, come ha riportato don Nello Castello, insegnava a valorizzare le corone del Rosario indulgenziate di monsignor Cuccarollo (al quale Pio X, nominando­lo vescovo, aveva concesso le indulgenze di cui disponeva, togliendosi di mano l'anello papale e ponendoglielo al dito amichevolmente). Diceva Padre Pio: «Con questa corona svuotiamo un an­golo del Purgatorio».

Ogni sera, soprattutto negli ultimi anni della vi­ta, Padre Pio desiderava che nella sua camera il Su­periore o un altro dei confratelli cominciasse l'Ave Maria, che lui e i presenti poi terminavano di reci­tare, concludendo con l'invocazione «Mater divinae gratiae, ora pro nobis». Padre Carmelo da San Gio­vanni in Galdo ha dipinto poeticamente la scena come «la chiusura della sua laboriosa giornata e l'invocazione di aiuto per la notte che avanzava:

egli fissava la grande immagine della Madonna, che pendeva dal muro ai piedi del suo letto, pro­prio come un bambino che aspetta il bacio e il salu­to della mamma».

Il suo sentimento filiale verso Maria aveva un 'in­tensità straordinaria, anche se per umiltà Padre Pio non considerava mai sufficienti le proprie manife­stazioni d'affetto. Durante una confessione, suor Maria Francesca Consolata si confidò: «Padre, ho tanta amarezza nell'anima, perché non so amare la Madonna come l'amate voi». E lui, con un sospiro, rispose visibilmente commosso: «Figlia mia, an­ch'io soffro perché vorrei amarla 'tanto... e non so amarla. Preghiamo insieme, per ottenere una si grande grazia».

Il 14 agosto 1958, alla vigilia della festa dell'As­sunta, il padre Guardiano del convento gli chiese un pensierino spirituale. Padre Pio abbassò il capo, incominciò a singhiozzare e, a tratti, prese a dire:

«La Madonna...». Il singhiozzo diventò pianto; poi con sforzo riprese: «La Madonna...». Forti tremiti lo fecero sussultare in tutto il corpo. «La Madon­na», ripeté per la terza volta, «è la Mamma no­stra!». Poi un pianto dirotto e irrefrenabile scosse il Padre il quale, a stento, riuscì a prendere il fazzo­letto per asciugarsi le lacrime che, ormai, gli aveva­no bagnato tutto il viso. Non ebbe nemmeno il tempo e la forza di asciugarsi, tanto le lacrime era­no incalzanti e continue. Allora abbandonò le mani sulle ginocchia e, piangendo, continuò a gridare:

«La Madonna è la Mamma nostra, la Madonna è la Mamma nostra».

Padre Eusebio Notte ha raccontato invece della sera in cui una folla di gente, terminata la recita del Rosario, intonò in onore della Madonna la canzon­cina «Dell'aurora tu sorgi più bella». Mentre canta­vano il ritornello «Bella tu sei qual sole, bianca co­me la luna», Padre Pio ebbe uno scatto improvviso:

«Eh, se fosse così rinunzierei ad andare in Paradi­so!». Padre Eusebio, meravigliato di questa affer­mazione che gli sembrava esagerata, obiettò: «Pa­dre, e che c'è di più bello del sole e della luna?». Ed egli, quasi commiserandolo: «Eh... hai voglia tu!». E il confratello, di rincalzo: «Ma allora, lei l'ha vista quanto aveva visto in sogno, l'altro lo aveva rassi­curato che Lourdes era proprio come lui glielo de­scriveva. Dopo un certo tempo, padre Rosario ri­cordò a Padre Pio che egli, dormendo, aveva sognato Lourdes: «Ma no che non dormivo, ero sveglio», rispose lui.

Una sera del mese di luglio 1968, in procinto di partire per un pellegrinaggio a Lourdes, padre Onorato Marcucci gli chiese la sua benedizione e, quasi celiando, gli disse: «Vuol venire a visitare la Madonna insieme a me? Ormai è vecchio e non è andato da alcuna parte». «Ci sono stato tante vol­te...», rispose. Ribatté padre Onorato: «Ma che di­ce? Lei non è mai uscito dal convento. Ora mi sta dicendo bugie». E Padre Pio: «No, no. A Lourdes non si va solo col treno o con l'automobile: si va pure in altri modi!».

Padre Pio aveva confidato a varie persone, fra cui padre Gabriele Amorth, «quando mi presente­rò davanti al Signore, spero di essere accompagna­to da due mamme: Maria santissima e la mia mam­ma». Guardando di fronte a sé il quadro con la foto di sua madre, disse al frate che l'assisteva, poche ore prima di morire: «Vedo due mamme». E, all'o­biezione del confratello che quella era soltanto la fotografia di sua madre, insisté: «Ci vedo benissi­mo: vedo due mamme!».

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