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martedì 4 maggio 2010

Seguire Gesù e il Vangelo


"In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni."

Questo passo ci ha colpito in modo particolare perchè ci fa capire cosa Gesù vuole da noi: Lui vuole che noi lo seguiamo. Sembra facile seguire Gesù, ma in realtà per l'uomo non lo è, specie se ricco. Infatti, Gesù cosa dice? Prima di tutto, dice di osservare la Legge di Dio e quindi i suoi comandamenti. Poi dice una cosa che le nostre orecchie non vogliono sentire: ""va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!""

Questo è quello che noi non riusciamo ad ascoltare e a comprendere perchè non lo vogliamo né ascoltare e né tantomeno comprendere. Dice bene Gesù che chi ha orecchi per intendere intenda. Noi abbiamo la capacità di intendere, ma non vogliamo intendere. Gesù dice di lasciare i nostri beni materiali, ma noi facciamo finta di niente. E anzi continuiamo a pensare secondo una visione materialistica dell'esistenza, puntando all'acquisto di beni di scarsa necessità e divenendo sempre più avari, dimenticandoci che Gesù ci chiamava a dare una tunica se ne avevamo due e non a fare una collezione privata.

A tal proposito citiamo un episodio di un film dedicato alla memoria di un prete straordinario e cioè Don Zeno, creatore della comunità di Nomadelfia. Don Zeno, al termine della guerra, aveva prospettato ai parrocchiani più vicini, un'idea particolare: realizzare il Vangelo in favore dei bambini poveri e abbandonati. Cosa vuol dire? Vuol dire mettere in comune tutti i beni di cui si dispone e creare così una grande famiglia cristiana, sull'esempio delle comunità apostoliche che, come sappiamo, avevano l'uso di mettere tutto in comune e di non avere quindi beni materiali personali. Bene, dinanzi a questa prospettiva, tutti si tirarono indietro nell'imbarazzo generale. Proprio come l'uomo di cui parla oggi il Vangelo, così quegli uomini, prima entusiasti, si alzano dai banchi della Chiesa e se ne vanno, scuri in volto. Questo è un esempio facilmente comparabile con l'episodio evangelico succitato e che dimostra come, a distanza di duemila anni,. l'uomo non riesce a liberarsi della zavorra per seguire Gesù.

Noi, dunque, diciamo di amare Gesù più di noi stessi e di essere disposti a far tutto per Lui: ma è davvero così o sono soltanto parole che echeggiano nell'aria? Davvero siamo disposti a tutto per Lui? Samo disposti noi a rinunciare ai nostri beni e a seguire Gesù in comunione con gli altri? Domanda difficile che giriamo a chi vorrà rispondere: voi siete disposti seriamente a prendere in considerazione l'idea di rinunciare ai vostri beni materiali e a seguire Gesù nel vero senso della parola?  

Noi, della Vigna del Signore, abbiamo un sogno nel cassetto e un progetto in cantiere: realizzare la Vigna del Signore nel mondo reale, in modo da condividere le nostre energie in funzione del raggiungimento del bene comune. Ciò significa far sacrifici per seguire l'esempio di Gesù e creare una comunità apostolica capace di mostrare la fede, di divulgare la Parola di Dio e di aiutare i bisognosi dimenticati dalla società che punta ad evidenziare il benessere e a nascondere i problemi sotto il tappeto. Un giorno, ce la faremo, sperando di incontrare uomini con questo stesso sogno, certi che, come ci ha insegnati San Francesco, non c'è gioia più grande del spogliarsi di tutto e di seguire Gesù. Ma d'altro canto, sappiamo che non è una scelta facile e mentiremmo se dicessimo il contrario. Beati quegli uomini che senza pensarci hanno fatto questo! Nomadelfia, è un esempio: una comunità dove si vive lavorando e mettendo tutto in comune, senza pensare più a ricchezze e aiutando i bambini che hanno bisogno di loro. Abbiamo sempre ammirato quella comunità e non siamo gli unici, visto che anche il caro Papa Giovanni Paolo II aveva visitato quella bellissima comunità.
 
Ci sono molti modi per seguire Gesù, ma l'importante è tenere a mente il prossimo, il povero, il disagiato, l'emarginato. Infatti, anche un ricco può seguire Gesù, semplicemente mettendo a disposizione le sue risorse anche verso gli altri. Si può fare, anche se in Italia non lo si vede. Mi dite cosa ci serve accumulare ricchezze se poi possiamo perdere tutto in un istante? A tal riguardo ecco una parabola di Gesù: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: che farò, poiché non ho più dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così; demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni: mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio"(Lc. 12,13-21).

Quindi, cari uomini potenti e ricchi, che lavorate per aumentare le vostre ricchezze e che siete pronti a rubare disinteressandovi delle conseguenze che possono ricadere sugli altri e sul creato, queste parole valgono anche per voi. Se a causa della vostra cupidigia molti uomini sono morti, sono finiti sul lastrico, si sono suicidati o depressi, tutto vi sarà tenuto in conto nell'ultimo giorno. Mi riferisco a coloro che con il loro esser avari hanno distrutto la nostra economia, hanno provocati disastri ambientali e sono responsabili anche di tragedie come quella abruzzese: fate attenzione perchè voi state non accumulando ricchezza, ma state accumulando peso sulla bilancia del male! Potete infatti, sfuggire alla giustizia italiana, ma non a quella divina!

Quindi il punto di oggi è questo: cosa è più importante per un uomo: seguire Gesù o seguire la cupidigia? Seguire Gesù o seguire la voglia del possesso per metterai in mostra con gli altri? Seguire Gesù o avere l'ultimo vestito alla moda? C'è più dignità nel vestire con una semplice maglietta che nel vestire un vestito firmato da chissà chi. C'è molta più dignità nel andare in giro anche con scarpe rotte piuttosto che con scarpe ultra alla moda. Sapete perchè? Perchè la dignità si commisura al rispetto verso gli altri e nel seguire Gesù. Se  avessimo scarpe bellissime e poi non avessimo Gesù, dove sarebbe la nostra dignità? Meglio seguire Gesù e vestire come un contadino povero, piuttosto che rinnegare Gesù e vestire in maniera alla moda. E questo vale per ogni tipo di bene materiale. L'importante è avere il minimo indispensabile e usare il superfluo in favore del nostro fratello povero che non ha neanche il minimo.

Sono consapevole che se dicessimo queste parole al di fuori di qui, ci prenderebbero per matti con disturbi mentali: bene, ciò significa che sono parole esatte che Gesù ci ha trasmesso. Perchè davvero Gesù è segno di contraddizione: l'uomo pensa di seguirlo, ma appena gli si prospetta una rinuncia, subito fa marcia indietro e abbassa la testa, cercando di adattare la Parola di Dio al suo modo di vivere e alla sua mentalità. Ecco perchè Gesù viene umiliato e crocefisso ogni giorno di questo mondo. Un caro saluto a tutti e spero che queste parole siano di un qualche interesse per chi di voi le leggerà. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dovrebbe essere proprio così, non bisognerebbe essere attaccati alle cose materiali, ma se i rappresentanti della Chiesa non riescono a rinunciare al lusso (Ermellino, anelli d'oro,palazzi, arredi, ecc.) perchè dovremmo rinunciare noi che non siamo nemmeno sostenuti dalla ?

Riscoprire la fede ha detto...

I rappresentanti della Chiesa rinunciano a molto di più della semplice ricchezza materiale, essi rinunciano alla propria vita individuale per poter servire il Signore e l'intera famiglia cristiana.

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