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giovedì 1 aprile 2010

Gli insegnamenti dell'Ultima Cena

Oggi, come immagino tutti sappiate, è l'inizio del cosiddetto Triduo Pasquale. E' il preludio per quella che sarà la Passione del nostro Signore Gesù, pronto a sacrificarsi per tutti noi.

La Lavanda dei piedi è una cosa meravigliosa che mi ha sempre colpito, sin da quando era bambino. Ovviamente quando ero bambino per motivi diversi, anche se ancora oggi non so perchè ero così attratto dal vedere il prete lavare i piedi dei chierichetti.

Oggi io sono attratto perchè Gesù ci dona un insegnamento, secondo me, grandissimo. Egli è Figlio di Dio: la Sua gloria è immensa, ma nonostante tutto ciò si umilia ancora una volta, divenendo servitore dell'uomo. Pensateci: da essere l'uomo servitore di Dio, ora Dio diventa servitore dell'uomo. E' una cosa a dir poco sconvolgente. Il Mio Signore che si umilia al punto di servire me, pur di insegnarci un qualcosa che nella nostra mentalità umana, non viene nemmeno preso in considerazione. L'umiltà nell'essere servitore degli altri.

E' davvero sconvolgente, tanto è che persino Simon Pietro all'inizia si rifiuta di farsi lavare i piedi dal Signore che lui ama e segue. Ma Gesù lo rimprovera così: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». E subito Pietro cambia atteggiamento: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!» .

Non so voi, ma per me rimane qualcosa di unico. Il Nostro Signore Gesù ci insegna le ultime cose che dovrebbero disegnare la figura del cristiano: "Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi"

Noi uomini non avremmo mai pensato di umiliarci e tutt'ora non riusciamo ad essere sottomessi agli altri. Piuttosto alziamo sempre il capo e se qualcuno ci pesta noi rispondiamo dieci volte tanto. Il nostro vanto è Gesù e perciò dobbiamo seguire il Suo insegnamento: serviamo gli altri con umiltà e saremo una sola cosa con Lui. Quest'ultima frase ci porta poi al momento più importante dell'Ultima Cena e cioè l'istituzione dell'Eucaristia:  Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". [23]Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. [24]E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. [25]In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio".

In queste frasi c'è il dono più grande di Dio per l'uomo: la nuova ed eterna alleanza che porterà molti alla Redenzione tramite il Sangue versato dall'Agnello (e cioè da Gesù) 

Un'ultima raccomandazione che mi viene dal cuore: andiamo alla celebrazione per mettere tutto ciò al primo posto: non lasciamoci condizionare da eventi o giustificazione della nostra mente (i soliti che sento in giro: vale la pena; non mi va; non c'è bisogno ecc...).

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi, Giovedi Santo è il giorno in cui Gesù ha voluto lasciarci tre segni forti: Il sacerdozio, l'eucarestia e la carità. Gesù con la lavanda dei piedi ha voluto dirci che siamo obbligati a fare ciò che Lui, figlio di Dio ha fatto. Non essere i primi, non ambire a posti d'onore ma farsi servo del prossimo. Lui sapeva che sarebbe stato tradito, rinnegato ed abbandonato nel momento più doloroso, ma ugualmente ha voluto dare il dono più bello ai suoi apostoli, il dono del sacerdozio. Lui li aveva scelti affidandoli al Padre e perciò dice loro: "Fate questo in memoria di me". Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue non morirà. L'eucarestia non è altro che l'unione con Gesù, Lui diventa noi e noi diventiamo come Lui. Uniti a Lui non possiamo temere alcun male, e domani Venerdi Santo insieme a Maria, Giovanni e le pie donne, stiamo pure noi sotto la croce, quella croce eretta dai pagani che ancor oggi si divertono a coronarlo di spine, a sputargli in faccia, a deriderlo ad aprirgli il costato con bestemmie, insulti vergognosi. Ieri come oggi il Figlio dell'uomo viene condannato perchè giudicato malvagio, sporco traditore, bugiardo, e ancora invece del sorso d'acqua gli inzuppano la spugna d'aceto. Gesù dalla croce ha detto: Padre perdona loro perchè non sanno quel che fanno. Pure noi preghiamo per tutti quelli che lo infangano gratuitamente, solo per divertirsi, e per tutti quelli che non rispettano il dolore di Maria. Il Signore ci benedica dall'alto della croce. Buona adorazione a tutti, Enza

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