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domenica 10 luglio 2011

Dio esce dai suoi confini!

XV Domenica tempo ordinario 
( Mt 13,1-23)  

Parabola del seminatore. Qui non è solo il Signore che parla, ma anche che commenta!

• Chi fa l’omelia oggi?…


Oggi l’omelia la fa Gesù: non abbiamo da chiederci cosa volesse dire con quella parabola, perché lo dice lui stesso chiaro e tondo, alla fine del brano. Noi abbiamo solo da chiudere gli occhi e contemplare la scena con gli occhi dello spirito. Bellissima scena in cui vediamo dapprima Gesù che esce di casa e va a sedersi in riva al mare, ma poi arriva tanta di quella gente che è costretto a salire su una barca, per almeno due motivi: per proteggersi dalla calca che gli fa ressa intorno, e per essere udito e visto da tutti, anche da quelli più lontani, perché ha intenzione di ”parlare loro di molte cose”. E inizia con una parabola: ”Il seminatore uscì a seminare”… Se non abbiamo da chiederci cosa vuole dire, perché alla fine lo spiega Lui stesso, dobbiamo però chiederci a quale di quei tre terreni apparteniamo noi: quello arido, quello sassoso o quello fertile? La Sua parola, che fine fa dopo che è stata seminata nel nostro cuore? Viene divorata dagli uccelli, soffocata dalle spine, oppure germoglia e cresce? Il Vangelo di oggi ci invita dunque a leggere nel nostro cuore, più che leggere ciò che è scritto fuori, per vedere ciò che c’è da raddrizzare.
Vorrei invece soffermarmi sulla lettera ai Romani di san Paolo (seconda lettura). “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio (…) e nutre la speranza di essere liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio”.

• Dio esce fuori…

La creazione è già una rivelazione di Dio, della Sua opera ad extra (al di fuori). Sappiamo che in Dio ci sono due opere: quella ad intra (la circolazione intratrinitaria delle Tre Persone) e quella ad extra che è appunto la creazione: qui Dio esce dai suoi confini. E quando Dio esce fuori, lo si vede! Miriadi e miriadi di stelle, fiori, farfalle,uccelli, pesci e colori a non finire, prendono vita. E così diventa visibile all’esterno, la straordinaria potenza creatrice che Dio ha in sé stesso. La creazione è un meccanismo perfetto, non solo in sé stesso, ma è fatta per accogliere l’uomo: tutto è stato fatto in vista dell’uomo: tutto su misura per lui: acqua, fiori, stelle, pesci e farfalle. Tutto creato apposta per noi dal Padre nostro che è nei cieli.
E pensare che la cultura moderna pretende di poter fare a meno di Dio! L’era tecnologica attribuisce ogni potere all’uomo; Dio non sarebbe più necessario. Questo è perdere non il senso della fede, ma quello della realtà! Infatti la realtà è che per secoli infiniti, l’uomo non esisteva. ESISTEVA SOLO DIO. E fu allora che Egli creò lo sterminato Universo, le galassie, il Sole, le stelle, senza che l’uomo gli facesse neppure da assistente. E malgrado ciò, l’uomo si crede il re dell’universo.

• Misure smisurate…

Dobbiamo re-imparare a prendere le misure: cosa sono quarantamila chilometri (circonferenza della Terra) rispetto ai 20 miliardi di anni-luce dell’Universo? Cosa sono le distanze che percorre l’uomo rispetto alla distanza Terra-Sole (minima in campo astronomico) ossia 150 milioni di Km e la luce ci mette solo 8 minuti a percorrerli? Cos’è la velocità degli apparecchi umani – siano pure missili – rispetto alla velocità orbitale della Terra che gira a 1800 Km. al minuto, il Sole a 12000 Km. al minuto e la galassia a centinaia di Km. al secondo? E cosa sono le velocità dei satelliti artificiali rispetto a quella della luce che percorre la distanza Terra-Luna cioè quasi 380mila chilometri, in un secondo? Cosa fa l’uomo con tutta la sua scienza se non scoprire ciò che Dio ha creato senza di lui?
La corruzione più pericolosa dell’uomo di oggi è probabilmente quella dell’intelligenza che crede di potersi sostituire al Creatore. “Se non diventerete piccoli come questi bambini” non sarete mai grandi…

Wilma Chasseur

 

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