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venerdì 23 luglio 2010

Seconda parte del Faccia a faccia con il demonio

Oggi presentiamo la seconda parte del faccia a faccia con il demonio di Don Giuseppe Tomasselli:

Melid, entriamo in altro argomento. Tu sai come Gesù si sceglie delle anime direttamente e le mette nello stato mistico. Costoro sono il battaglione d’assalto contro voi demoni. Hanno le stimmate, la corona di spine, godono di tante visioni celesti. Soffrono però assai perché devono salvare moltissime anime. Voi demoni le conoscete una ad una queste anime privilegiate.



“E si che le conosciamo, le seguiamo singolarmente notte e giorno, come conoscevamo e seguivamo Padre Pio. Se il lavorio di Cristo in tali anime è di cento gradi, il nostro lavorio diabolico è almeno di novanta gradi. Noi lottiamo direttamente le anime mistiche ed indirettamente lottiamo contro il Direttore Spirituale di ognuna di esse. Io so che tu sei stato da lunghi anni e lo sei ancora Direttore Spirituale di parecchie anime privilegiate. Questo tuo compito deve farti comprendere la rabbia che sento verso di te. Ed ora cosa vorresti sapere?”.

Soltanto qualche delucidazione. Non ti accenno la storia delle diverse anime mistiche; mi soffermo solo su di una di esse, che seguo e dirigo da circa trentacinque anni. Tu sai di chi intendo parlarti, di quella donna, martire della Vocazione Religiosa. Dall’infanzia Gesù si manifestava e la scelse quale vittima straordinaria. Gesù le ispirò il forte desiderio di divenire Suora, secondo la foggia dei vari Monasteri; ma per la tua malvagia opera non riusciva a professare e veniva cacciata senza pietà da tutte le Comunità. Tu, Melid, ricordi ciò che avvenne a Torino, nell’Istituto delle Suore di Sant’Anna, nei pressi del Rondò? Nel periodo in cui aveva indossato l’abito religioso, tu ogni sera, mentre la Comunità era a riposo, aprendo le porte chiuse ed il portone di ingresso, afferravi la giovane e con essa sulla motocicletta per qualche ora andavi in giro per la città. Gli abitanti del vicinato erano scandalizzati a vedere un giovanotto, che eri tu, andare in giro con una giovane, vestita con l’abito religioso. La storia si ripeteva ogni notte verso le ore undici. Fu informata la Superiora, che non voleva credere, finché un giorno davanti a molte persone presentò tutta la Comunità, dicendo: indicatemi tra le presenti la giovane che avete accusata. Tutti a dire: E’ quella! E’ Quella! L’indomani un telegramma informò i parenti della giovane, al quale fu cacciata. Ricordi ancora Melid, come quella giovane fu accettata in prova nella Comunità delle Suore a Castelfidardo? Anche lì facesti il resto. Un giorno, mentre le Suore erano nel Coro per l’ufficiatura, ti presentasti in forma umana e la Superiora ti poté vedere. All’improvviso togliesti l’abito alla giovane e la lasciasti nel Coro in mutandine. Tutte le Suore scapparono inorridite ed al più presto la giovane fu mandata a casa. Tu, Melid, t’incaponivi ed anch’io mi incaponivo nell’ardua impresa, in qualità di Direttore Spirituale. Cercai un Monastero di Clausura, informai di tutto l’Abbadessa, la quale si decise ad ammetterla in Comunità. Anche qui continuarono le vessazioni diaboliche, più forti e più frequenti che altrove. Io moltiplicavo le mie visite in questo Monastero. L’Abbadessa mi confidava tutto e sembrava coraggiosa, anche quando tu ti facevi vedere ad essa apertamente. La giovane era allenata ai tuoi malvagi colpi e gliene preparavi uno piuttosto strano. Era stata ammessa alla vestizione religiosa; alcuni giorni prima le tagliasti la chioma dei capelli, che al presente io tengo conservata come ricordo. Questo fatto mise in apprensione l’Abbadessa, perché durante la funzione era prescritto il taglio con le forbici di tre ciocche di capelli, cosicché al momento prescritto dovette fingere di tagliare i capelli che non c’erano. Dimmi Melid, che scopo avevi allorché tagliasti la chioma?

“Un giorno la giovane aveva fatto un atto di vanità per la sua bella chioma castana e l’Altissimo mi permise quel taglio come riparazione all’atto di vanità”.

Ma non ti fermasti qui; la notte la portavi in giro per la città. In conclusione, la martire della Vocazione Religiosa fu cacciata dal Monastero. Fu mio dovere interessarmi al caso. Nella città di mia dimora conoscevo un ottimo Sacerdote, Parroco. Lo informai di tutto, lui prese a cuore il caso pietoso e l’affidai a lui, dicendogli; se capiteranno fatti strani, mi chiami al telefono e subito verrò, perché so il da fare. Non passò molto e una mattina il Parroco mi chiamò al telefono: venga subito qui. Eravamo in due sacerdoti nella stanzetta della giovane, la quale era a letto, distesa sulla coltre, vestita e ben composta; il volto era sanguinante, con parecchie piaghe, una alla fronte, un’altra al mento, due agli zigomi della faccia e le labbra bruciacchiate. Le mani erano legate strettissimamente ai polsi, tanto che erano divenute nere. Non era la prima volta che avveniva ciò e quindi non mi fece tanta impressione. Chiesi alla giovane, che nell’assieme era serena: cosa è capitato? ‘Ieri sera, verso le undici ero in ginocchio presso il letto. Venne il demonio, mi afferrò come suole fare sempre e mi portò in giro. Questa mattina verso le ore cinque mi portò qui. Prima, toccandomi, mi bruciò la faccia poi mi legò le mani’. Reverendo, io dissi al parroco, non si preoccupi; siccome questi fatti si sono ripetuti tante volte, la signorina sa come medicarsi; però sappia che dopo una settimana il volto non avrà traccia di queste ferite e la carnagione ritornerà fresca come quella di una bambina. Lui stesso col coltellino tagliò il laccio che legava le mani. Ora, Melid, ti chiedo: perché tratti così questa giovane?

“Con la sua vita di vittima mi strappa tante anime ed io, non potendo fare altro, la tormento notte e giorno. So che vincerà il Cristo, ma almeno sfogo la mia rabbia”.

Melid, hai dei potenti nemici e sono quelli che abitualmente sono nell’intima amicizia con Dio e che compiono un fruttuoso apostolato. Ma purtroppo hai tanti amici e spesso sono coloro che negano la tua esistenza. Non credono in te, ma seguono le tue direttive; negano l’inferno e vivono serenamente in peccato, intenti solo ad appagare le loro passioni. Hai anche un’altra categoria di amici e sono quelli che si mettono in tua relazione con le sedute spiritiche, specialmente i medium. Tu desideri che i medium ed il loro amici curiosi ti chiamino. Costoro credono di chiamare l’anima di qualche trapassato e d’ordinario non sanno che sei proprio tu a rispondere alle loro domande. Tu hai interesse a camuffarti, perché nelle sedute spiritiche intendi inculcare la reincarnazione, fai credere che i defunti chiamati siano persone extraterrestri, vaganti per la purificazione. Tu sai che accettando la reincarnazione, resta annullato l’inferno. Ricordi, Melid, come un giorno io ti domandai: ‘Melid, a nome di Dio, rispondi! Non è vero che la reincarnazione che tu inculchi è un trucco?’. Tu mi rispondesti: ‘E se tu sai che è un trucco, perché mi domandi? Anche quando semino la menzogna c’è chi mi crede’. Spiegami qualche cosa riguardo alle sedute spiritiche. Il medium chiama un trapassato ed i presenti credono che alle domande di curiosità risponda il dato defunto. Tante volte tu, Melid, ti comporti da mansueto, istruendo con menzogne i presenti. Talvolta ti dimostri irato. Perché? Difatti più di una persona mi hai riferito ciò che è avvenuto alla loro presenza. In questi giorni venne a trovarmi un giovanotto, che era sbalordito. Mi disse: ‘sono stato a Vicenza. Con un gruppo di amici chiamammo l’anima di un tale: Il medium cominciò a sentirsi male e gettava bava dalla bocca. All’improvviso i quadri e ciò che stava sulle pareti della stanza cominciarono ad agitarsi. La scrivania, presso la quale stavano i giovanotti, si sollevò da terra a più di un metro di altezza ed andò ad attaccarsi a duna parete della stanza stando sospesa da sola: dopo si rovesciò sul pavimento. Io ed i miei compagni uscimmo spaventati. Eravamo quattordici ed ognuno aveva la motocicletta sulla via. Nessuna delle moto funzionava; erano tutte bloccate’. Mi diceva quel giovanotto: ‘io non vorrò trovarmi più in simili circostanze. Che spavento! In altre sedute spiritiche non era avvenuto nessun disordine’. Dimmi Melid, perché avvenne quel putiferio?

“Potresti comprendere il motivo. Quantunque chi assiste d’ordinario è poco religioso, o impuro, o da anni lontano dai Sacramenti, casualmente c’è chi tiene addosso qualche oggetto sacro o del Cristo o di quella Donna, mia nemica, ed allora faccio pagare ai presenti la loro invocazione con forti spaventi”.

Melid, la nostra intervista non è completa, se non rispondi ad altre domande più interessanti delle precedenti. Rispondi: tutti i demoni avete la stessa forza?

“No; il Cristo ce l’insegnò, quando disse agli Apostoli incapaci a scacciare il demonio da un ossesso: ‘Questo genere di demoni si vince con la preghiera e col digiuno’. Il genere più forte è quello dell’impurità. I demoni impuri siamo i più potenti e ci è facile vincere nella lotta. Uno dei capi di questa categoria di demoni sono proprio io’.

So che uomini e donne hanno il dono della libertà. Quindi, se vogliamo, possiamo superare ogni vostro assalto.

“In teoria è così, ma in pratica no. Noi abbiamo tanta intelligenza e conosciamo le tendenze umane. Sappiamo prendere ciascuna creatura per il proprio verso e con le nostre tentazioni impure ottenebriamo le intelligenze e pieghiamo le volontà, come col fuoco si piega anche l’acciaio. La tattica più efficace è saper prendere donne e uomini con l’amo del cuore. Quando prendiamo per il cuore, il novanta per cento di volte cantiamo vittoria”.

Io credo che voi demoni siate specializzati, come sono specializzati i soldati dell’esercito terreno: chi combatte in aria, chi a mare e chi sulla terra ferma. Quindi ci saranno tra voi demoni che per un nonnulla spingono alla bestemmia, all’odio, al furto, all’ateismo, ecc. Però penso anche che tante specie di peccati se si fanno poche volte, si riesce facilmente a detestarli, mentre l’impurità, dopo poche cadute, non si suole detestare ed è raro il correggersi. Melid, più volte ti ho chiesto negli esorcismi: qual è il peccato che manda più anime all’inferno? Tu mi hai risposto: ‘Non occorre che io te lo dica; tu lo sai’. Secondo me è l’impurità.

“Vedi che lo sai! Tutti coloro che stanno nel pozzo infernale, vi si trovano per l’impurità. Hanno fatto anche altri peccati, ma si sono dannati sempre per questo peccato o anche con esso”.

Cosa pensi tu di tutti quelli che vivono nell’immoralità?

“Penso che sono già scritti nel registro dei dannati e che solamente una grande grazia potrebbe cancellarli”.

Dunque, sono scritti nel libro dei tuoi schiavi i divorziati e le divorziate?

“L’Altissimo, davanti al quale tutto deve essere puro e senza macchia, non accetterà nel suo regno dei Beati coloro che trascorrono la vita nel quotidiano peccato impuro. Sono stato io ed altri miei compagni a convincere i capi di Stato ad emettere la legge del divorzio, facendo comprendere che questa legge è un’esigenza del progresso dei popoli. I primi a pagare questa legge, che tu, Pretaccio, chiami iniqua e che io invece chiamo tesoro del mio regno, saranno i legislatori, responsabili dei peccati impuri dei divorziati e poi sono responsabili uomini e donne che hanno accettato la pessima legge”.

Sventurati i divorziati, che per una breve vita di piacere passeggero, in eterno dovranno soffrire i tormenti che al presente tu stesso devi subire!

“Io, Melid, faccio comprendere a costoro che le parole del Cristo sono da disprezzare e non faccio riflettere che con l’Altissimo c’è poco da scherzare”.

E delle numerose prostitute cosa sarà?

“Le tengo strette al mio cuore, affinchè nessuna mi lasci. La catena più forte per loro è il piacere e la brama di denaro. L’inferno è ampio e c’è il posto preparato per ciascuna di loro”.

A te, Melid, piacciono di più i peccati privati, solitari, che non hanno ripercussioni sugli altri, oppure i peccati che danno scandalo e spingono gli altri al male?

“Certamente io preferisco gli scandalosi, perché con essi i peccati si moltiplicano. Il mondo è pieno di scandali e perciò io e i miei compagni stiamo più vicini agli scandalosi, che sono i nostri migliori aiutanti”.

Gesù Cristo dice: ‘chi segue me, non cammina nelle tenebre… Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole, non passeranno; è impossibile che non avvengano scandali. Ma guai al mondo per gli scandali e guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Sarebbe meglio se si legasse al collo dello scandaloso una macina da mulino e venisse gettato nel profondo del mare’. Io mi domando: se le parole di Gesù, Redentore e Giudice Supremo dell’umanità, sono così terribili, come possono gli scandalosi vivere in tanta serenità?

“Intervengo io; faccio l’anestesia spirituale, invisibile ma reale. Come il medico, fatta l’anestesia, può tagliare ed anche mutilare un corpo umano, senza che l’ammalato senta dolore, così agisco io; non faccio riflettere sulla responsabilità degli atti umani davanti al Creatore e così resta annullato ogni rimorso; tutto è considerato lecito”.

Venendo ai particolari, che sistema adoperi con le varie categorie di persone immorali?

“Faccio travisare gli ordini del Creatore, il quale ha dato un corpo umano quale strumento di procreazione. Lavorando nella mente degli impuri, li persuado che la continenza corporale non è possibile. Dopo questa convinzione, sobillo le passioni secondo il sesso, l’età e le varie circostanze che la vita presenta”.

Quali potrebbero essere tali circostanze?

“La esagerata ed imprudente familiarità tra uomini e donne ed in generale gli spassi che sollecitano i latrati delle passioni”.

Credo che il televisore sia uno dei mezzi più efficaci per il tuo lavoro diabolico. Usato in bene è fonte di bene; usato male, è torrente d’iniquità. Nelle tarde ore della notte sono trasmesse scene più immorali ed anche sconcertanti.

“Io eccito la curiosità agli adulti, ai giovani ed ai ragazzi, saziando le loro brame immorali”.

Poi se la vedranno con Dio, giusto Giudice, i fautori di tali perfide trasmissioni, i padroni del televisore e coloro che vi assistono. Prima la scuola dell’immoralità soleva essere fuori dell’ambiente familiare; oggi, col televisore male usato, si trova in casa. E che dire dei films cattivi? La massa degli spettatori si sazia d’impurità e voi, demoni impuri, tenete nelle vostre reti infernali queste masse di ambo i sessi, che non sempre si contentano degli sguardi e dei pensieri e giungono anche più in là.

“Tutti costoro, come hai detto bene, stanno dentro la mia rete, ma inebriati al piacere impuro non vedono la mia rete. La vedranno in seguito, quando non avranno più rimedi nella fornace ardente eterna. Tu, Pretaccio, pensi che televisori e films siano i soli mezzi di cui mi servo per popolare l’inferno? Come il pastore gode a vedere un grande prato ricco di erbe fresche, così e più ancora godo io a vedere la massa femminile con la moda moderna, specialmente sulle spiagge. Con ansia noi demoni dell’impurità aspettiamo il periodo estivo per legare più uomini e donne alle nostre reti d’impurità”.

Melid, Gesù l’ha detto espressamente; se un uomo guarda una donna con cattivo desiderio, ha già peccato con lei nel suo cuore. Infelici donne incoscienti! Sappiate che c’è l’impurità del corpo e quella del pensiero: chi può numerare i cattivi pensieri e desideri che suscita negli uomini dissoluti la vostra moda invereconda lungo le vie e specialmente nelle spiagge, ove stanno schiere di demoni impuri? Voi agite così sulle spiagge per lavare il corpo ed imbrattare le vostre anime e quelle di chi vi guarda maliziosamente! Volete evitare il calore della stagione coi vostri bagni a mare e non pensate che vi preparate il fuoco eterno! Voi al pensiero del fuoco eterno ci ridete su, ma non ci ridono le donne che vi hanno precedute con la morte e che al presente stanno pagando coi dannati!

“Io sono molto intelligente e, per riuscire nel mio compito nel mondo, suscito la debolezza della correzione nei genitori di tante giovani donne, i quali sono i primi responsabili della moda indecente delle figlie. Alle donne immodeste nel vestire faccio comprendere che non c’è nulla di male a portare l’abito indecente, in quanto ormai sono molte le donne che vestono così. Per la libertà nelle spiagge insinuo la voglia di essere guardate ed ammirate. Pretaccio, ti manifesto ciò che non sai. Nell’inferno ci sono attualmente le donne più belle del mondo, quelle che in vita si sono servite della loro bellezza fisica per sedurre gli uomini”.

Ma perché queste donne immodeste nel vestire non pensano che si ha da morire e che il loro corpo diventerà pasto dei vermi?

“Sono io, Melid, che allontano dalla loro mente questi pensieri, che potrebbero farle staccare da me. Lavorio simile faccio con coloro che si dilettano con il ballo, nei veglioni ed anche nelle famiglie”.

Certo che il tuo lavorio con gli amanti della danza non è vuoto di frutti impuri, poiché la musica lasciva ed i movimenti richiesti dai balli moderni sono stati inventati per svegliare ed eccitare la concupiscenza. Anche costoro appartengono al tuo regno diabolico. Sono convinto che pure la lettura e la stampa pornografica siano veleni dell’immoralità, di cui ti servi largamente per rovinare le anime.

“Certamente! I libri che allettano le passioni e le immagini scandalose sono armi potenti a mio servizio. Distolgo dalla sana lettura, inoculando l’antipatia per essa ed eccito la voglia delle cose impure. Gli scrittori sanno questo e per amore del guadagno riversano nelle pagine dei romanzi e dei rotocalchi i semi dell’impurità, che hanno loro nel cuore; queste letture eccitano i sensi e la smania del piacere nei lettori e così le mie prede aumentano sempre di più”.

Melid, fammi conoscere la tattica che hai per il cambiamento di coscienza e di carattere in seno alle famiglie. Ragazzi e ragazze, prima buoni, ubbidienti, studiosi, frequenti alle sacre funzioni e facili a comunicarsi, appena chiuso il periodo dell’infanzia molti di costoro, man mano che crescono, lasciano i Sacramenti, disprezzano la preghiera e sentono antipatia ed anche odio per tutto ciò che riguarda la religione.

“E tu, Pretaccio, non sei capace di comprendere il motivo dei cambiamenti? Quando si è nel periodo d’infanzia, d’ordinario le passioni non si fanno sentire o sono molto deboli. Passata l’infanzia, comincia la pubertà con il relativo risveglio della concupiscenza. Per uscire vittoriosi da questo periodo occorre la grazia di Dio, che viene con la preghiera, con la vigilanza e la buona volontà. Non tutti si appigliano a questi mezzi, perché intervengo io e brigo per far gustare la droga che si diffonde oggi nel mondo, provata una o poche volte non si può più tralasciare e si direbbe che diventi un bisogno impellente, così e peggio ancora avviene quando si è assaggiata la droga dell’immoralità. Si cade, si ricade e si diventa abulici. Se poi sopraggiungono altri coefficienti, può arrivarsi alla schizzofrenia, che la medicina non può riuscire a curare. Quanti, specialmente del sesso maschile, giungono alla pazzia e devono interrompere lo studio o il lavoro, perché dominati dalla mania dell’impurità. Non sempre la schizzofrenia è causata dall’abuso delle passioni, ma una delle cause più importanti è proprio questa. Naturalmente chi è dominato dalla mania del sesso, giunge a rivoltarsi a Dio, il quale prescrive il freno delle passioni”.

Melid, tempo fa ti chiesi: ‘Cosa mi dici riguardo alla gioventù maschile?’. Tu, festosamente, mi rispondesti: ‘Eh, i giovani di oggi vanno in cerca di scrofe!’. ‘E della gioventù femminile? Esultando dicesti: ‘Eh, le giovani fanno peggio dei giovanotti’. La gioventù moderna in gran parte è bruciata dall’impurità. E delle famiglie cosa hai da dire? Il matrimonio è un Sacramento e perciò la convivenza dell’uomo con la donna, quando è secondo la legge di Dio, è apportatrice di bene.

“Nelle famiglie intervengo anche io in mille modi e tu, Pretaccio, ne sei a conoscenza. Quante miserie morali ci sono prima del matrimonio! In questo cooperano spesso i genitori, i quali lasciano i figli e le figlie nel fidanzamento con poca o nessuna vigilanza, specie nelle ore della sera, andando in giro in macchina o a piedi. Io colgo il momento opportuno per tentarli e farli cadere. A loro interessa che il giorno delle nozze la donna abbia l’abito bianco. Sfrutto la debolezza e l’ignoranza di tanti genitori, che lasciano alle figlie massima libertà di uscire di casa e di rincasare quando vogliono. Il numero delle ragazze-madri aumenta sempre più, perché a questo riguardo svolgo bene il mio compito di tentatore. Durante la vita matrimoniale i miei assalti non sono interrotti: sovente riesco a convincere i genitori a non accettare i figli e li uccidono prima di nascere. Tante volte tendo insidie per rallentare l’affetto e riesco a far legare il cuore dell’uomo alla donna di un altro uomo e meglio ancora riesco a legare il cuore della donna all’uomo di un’altra donna. Per mezzo dello spirito d’impurità, giungo al punto della separazione legale, distruggendo l’amore naturale verso i figli”.

Quale altra insidia metti in atto?

“Faccio pensare che prima la separazione coniugale era considerata motivo di disonore, mentre col progresso è considerata una cosa necessaria, perché al cuore non si comanda e la libertà non può essere violata da nessuno. I frutti del mio lavoro diabolico sono grandi, perché col pungolo dell’impurità trascino uomini e donne dove voglio io”.

E così li trascini all’inferno.

“Certamente! Avvenuta la morte, avranno la mia sorte, là, dove c’è in eterno pianto, rimorso e stridore di denti”.

Ora, Melid, ti comando di rispondere all’ultima richiesta. So bene che non vorrai rispondere, ma te lo comando!

“E chi sei tu, Pretaccio, che pretendi di darmi comandi?”.

Io sono misera creatura, ma come Sacerdote e Ministro di Dio, per l’autorità divina inerente al mio Sacerdozio, ti ordino di rispondermi dicendo la verità. Secondo le risposte che mi hai dato sinora, sembrerebbe che tutto il mondo sia in tuo possesso a causa dell’immoralità. Ma nel mondo oltre al tuo regno c’è anche il Regno di Dio. Il male fa più rumore del bene, ma quanto bene c’è anche oggi nell’umanità. Non si possono contare le anime che con voto solenne e privato servono Dio nel celibato! Quanti, uomini e donne, osservano la purezza sino a farsi uccidere anziché peccare; quanti genitori osservano con regolarità ammirevole i doveri della continenza matrimoniale! Quanta gloria danno a Dio queste schiere di anime! A proposito di anime buone, vittoriose nelle tentazioni, dimmi quali cose odi e temi di più?

“Due cose: la prima è la preghiera e la seconda è la fuga dalle cattive occasioni”.

E perché temi la preghiera?

“Essa è il primo passo verso Dio, attira le sue grazie e mi riesce difficile attirare a me chi prega molto e con fede e perseveranza. Tutti coloro che ora stanno all’inferno non pregavano, o pregavano poco e piuttosto male. Odio specialmente la preghiera rivolta a quella Donna, il cui nome noi demoni non nominiamo mai. La seconda cosa che odio è la fuga dalle occasioni cattive. I miei schiavi a motivo dell’impurità non solo non fuggono le male occasioni, ma ne vanno a caccia, cercandole avidamente”.

FONTE: http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=8747 

1 commenti:

Mikhael ha detto...

Io ringrazio di cuore l'opera di Don Giuseppe Tomasselli perché con questo libricino ha aiutato e aiuterà tante anime a non cadere nelle trappole del demonio e per questo oggi siede nei posti riservati ai beati perché molto bene ha fatto con questo manuale per sconfiggere il male.

Per non cadere nelle trappole del demonio dobbiamo quindi pregare con fede e perseveranza, pregare la Vergine Maria Santissima e fuggire le occasioni di peccato.

Sia lodato Gesù e Maria!

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