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venerdì 20 gennaio 2012

Elvira - Figlia spirituale di Padre Pio - XVIII

Continuiamo a scoprire la figura di Elvira, figlia spirituale di San Pio da Pietrelcina; di Elvira oggi vedremo due casi particolari da dove si evince il suo spirito amorevole e caritatevole:

CAPITOLO III

AMARE CON LE OPERE


TUTTO QUELLO CHE AVRETE FATTO AL PIU’ PICCOLO...

Se le sofferenze degli adulti trovano sempre il cuore di Mamma Elvira aperto alla compassione, che dire di quelle dei bambini?

Per i piccoli ella ha sempre dimostrato una tenerezza particolare ed essi si sentono attratti da lei, affascinati dalla sua dolcezza. Le si mettono accanto felici di una sua carezza, fieri quando possono eseguire un suo ordine. Elvira offre loro spesso confetti e biscotti e gode nel vederli mangiare. Dice sempre che quando è coi bambini si sente rinascere e dimentica ogni amarezza.

Quando un bambino soffre ella ne è straziata ed è capace di sobbarcarsi a qualsiasi sacrificio pur di sottrarlo al male. Si è potuto vederla per ore ed ore reggere fra le braccia una povera bambina spastica che la madre le portava ogni estate da Napoli, perché soltanto fra le sue braccia la povera creatura trovava un po' di tranquillità. Per lei Elvira si rassegnava ogni anno allo spossante viaggio in treno fino a Napoli in piena calura estiva, per accompagnare poi mamma e figlia a Lourdes a implorare ostinatamente una grazia che il cielo sembrava non voler concedere.

Nel suo ricordo le piste di cemento degli aeroporti, battuti dal sole diventavano poi un incubo. Ciò nonostante era sempre pronta a ricominciare da capo.

Però se Elvira sente pietà per le miserie fisiche dei bambini, più ancora la commuovono le loro carenze affettive, lo stato di abbandono in cui molti di essi vengono a trovarsi.

È particolarmente sensibile alla sorte degli orfani e dei poveri bambini abbandonati; lo è sempre stata. Davanti a certi casi è davvero capace di smuovere cielo e terra. Quando era ancora vivo suo marito egli le era di validissimo aiuto nello svolgimento di ogni prassi burocratica e fu cosa che molte creature poterono trovare un'assistenza e un rifugio. Citeremo solo un episodio che illustra sufficientemente questo delicato settore dell'apostolato di Elvira.

ARGENTINA

Argentina era ammalata, all'Ospedale. Aveva quattro figli e il marito in America. Il marito le mandava abbastanza per mantenere la famiglia, ma lei era sempre in miseria perché non sapeva amministrare il denaro.

Elvira la curò finché la vide tornare a casa guarita, per quanto ancora sotto il controllo del Dottor Malatesta. Un bel giorno il Dottore mandò a chiamare la signora Elvira e le disse:

"Signora, vada a vedere di questa donna, perché ho saputo che vuol scappare via. "

Quando Elvira arrivò a casa sua, Argentina era già scappata abbandonando i quattro figli. C'erano, sì degli zii che abitavano vicino alla loro casa, ma non si curavano di loro. Elvira senti tanta compassione per questi poveri orfanelli che un giorno chiese a un loro zio il permesso di fare la domanda per metterli in collegio. Lo zio rifiutò.

Elvira però non si dette per vinta e, avendo avuto l'indirizzo della madre, le scrisse per avere il consenso. Come l'ebbe ottenuto, cominciò a bussare alle porte di tutti i collegi per sistemare quei quattro fratellini. La femmina, più grandicella, fu accolta dalle Stimmatine, gli altri dalla "Mater Dei". Anzi, le Suore, avendo saputo il caso, si dissero disposte ad accogliere anche la madre. Elvira corse allora a Bologna per rintracciarla all'indirizzo che aveva avuto, ma non la trovò. Quella sciagurata chiedeva, si, ogni tanto notizie dei figli, ma non si fece più vedere.

Elvira continuò a visitare regolarmente questi bambini, ai quali portava sempre qualche cosa, finché arrivò il momento che Bruna, la bambina più grande, dovette passare alla Comunione.

Emozionata come se si trattasse di una sua figliuola. Elvira la portò a casa sua per farle fare la Confessione generale, ma dopo la Confessione la vide triste e pensierosa. Alle sue domande la bambina rispose che non si era confessata bene, perché aveva una cosa che non poteva dire. Sollecitata amorevolmente alla confidenza, raccontò poi come un suo zio l'avesse violentata. Elvira ne fu sconvolta e, avendole frattanto trovato un posto a servizio presso una signora, perché in collegio non potevano più tenerla, raccomandò vivamente alla signora di non mandarla fuori da sola, di aver cura di lei come si farebbe con una figlia, ma si ebbe come risposta: "Signora, io la prendo come donna di servizio, non come figlia!"

Allora, come solo il suo grande cuore poteva suggerirle, Elvira se la prese in casa con se, finchè la Madonna provvide a farla ricongiungere coi fratelli.

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