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venerdì 11 febbraio 2011

Padre Pio - Sulla soglia del Paradiso - Ventisettesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con la biografia che tratteggia un'inedita "storia di Padre Pio raccontata dai suoi amici: "Sulla Soglia del Paradiso" di Gaeta Saverio. Oggi diamo uno sguardo ai miracoli, ai prodigi e agli eventi soprannaturali che hanno caratterizzato la vita di Padre Pio e che hanno contribuito a diffondere la fama della sua santità, nel mondo intero!


XI

Miracoli ed eventi soprannaturali


«E tu che santo sei?!»

Fra i documenti per il processo di canonizzazione, la Postulazione cappuccina ha inserito anche 129 testimonianze relative a grazie attribuite all'intercessione di Padre Pio. Si tratta in realtà di una scelta davvero minima fra le decine di migliaia di segnalazioni difatti prodigiosi, giunte nel convento di San Giovanni Rotondo sin dai primi giorni successivi alla morte del Padre.

D'altra parte, centinaia di testimoni hanno documentato che durante l'intero arco della sua esistenza Padre Pio fu protagonista di moltissimi miracoli ed eventi soprannaturali, a cominciare da quello avvenuto intorno al 1896 e che viene da molti considerato come il primo atto della sua vita di intercessore.

In compagnia del padre, il giovanissimo Francesco si era recato al santuario del martire san Pellegrino, venerato ad Altavilla Irpina (Avellino), dove fra i tanti devoti c'era una mamma che pregava il santo affinché guarisse il bambino deforme che teneva in braccio. Francesco, commosso nel vedere la fede di quella donna e le sue lacrime, si unì alla preghiera della mamma, che però a un certo punto sbottò con il santo: «Dal momento che non mi ascolti, pigliatelo», e lo gettò sull'altare. Ma il bimbo, non appena toccò terra, guarì, lasciando stupefatti ed esultanti tutti i presenti.

Quando poi si sparse la voce delle stimmate e dei doni di cui era dotato, Padre Pio venne subissa to, di persona e per iscritto, da richieste di ogni tipo, provenienti dal mondo intero. E il suo atteggiamento fu sempre quello esemplificato da padre Agostino da San Marco in Lamis nel proprio Diario: «A una persona che gli chiedeva una grazia, Padre Pio rispose: "Io potrò pregare e pregherò; ma la grazia la fa il Signore". Nella sua ingenuità, la persona richiedente soggiunse: "E tu che santo sei?!". Il Padre sorrise e riprese a dire: "Pregherò, e prega anche tu"».

Ciò che dovevano ispirare questi eventi straordinari era infatti innanzitutto la conversione sia del protagonista sia di quanti venivano a conoscenza dell'accaduto. E fu così soprattutto per i numerosi casi nei quali il Padre preannunciò eventi luttuosi, di uno dei quali fu testimone don Pierino Galeone:

«Un giorno, dopo la Messa e il ringraziamento, Padre Pio si guardò attorno e chiamò un uomo. Tutti, mossi dalla curiosità e dalla santa invidia, guardammo meravigliati quel fortunato, ma dopo una buona mezz'ora lo vedemmo scendere pallido e mesto. Dietro mia richiesta, mi raccontò che Padre Pio, con voce commossa, gli aveva annunciato:

"Amico mio, fra una settimana lascerai questo mondo. Non temere! Preparati con umiltà. Ti starò continuamente vicino, e io stesso ti accompagnerò in Cielo". La settimana seguente chiesi notizie ai suoi amici che erano tornati a San Giovanni Rotondo, e loro mi raccontarono: "Dopo un paio di giorni si è improvvisamente ammalato e, come gli aveva predetto il Padre, è morto. Se si è avverata la morte, certamente si è anche avverato che è in Paradiso. Beato lui!"».

Fra i prodigi che fecero più clamore ci fu quello accaduto a Gemma Di Giorgi, una bambina di sette anni giunta a San Giovanni Rotondo nel giugno 1947, pochissimi giorni dopo l'avvio dei lavori per la Casa Sollievo della Sofferenza. La nonna l'aveva condotta dalla Sicilia per chiedere a Padre Pio di intercedere per la sua guarigione, essendo nata senza pupille. Il cappuccino confessò la bambina e quindi le tracciò un segno di croce sulle palpebre. Nel pomeriggio le diede la comunione e subito dopo Gemma cominciò a vedere. La straordinarietà dell'evento fu confermata dal fatto che l'oculista della bambina e diversi altri specialisti verificarono che i suoi occhi continuavano a essere privi di pupille, mentre ella riusciva a vedere normalmente.

Più giocoso è il prodigio tuttora visibile a San Giovanni Rotondo, all'esterno dell'asilo delle Suore dell'Immacolata, in via San Luigi Gonzaga. Era il 3 gennaio 1993 quando le religiose, di ritorno dalla Messa, si resero conto che nessuna aveva portato con sé le chiavi di casa. Chiamato il vetraio, questi spiegò che era necessario rompere il doppio vetro di una finestra al piano terra, in modo da poter entrare e aprire il portoncino. Le suore gli dissero di procedere, e loro intanto si misero a recitare qualche preghiera a Padre Pio. Al termine dell'operazione, le suore si recarono in cucina per preparare un caffè e l'operaio tornò nella dispensa per riparare la finestra ma, con suo grande stupore, soltanto uno dei due vetri risultava rotto, mentre l'altro era integro. Accurate analisi, compiute dall'Istituto ricerche della Breda di Milano e nella Stazione sperimentale del vetro di Murano, hanno dimostrato che la composizione dei due vetri era identica e che non c'era alcuna spiegazione scientifica per la vicenda.

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