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venerdì 18 febbraio 2011

Padre Pio - Sulla soglia del Paradiso - Ventottesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con la biografia che tratteggia un'inedita "storia di Padre Pio raccontata dai suoi amici: "Sulla Soglia del Paradiso" di Gaeta Saverio. Oggi continuiamo a guardare i miracoli, i prodigi e gli eventi soprannaturali che hanno caratterizzato la vita di Padre Pio e che hanno contribuito a diffondere la fama della sua santità, nel mondo intero!


XI

Miracoli ed eventi soprannaturali

Il profumo della protezione

A poco più di 7 anni, mentre era studente nel convento di Sant'Elia a Pianisi, Fra Pio visse la prima esperienza di bilocazione, che lui stesso raccontò: «Mi ritrovai lontano in una casa signorile, dove il padre moriva mentre una bimba nasceva. Mi apparve allora Maria santissima che mi disse: "Affido a te questa creatura; è una pietra preziosa allo stato grezzo, lavorala, levigala, rendila il più lucente possibile, perché un giorno voglio adornarmene". (...) Soggiunse: "Non dubitare, sarà lei che verrà da te, ma prima la incontrerai in San Pietro, a Roma"». Quanto preannunciato dalla Madonna ovviamente si avverò: Giovanna Rizzani, questo il nome della donna, da studentessa si recò nella Basilica vaticana e si confessò con il cappuccino (anche lì in bilocazione), che poi riconobbe quando giunse a San Giovanni Rotondo, divenendone una delle più devote figlie spirituali.

Era talmente di ordinaria amministrazione la bilocazione per Padre Pio che l'amministratore di Casa Sollievo, il commendator Angelo Battisti, quando lo lasciava la sera augurandogli la buona notte si sentiva rispondere: «Buona e santa notte a te, figlio mio, perché per me comincia un'altra giornata...». «Ma, Padre, allora quando dorme?», domandò una volta Battisti. E lui: «Se dormo cinque-sei ore all'anno è già tanto!». E a padre Paolino da Casacalenda, che si chiedeva come avvenisse la bilocazione e se il protagonista ne fosse consapevole, Padre Pio rispose quasi soprappensiero: «Sa ciò che vuole, sa dove va, ma non sa se è soltanto con la mente, o con il corpo e con l'anima».

Fra i più eclatanti episodi di cui si è venuti a conoscenza, ci sono le due apparizioni al generale Luigi Cadorna, il comandante dell'esercito italiano nella prima guerra mondiale, e al cardinale Jozsef Mindszenty, l'arcivescovo di Budapest condannato nel 1949 all'ergastolo dal regime comunista. Il primo, dopo la disfatta di Caporetto nel 1917, stava meditando il suicidio, quando vide nella tenda un frate che gli parlava in nome di Dio e l'invitava a deporre la pistola. Anni dopo, avendo visto una foto di Padre Pio su un giornale, si precipitò a San Giovanni Rotondo e si senti dire dal Padre: «Generale, l'avete scampata bella quella notte!». Il secondo, mentre era imprigionato, ricevette in cella una visita di Padre Pio, che gli aveva portato tutto l'occorrente per la celebrazione della Messa e gli fece da chierichetto.

Segno della presenza e della vicinanza spirituale di Padre Pio era il suo famoso profumo, che tuttora ad alcuni devoti accade di percepire. Il dottor Ernesto Paita, che ne ebbe esperienza in diverse occasioni, descrisse profumi «dei più svariati fiori, molti sconosciuti, e di aromi di erbe e piante di campagna e di montagna, di resina e di essenze di ogni tipo, sempre assai fini e delicati, ora tenui, ora forti, talora talmente intensi da togliere quasi il fiato». A padre Giambattista Colavita, che gli chiedeva una spiegazione, Padre Pio disse che tale profu­mo «e sempre una protezione e Iddio assiste chi l'avverte».

Quando Padre Pio passava tra la folla, veniva bersagliato da richieste di consigli riguardo a pressanti interrogativi. Padre Eusebio Notte ha osservato che le sue risposte «dalle quali spesso dipendeva una vita, l'avvenire, il destino di una persona, arrivavano prontamente e con la massima spontaneità. Quasi sempre erano accompagnate da un'esortazione, un incoraggiamento, un rimprovero, un incitamento a cambiar vita. Frequenti erano i casi in cui medesime situazioni ricevevano risposte diverse. Per esempio: "Padre, mi posso sposare?". Risposta: "E chi aspetti?"; oppure: "Sì, se sei disposta a fare l'infermiera per tutta la vita!". In casi analoghi: "Padre, mi posso operare?". E Padre Pio:

"Rimettiti al medico"; oppure: "Se vuoi farti uccidere...". Quando però Padre Pio non era "illuminato", aveva l'onestà e l'umiltà di farlo capire; nel qual caso prometteva preghiere e, rivolto all'interessato, diceva: "Speriamo, preghiamo, facciamo pressione sul Cuore di Dio!"».

Nei primi tempi della vita, Padre Pio considerava gli eventi soprannaturali come una cosa ordinaria, che credeva fossero percepiti da tutte le anime. Padre Agostino da San Marco in Lamis, nel suo Diario, racconta che un giorno Padre Pio gli disse «E lei non vede la Madonna?»; e alla sua risposta negativa soggiunse: «Lei lo dice per santa umiltà». In particolare, durante la permanenza di Padre Pio nel convento di Venafro, proprio a padre Agostino capitò di assistere a numerose estasi del Padre, durante le quali egli parlava con Gesù, la Madonna, san Francesco e altri santi.

Ma la visione più commovente era per lui quella di Gesù Bambino, di cui almeno due persone furono testimoni privilegiati. Nella notte dal 19 al 20 settembre 1919, padre Raffaele da Sant'Elia a Pianisi, che si trovava in visita nel convento di San Giovanni Rotondo, non riusciva a prendere sonno:

«Verso mezzanotte mi levo dal letto, quasi spaventato. Il corridoio era nell'oscurità, rotta solo dalla luce incerta di un lumicino a petrolio, ed ecco che passa Padre Pio, che tornava dal coro ove era stato in preghiera, tutto luminoso, con Gesù Bambino sulle braccia». Uguale esperienza accadde nella serata del 24 dicembre 1922 alla figlia spirituale Lucia Iadanza, che vide il Padre fermo vicino a una finestra: «A un tratto, in un alone di luce, apparve Gesù Bambino e si fermò tra le braccia di Padre Pio, il cui volto divenne tutto raggiante» 

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