Pages

martedì 2 marzo 2010

La tragedia del terremoto

Oggi, affrontiamo la situazione tragica che sta vivendo il Cile in questi momenti. Il bilancio di morti e dispersi, nonché di sfollati, è enorme ed è meglio non guardarlo. Siamo riusciti, a reperire un articolo del Corriere della Sera che, riporta una testimonianza diretta dell'evento e c'è una frase che è davvero emblematica della situazione: la troverete in grassetto.

«Noi abituati alla terra arrabbiata
Ho visto emergere le radici degli alberi»
La testimonianza della scrittrice Carla Guelfenbein



Tutti i cileni possiedono quella che noi chiamiamo una «cultura del terremoto». Da quando ho memoria, ho avvertito centinaia di volte i movimenti della terra. Proprio per questo, quando c’è una scossa, la maggior parte di noi resta semplicemente ferma dov’è e ascolta il pianeta arrabbiato inviare i suoi messaggi. Ma questa volta è stato spaventoso. Dal primo movimento, profondo e fortissimo, sapevamo che questo sarebbe stato un terremoto devastante.

Ero nella mia casa sul lago Ranco, nel sud del Cile, insieme con la mia famiglia e con l’epicentro a circa trecento chilometri. L’abitazione è molto isolata. Il sisma ci ha svegliato. Così abbiamo raggiunto di corsa il portone d’ingresso, dove tutti noi abbiamo imparato dai nostri genitori che bisogna scappare. Ma era completamente buio e tutto stava cadendo: libri, foto, vetri rotti ovunque. Mi sono accorta che mancava mia figlia Micaela, di quindici anni. L’ho sentita gridare. Era chiusa nella sua stanza e non riusciva a uscire. Mio marito ha sfondato la porta per tirarla fuori.

Nel frattempo io e mio figlio più piccolo, di 13 anni, avevamo raggiunto l’ingresso della casa. Sorprendentemente, il terremoto sembra lungo e si possono fare molte cose, è come se il tempo iniziasse a scorrere più lentamente. Guardavamo gli alberi nella campagna circostante oscillare illuminati dalla luce della luna. Ma non nel modo in cui siamo soliti vederli muoversi per il soffio del vento: tremavano fin dalle radici. Quando tutto è finito, non abbiamo avuto dubbi: sarebbe stato un immenso disastro, con molte persone morte proprio in quegli interminabili secondi. Non c’era elettricità, perciò non potevamo capire dalla tv cosa fosse accaduto. Non siamo riusciti a tornare a letto, continuavamo a tremare. Ci siamo spostati tutti insieme nella sala da pranzo. Sono arrivate almeno altre quattro scosse, non forti come la prima, ma comunque potenti.

Ieri mattina lo scenario era desolante: oggetti a terra, la nostra grande finestra rotta e tutto intorno una sensazione di tristezza. Fino alle undici, quando l’elettricità è tornata, non abbiamo avuto notizie né dei nostri cari né del resto del Cile. Quando abbiamo visto le immagini in tv, eravamo devastati. Un’altra calamità per il nostro Paese, i morti, l’intera città di Concepción a terra. E per fortuna che il Cile è attrezzato per i terremoti: se non avessimo avuto edifici antisismici, sarebbero state numerose le città distrutte e la devastazione avrebbe raggiunto le dimensioni atroci di Haiti. Anche le squadre di soccorso sono ben preparate ma al momento molte vie di comunicazione sono interrotte. Saremmo dovuti tornare oggi a Santiago, dove viviamo, ma la strada è distrutta in più punti e non c’è modo di percorrerla. Restiamo qui bloccati, aspettando che venga riparata.
(Testo raccolto da Alessia Rastelli)

Carla Guelfenbein  FONTE

La frase riportata in grassetto colpisce dritto al cuore perchè mostra come in pochi secondi, migliaia di vite umane si spengono. E mentre noi in quei secondi ci troviamo dall'altra parte del mondo, magari dormendo, migliaia di persone ci lasciano per sempre. Questa è la cosa più devastante perchè, pur non vivendolo direttamente, ci fa capire il terrore e la paura e l'angoscia che si può vivere in quei momenti. Ricordo, che anche Marina aveva chiesto le nostre preghiere perchè in angoscia a causa di scosse telluriche. Sono momenti molto brutti e quindi rinnoviamo sia l'esortazione a pregare molto e restare accanto a quelle persone (lo dico perché ho ascoltato un uomo dire che dovremmo pensare ad aiutare i nostri bisognosi piuttosto che quelli lì) che davvero stanno ora soffrendo a causa della privazione e dello scombussolamento. Sono giorni difficili per tutti noi perchè le tragedia ci stanno travolgendo sempre di più e sembra che ogni mattina, alla lettura dei giornali, si debba trovare notizia di qualche altra tragedia. Preghiamo affinché passi questo momento, con il pensiero che se questa è la Volontà di Dio, si realizzi poiché è scritto che ciò sarebbe accaduto come l'inizio dei dolori.

0 commenti:

Posta un commento