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venerdì 16 dicembre 2011

Elvira - Figlia spirituale di Padre Pio - XV

Continuiamo a scoprire la figura di Elvira, figlia spirituale di San Pio da Pietrelcina; oggi continuiamo a guardare gli aspetti più caritatevoli e amorevoli di Elvira, attraverso il racconto di un episodio che mostra la sua grande capacità di consolare gli afflitti:

CAPITOLO III

AMARE CON LE OPERE


CONSOLARE GLI AFFLITTI

Sappiamo purtroppo che afflizioni e patimenti ci circondano da ogni parte, poiché sono il retaggio nostro nella vita presente. Neppure le persone che all'apparenza si direbbero le più fortunate, ne vanno esenti. Ebbene, Gesù ci ha insegnato che portare la parola di conforto a queste anime tribolate è un'opera di carità che non cadrà invano davanti a Dio.

Mamma Elvira ce ne dà l'esempio: ella sa veramente piangere con chi piange e partecipare con tutto il cuore alle amarezze del prossimo. Quanto sia grande il potere che ha di consolare gli afflitti può dirlo chiunque l'ha avvicinata, dato che, come lei dice, non c'è nessuno che non abbia qualche croce da scaricarle addosso.

Molto significativa è, a questo proposito, la testimonianza seguente:

"Ho incontrato la MAMMA, per la prima volta, il 13 dicembre del 1984. Non ero mai stata a Rimini, nè conoscevo nessuno. Rimini ... era per me solo un puntino segnato sulla carta geografica. Mi trovavo in un momento molto doloroso della mia vita, quando una signora mi ha parlato di `Elvira Gazzoni'; perché questo è il suo nome, come di qualcuno molto disponibile, sollecito nel venire in aiuto e soprattutto che sa ascoltare con squisita carità; mi ha chiesto se volessi incontrarla e siccome, dentro di me ho sentito subito un tuffo al cuore, naturalmente ho accettato.

Rimini... eccoci qua! Siamo davanti alla porta della Mamma, suoniamo il campanello, entriamo nella sua casa. Finalmente eccola! Mi colpiscono subito i suoi occhi dietro la montatura leggermente cerchiata di scuro, il suo sorriso, un sorriso dolce, accattivante, e quello sguardo profondo che sembra voler dire molte cose.

Subito un senso di calore mi avvolge, come un caldo mantello e il mio cuore dolorante e indurito dallo sforzo di sembrare indifferente, si scioglie in una emozione profonda.

Sono sola con la Mamma in un piccolo andito dove spicca, su un altarino in angolo, la statua della Madonna di Lourdes. Un drappo rosa con una cascata di fiori scende dal soffitto fino all’altare e le fa ala.

Tutto è pace! Pace! Quiete... !

La Mamma mi parla! Scaturisce da lei questa capacità di intuito e di ascolto del prossimo, comprovata da ben sperimentata sofferenza, che rende manifesta la sincerità dell’amore verso Dio, simile all’oro che viene purificato dal fuoco del crogiuolo.

Non è alta di statura, ma l'impressione è che lo sia, che la sua figura sia imponente, forte, tale da potercisi appoggiare; è dolce candida e sincera come il grembiule che indossa. Dice poche parole, tenere e sagge come solo una madre può fare e l’unico desiderio è di restare lì, assaporare fino all ultimo quella pace, ascoltare la Mamma e posare il capo sul suo cuore.

Il colloquio è finito. La Mamma saluta, ma non è un addio e fino ad ora non lo è mai stato.

Da allora ho avuto modo di conoscerla più da vicino, di constatare quanto bene fa, dimenticando se stessa, nel suo apostolato, nella cura delle anime e nelle sue visite agli infermi. Anima operosa e umilissima; grande nell’essere umile e nell’umiliarsi, silenziosamente nasconde nella sua letizia il sacrificio di una completa immolazione. Lei fa la parte della Veronica nell’asciugare il volto dei fratelli stanchi e del Cireneo quando aiuta a portare la croce... E tutto questo all’ombra della discrezione e del silenzio. Ovunque vada porta la luce: i volti si illuminano e i cuori palpitano di amore e di riconoscenza per il bene che ricevono.

Figlia spirituale di Padre Pio, ha attinto da lui un’instancabile fermezza di carattere, uno spirito ardente che la spinge da un capo all’altro dell'Italia e non, per porgere la sua mano a chi ha bisogno di una parola di conforto, di essere riavvicinata al Signore, a cui ella ha offerto le sue sofferenze per la salvezza delle anime.

Alle parole della Mamma risuonano nell’anima verità dimenticate che colpiscono senza ferire, illuminano senza umiliare, senza spaventare. E mentre fa riflettere su una interiorità píù profonda, richiama ad una vita diversa, da vivere come una missione.

La Mamma non ha fretta, sa come trattare ognuno, lei va con i tempi del Signore, diversi dai nostri, e conduce fino infondo alla via chiunque si accosti a lei".

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