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mercoledì 17 agosto 2011

La Summa Teologica - Trentaduesima parte

Torniamo ad addentrarci nella Summa Teologica di San Tommaso d'Aquino, un'opera che diede un fondamento scientifico, filosofico e teologico alla dottrina cristiana. Continuiamo a scoprire la parte dedicata al Trattato relativo all'essenza di Dio e scopriamo le risposte di San Tommaso ai dubbi e alle questioni: 

Prima parte
Trattato relativo all'essenza di Dio

La bontà di Dio > Se Dio sia il sommo bene

Prima parte
Questione 6
 Articolo 2 

SEMBRA che Dio non sia il sommo bene. Infatti:
1. Sommo bene aggiunge qualche cosa a bene, ché altrimenti converrebbe ad ogni bene. Ora, tutto ciò che è così costituito come per addizione, è composto. Il sommo bene sarebbe perciò composto. Ma Dio è sommamente semplice, come s'è già visto. Dunque Dio non è il sommo bene.

2. Il bene è ciò che è desiderato da tutti gli esseri, come dice Aristotele. Ora, non c'è nient'altro che sia da tutti gli esseri desiderato, all'infuori di Dio, il quale è il fine di tutte le cose. Dunque non c'è altro bene che Dio. Come sembra anche da ciò che è detto nel Vangelo: "Nessuno è buono, se non il solo Dio". Ora, sommo si dice in confronto di altri: p. es., sommo caldo in confronto di tutti gli altri corpi caldi. Dunque Dio non può dirsi sommo bene.

3. Sommo importa comparazione. Ora, cose che non sono di uno stesso genere non sono tra loro paragonabili; così sarebbe strano dire che la dolcezza è più grande o più piccola della linea. Non essendo dunque Dio nel medesimo genere degli altri beni, come si è visto sopra, non pare che Dio possa dirsi sommo bene in confronto di essi.

IN CONTRARIO: S. Agostino dice che la Trinità delle divine persone "è il sommo bene, che solo le menti del tutto pure possono conoscere".

RISPONDO: Dio è il sommo bene in modo assoluto, e non soltanto in qualche genere od ordine di cose. Infatti, il bene si attribuisce a Dio, come abbiamo visto, in quanto che tutte le perfezioni desiderate emanano da lui come da prima causa. Ora, tali perfezioni non scaturiscono da Dio come da causa univoca, come si è già detto; ma come da agente che non ha in comune con i suoi effetti né la specie, né il genere. Ora, nella causa univoca la somiglianza dell'effetto si trova in modo uniforme; ma in una causa equivoca (analoga) vi si trova in grado più eminente, come (p. es.) il calore si trova a un grado più alto nel sole che nel fuoco. Così dunque è necessario che in Dio il bene si trovi in grado eccellentissimo, essendo in lui come nella causa non univoca di tutti gli esseri. E per questo motivo si chiama il sommo bene.

SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Sommo bene non aggiunge al bene un qualche cosa di reale, ma soltanto una relazione. Ora, la relazione che passa tra Dio e le creature è reale nella creatura, non già in Dio; in Dio è soltanto di ragione; così un oggetto si dice scibile in ordine alla scienza, non perché abbia (una reale inclinazione o) rapporto alla scienza, ma perché la scienza (è ordinata e) ha un rapporto ad esso. E così non è necessario (concludere) che nel sommo bene ci sia una qualche composizione, ma solo che tutte le altre cose (in bontà) sono al di sotto di lui.

2. La definizione "il bene è ciò che tutti desiderano" non s'intende nel senso che qualunque bene sia da tutti desiderato; ma nel senso che tutto ciò che è desiderato ha ragione di bene. - L'espressione evangelica "nessuno è buono, se non il solo Dio" va spiegata così: buono per essenza, come si dirà appresso.

 3. Cose che non appartengono al medesimo genere, e che tuttavia sono contenute ciascuna in generi diversi, non si possono tra loro confrontare. Ma di Dio si nega che sia nel medesimo genere delle altre cose, non perché egli sia in qualche altro genere; ma perché è fuori di ogni genere ed è principio di tutti i generi. E così può esser messo a confronto con le creature in quanto le trascende. E tale è la relazione che importa il sommo bene.

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