XI
Miracoli ed eventi soprannaturali
Il 10 dicembre 1981 l'arcivescovo Paolo Carta fu ricevuto in udienza privata da Giovanni Paolo Il e gli disse: «Santità, per sette anni sono stato vescovo a Foggia, vicinissimo a Padre Pio.' Perciò sono un testimone della sua santità. Le raccomando la causa della sua beatificazione». E il Papa rispose: «In Padre Pio c'è da ammirare la vita eroica, il ministero delle confessioni e la sofferenza delle stimmate. Una volta sono stato a trovarlo e mi sono confessato da lui. Ricordo anche una persona ammalata di cancro, che ebbe la guarigione per l'intervento di Padre Pio [era l'amica Wanda Poltawska, per la cui salvezza lo stesso arcivescovo Wojtyla aveva scritto nel novembre 1962 al cappuccino, nda.. Ma per la beatificazione ci vogliono miracoli!». Poi, sorridendo dolcemente, aggiunse: «Padre Pio ha fatto miracoli in vita. Ne faccia anche dopo morto!».
In effetti, Giovanni Paolo Il si era già personalmente interessato - accogliendo la sollecitazione fattagli per iscritto il 23 aprile 1979 dal postulatore padre Bernardino da Siena - affinché la Congregazione per la Dottrina della fede e la Congregazione per le Cause dei santi concedessero il nulla-osta per aprire la fase diocesana del processo di canonizzazione (precedentemente rifiutato il 16 febbraio 1972, il 6 luglio 1974 e il 28 maggio 1976). Finalmente, il 29 novembre 1982, giunse il sospirato "via libera" e l'arcivescovo di Manfredonia poté inaugurare il processo diocesano, che durò dal 20 marzo 1983 al 21 gennaio 1990, con la partecipazione di 69 testimoni processuali e 10 extraprocessuali. Dopo il parere favorevole della Consulta teologica, il 18 dicembre 1997 Papa Wojtyla firmò il decreto sulle virtù eroiche di Padre Pio, dichiarandolo venerabile.
Il miracolo ratificato per la beatificazione fu quello avvenuto alla signora salernitana Consiglia De Martino, che il 31 ottobre 1995 era stata ricoverata in ospedale per un versamento di liquido linfatico che richiedeva l'operazione chirurgica. La donna si affidò subito all'intercessione di Padre Pio, del quale era devota, e nel pomeriggio del 1° novembre, dopo aver percepito un intenso profumo di fiori, cominciò a stare meglio. Il 4 novembre gli esami all'addome e al torace documentavano l'inspiegabile scomparsa del liquido linfatico e il 6 novembre la paziente veniva dimessa completamente guarita.
Il 2 maggio 1999, in piazza San Pietro, Giovanni Paolo Il presiedette la cerimonia di beatificazione e stabilì che la festa liturgica di Padre Pio fosse collocata in calendario il 23 settembre. Papa Wojtyla sottolineò fra l'altro che «la testimonianza di Padre Pio costituisce un potente richiamo alla dimensione soprannaturale, da non confondere col miracolismo, deviazione da cui egli sempre rifuggì con fermezza».
Per la canonizzazione è invece stata scelta la guarigione miracolosa del bambino Matteo Pio Colella, ricoverato nella Casa Sollievo della Sofferenza il 20 gennaio 1999 per una meningite fulminante. Anche in questo caso vennero subito elevate preghiere per l'intercessione di Padre Pio. La situazione era di imminente pericolo di vita, poiché risultavano ben nove organi contemporaneamente insufficienti, mentre la letteratura clinica internazionale considera irrecuperabili già i malati con cinque organi compromessi. Ma il piccolo - dopo aver visto in sogno il Padre che gli diceva che lo avrebbe guarito - recuperò la salute e il 12 febbraio venne dimesso dal reparto di rianimazione, anche in questo caso senza che ci fossero spiegazioni scientifiche per giustificarne la guarigione.
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