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venerdì 2 settembre 2011

Elvira - Figlia Spirituale di Padre Pio - I

Torniamo ad occupare anche questo spazio settimanale, riprendendo da dove avevamo interrotto: avevano appena concluso l'incredibile storia di San Pio da Pietrelcina, mirabilmente narrata da Gaeta Saverio. Oggi vogliamo continuare a restare focalizzati, in qualche modo, su San Pio e lo vogliamo fare puntando il nostro sguardo su una figlia spirituale del Santo di Pietrelcina, che in un certo senso ne rappresenta la continuazione della spiritualità: Elvira Gazzoni. 
L'opera che ci accingiamo a leggere nelle prossime settimane è un'opera scritta da Giuliana Piccari e pubblicata integralmente dal sito Preghiere a Gesù e Maria. Oggi ne leggiamo la presentazione ad opera di don Mario Molari, seguita dalla premessa dell'autrice, in cui scopriamo la necessità di diffondere l'esistenza e la presenza di questi grandi esempi spirituali: 

ELVIRA
UNA FIGLIA SPIRITUALE DI PADRE PIO
GIULIANA PICCARI

PRESENTAZIONE

"Salvami, Signore! Non ce più un uomo fedele; è scomparsa la fedeltà tra i figli dell uomo" (Sal. 17,1).

"Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti, più nessuno fa il bene, neppure uno" (Sal. 14,3).

Questi versetti "ispirati" mi risuonano dentro ogni volta che spengo il televisore dopo "qualsiasi" notiziario, trasmesso da "qualsiasi" rete televisiva.

Le passioni umane, quelle rivolte al male, hanno preso tutto lo spazio disponibile dei notiziari quotidiani. I quali ci danno, senza posa, ragguagli, divulgazioni, cognizioni, primizie, che feriscono, disorientano, rattristano, umiliano.

Abbiamo bisogno di boccate d'aria fresca. Abbiamo bisogno di "punti di riferimento", nella fede e nella vita, per uscire dallo smarrimento.

Sapere che Madre Teresa di Calcutta, con le sue suore, vive accanto ai più poveri tra i poveri, a coloro che "non contano e da nessuno sono contati", è corroborante.

Sapere che Giuseppe Dossetti, già docente universitario ed eminente statista al tempo di De Gasperi e La Pira, vive, nel sacerdozio ministeriale, il dono totale a Cristo e ai fratelli, è stimolante.

Ed è "rassicurante", per la nostra vita personale e comunitaria, sapere che Gesù ha scelto i suoi discepoli, come punto di riferimento, per ogni uomo che viene in questo mondo.

Il passo significativo, in cui Gesù affida ai suoi questa "testimonianza universale", è stato colto da Matteo al capo 5, 13-16 del suo Vangelo. Si può riassumere espressivamente così: "Per il fatto che avete cominciato a camminare dietro di me, voi siete il sale della terra. Per il fatto che vi siete fatti miei discepoli, voi siete la luce del mondo". VOI, ILLUMINATI DA CRISTO, ILLUMINATE. Per imprimere ancor più questa "vocazione cristiana" nella coscienza dei discepoli e dei non discepoli, dirà in seguito, a proposito della persona di Giovanni il Battista: "Egli era una lampada".

Nella storia cristiana ci sono state e ci saranno sempre lampade. Come ci sono state e ci saranno sempre pietre d'inciampo.

Noi, rattristati ed umiliati dalle molte, dalle troppe pietre d'inciampo, vogliamo rincuorarci e rallegrarci alla luce delle lampade per quel tanto che ci è dato di vivere quaggiù. Per quel tanto che ci è dato di vederle quaggiù.

Giuliana Piccari, già valorosa insegnante di lettere, in queste lucide pagine, ce ne fa contemplare una: Elvira, figlia spirituale di Padre Pio. L'ha tolta da sotto il moggio e l'ha posta sul candelabro perché faccia luce a tutti coloro che sono nella casa. A tutti coloro che nella Casa del Signore sono ritornati o ritorneranno, "confortati, ammoniti, esortati" dalla sua carità e dalle sue parole. Che sono pronunciate da lei, ma vengono da Dio. Il quale parla attraverso il Vangelo e coloro che il Vangelo lo vivono.

Appena ebbi in mano il dattiloscritto, mi corse alla mente il versetto del Siracide (11,30) che tutti i lettori del sacro testo ben conoscono: "Ante mortem ne laudes hominem": non lodare alcuno prima della morte.

Ma il mio spontaneo ed ovvio timore moriva sul nascere, poiché mi trovavo dinanzi la storia di una donna umile e forte "per natura e per grazia". Una storia obiettiva, serena. Mai laudativa. Un racconto lineare, se volete anche sorprendente, ma sempre aderente ai fatti. Alla verità dei fatti. Ho respirato boccate d'aria fresca. Anzi molto di più. Sono stato infervorato e pungolato ad una più radicale e liberante vita cristiana.

Siamo grati a Giuliana Piccari per queste notizie che "non fanno notizia". Poiché le altre, di coloro che infrangono le leggi iscritte nel loro cuore e nel codice divino e umano, di coloro che fanno gettito della vita degli altri, nonché della loro, sono descritte tutte, nei più angustianti risvolti, dalle stampe quotidiane.

Nella pagine introduttive, la nostra scrittrice, lasciata per un momento la pacatezza del racconto, sprigiona, incontenibile, l'impeto della sua fede. Della sua scelta cristiana. Una scelta maturata nel cenacolo di Elvira Gazzoni. Come tante altre. Come tutte le altre, che la grazia divina opera, servendosi di una donna, in quel cenacolo orante dove "i fratelli e le sorelle sono lieti nel Signore, tendono alla perfezione, si fanno coraggio a vicenda, hanno gli stessi sentimenti, vivono in pace, e il Dio dell'amore e della pace e con loro" (cfr. 2 Cor. 13,11).
Sac. Mario Molari

PREMESSA

Nei momenti più tormentati della storia, quando l'uomo sente di aver perso ogni sicurezza e, vivendo in un mondo assurdo e perverso, quasi è portato a chiedersi se Dio esiste ancora, ecco che il Signore, con un gesto di grande misericordia, invia al suo popolo dei "messi consolatori" che lo aiutino a superare le burrasche dei tempi.

Sono persone umili che, ripiene di Spirito Santo, consigliano con parole ispirate, confortano, ammoniscono, esortano. Benchè siano spesso contrariate e incomprese, sono come un raggio di sole nelle tempeste della vita. Pio XII aveva per loro la più grande stima, tanto da additarle ai Cattolici di tutto il mondo appunto come "le messaggere del Divin Salvatore".

Per riconoscere queste anime il Vangelo ci dà un metro infallibile: "Dai loro frutti le conoscerete, perchè un albero buono dà frutti buoni e un albero cattivo dà frutti cattivi".

Guardiamo dunque quali sono i frutti che producono certe anime e scopriremo oceani di bene intorno ad esse, meraviglie di grazia da lasciare sbalorditi. Chi, se non il Signore, può operare in esse? Satana, lo sappiamo bene, non serve Dio! Guardiamo anche se la loro vita è conforme alla dottrina di Cristo e scopriremo che la bontà, la mansuetudine, la purezza, la carità, l'umiltà non mancheranno mai in quelle che il Signore chiama le sue "piccole voci".

Mettiamoci allora in vivo contatto con queste creature elette e scopriremo quanto c'è da riformare nella nostra vita.

Oggi è poco parlare di "burrasche dei tempi". Si potrebbe dire addirittura che questa è "l'Era di Satana" tanto gli uomini si sono lasciati sedurre da lui. La Sacra Scrittura lo chiama "Principe di questo mondo" e forse in nessun altro periodo storico, come in quello che stiamo vivendo, questa definizione ha corrisposto così perfettamente alla realtà. È lui che governa i pensieri degli uomini; li fa impazzire, li esalta, li eccita, li distorce... Inietta la sua astuzia nel sistema educativo, nei mezzi di comunicazione di massa, nella musica, nelle arti, nelle scienze, nella cultura, nell'economia, nei sistemi politici di questa terra. Gli uomini vengono inseriti nella sua strategia, come gli attori di un teatro, quasi senza che se ne rendano conto e si degradano sempre più, resi privi di intendimento, privi del timor di Dio e di ogni senso morale.

È il momento più drammatico della storia. Tutti avvertono che qualcosa di tremendo grava sull'umanità, ma pochi sono quelli che pensano di tornare a Dio.

Ebbene, è proprio con l'intento di risvegliare gli animi e di richiamarli ai valori dello spirito, a una vita di preghiera più intensa e più profonda, che abbiamo pensato di far conoscere a tutti un'anima di Dio che vive a RIMINI e si chiama ELVIRA PERAZZINI GAZZONI. Ci spinge a parlare di lei anche un senso di profonda gratitudine, perchè c'è una carità che dona e una carità che ringrazia e ripaga del dono. E noi da lei abbiamo ricevuto tanto!

Possa il suo esempio far del bene a tutti, essere una fiaccola fra le tenebre del mondo, uno squillo di tromba che sveglia gli assonnati, una voce che ricorda Dio e le sue verità cadute in dimenticanza in questo tempo del trionfo di Satana!

Col suo comportamento, senza bisogno di parole, Elvira ci ricorda che non siamo fatti per la terra, ma per il cielo, che val poco dire: "Mio Dio, ti amo" quando si resta attaccati al peccato, quando mancano le opere fatte per amor di Dio, quando non si vuole soffrire nulla per Lui, quando non si è disposti a tutto sacrificare per Lui.

Se il nostro cuore ama le comodità, le ricchezze, i piaceri, gli onori, si ciba di fango e rimane inchiodato alla terra.

Per entrare nel Regno di Dio ci vuole il distacco dalle cose del mondo, ci vogliono sacrifici e rinunce, ci vuole l'umiltà, ci vuole la carità.

Ritorniamo a Dio...! Ormai dovremmo capire che dal disordine che regna sovrano in ogni campo non se ne esce ne con Tavole Rotonde, ne mobilitando plotoni di forza pubblica, ma solo riallacciando i fili di comunicazione con Dio che sono stati spezzati. È Lui il padrone dell'Universo, torniamo dunque a rispettarne le leggi e ad invocarne l'aiuto con la forza della preghiera fatta di fede, di fiducia, di umiltà.

MAMMA ELVIRA soffre e prega per questa situazione universale dello spirito cristiano.

Ella è certo una donna singolare dalle doti non comuni. La fiducia immediata che ispira e l'incanto che desta, anche in chi le parla per la prima volta, sono indice sicuro della sua provenienza da Dio. In tutta la sua esistenza, straordinariamente ricca di interiorità e pur tanto dinamica, domina un così mirabile senso di equilibrio tra il divino e l'umano che ne fa un personaggio stupefacente. Possiamo dire di lei quel che si disse di altre anime di Dio: "È ritirata e al tempo stesso intraprendente, di umile origine, ma signorile nel portamento e nei tratti, mite, ma al momento opportuno anche sdegnosa, umilissima, ma, a tempo e luogo, santamente altera ed ardita".

Nonostante le sue molteplici attività, questa creatura eccezionale ha sempre cercato di vivere in umiltà e di mantenere un profondo riserbo e quello che viene palesando ha sempre come fine la gloria di Dio e il bene dei fratelli.

Ci tiene a dichiarare che quanto di buono può aver fatto nella sua vita, va tutto riferito a Colui che l'ha scelta come strumento della sua misericordia; a Lui dunque devolve ogni onore e ogni gloria. Noi però, meditando su quello stile che caratterizza tutte le sue azioni, possiamo dedurre questo altissimo insegnamento: che Dio non opera in noi se non nella misura in cui noi ci offriamo.

Elvira ha pronunciato senza esitazione il suo "FIAT", facciamo anche noi altrettanto e diventeremo canali benedetti attraverso cui la grazia divina si spanderà sul mondo, diventeremo, nelle mani di Dio, il piccolo sasso di Davide che abbatterà il gigante nemico.

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