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sabato 22 maggio 2010

Il Sabato dei Salmi: Invocazione mattutina del giusto perseguitato


Invocazione mattutina del giusto perseguitato

[1]Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne.

[2]Signore, quanti sono i miei oppressori!
Molti contro di me insorgono.
[3]Molti di me vanno dicendo:
«Neppure Dio lo salva!».

[4]Ma tu, Signore, sei mia difesa,
tu sei mia gloria e sollevi il mio capo.
[5]Al Signore innalzo la mia voce
e mi risponde dal suo monte santo.
[6]Io mi corico e mi addormento,
mi sveglio perché il Signore mi sostiene.
[7]Non temo la moltitudine di genti
che contro di me si accampano.

[8]Sorgi, Signore,
salvami, Dio mio.

Hai colpito sulla guancia i miei nemici,
hai spezzato i denti ai peccatori.
[9]Del Signore è la salvezza:
sul tuo popolo la tua benedizione. 


Davide è un uomo giusto di ardente zelo e come tutti gli uomini fedeli a Dio, vive ardue prove dove è chiamato a dimostrare la sua fede al Signore Dio d'Israele. Egli fuggiva dal figlio Assalonne il cui scopo era quello di usurpare il regno del padre. Erano molti, come egli stesso scrive, ad insorgere contro di lui. Davide non demorde, non si arrende alla disperazione, ma anzi volge il suo cuore all'Altissimo e in Dio si sente difeso, protetto.


Questo dobbiamo imparare da Davide, a non abbatterci quando tutti sembrano mettersi contro di noi. Spesso facciamo l'errore di prendercela con il Signore per non aver impedito le avversità dei nostri nemici, al contrario dovremmo alzare i nostri occhi al Signore l'Altissimo e chiedere protezione. "Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché il Signore mi sostiene". Si può dire che Davide facesse sonni tranquilli, segno che la sua fiducia in Dio era così elevata da non lasciarsi agitare dal tumulto dei suoi oppressori. Confidiamo pienamente in Dio, proviamoci, impegniamoci giorno dopo giorno nell'abbandono totale nel Signore.

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