Pages

domenica 25 luglio 2010

Un tempo per l'eterno

XVII domenica tempo ordinario


“Gesù si trovava in un luogo a pregare”. Lui, che era il Figlio dell’Altissimo, e Dio stesso, trovava il tempo per pregare! Anzi, l’atteggiamento più ricorrente che il Vangelo ci mostra di Gesù, è proprio il suo rapporto col Padre, lo nomina ben 170 volte (e non anzitutto quello col prossimo): “Ed alzati gli occhi al Cielo...” Sempre lo faceva: di giorno, di notte, prima di un miracolo, di una guarigione, decisione o iniziativa.

• 1) Gesù avrebbe avuto tempo da perdere?...



E noi che siamo polvere e cenere, diciamo che pregare non è necessario, è solo una perdita di tempo, non serve a niente perché occorre fare, agire, produrre, agitarsi ecc. ecc. Eppure l’unica cosa che gli Apostoli hanno chiesto al Maestro di insegnare loro, è proprio la preghiera ”Maestro insegnaci a pregare”. Non Gli hanno chiesto: insegnaci a lavorare, a pescare, a produrre, ecc.
Dobbiamo reimparare ad ”alzare gli occhi al Cielo”. La preghiera è proprio questa capacità e questa incredibile dignità, di poterci innalzare fino a DIO. Pregare è far funzionare questa capacità e tener conto di questa insuperabile dignità che ci contraddistingue da ogni altra cosa creata.
La cultura dominante vuol farci discendere dalla scimmie: ma allora mostrateci una buona volta, una scimmietta che faccia la sua preghierina, o che rinunci alla banana per fare un sacrificio, o osservare il digiuno... Meno male che l’astrofisica, che guarda un po’ più in su, ci dice che discendiamo dalle stelle (la stessa parola pianeta, vuol dire stella errante), questo ci tira un po’ sù il morale...
Pregare dunque- checchè se ne dica- è molto importante, anzi è necessario come è necessario mangiare. Gesù che è il nostro modello e Maestro per eccellenza, non solo ci ha insegnato a pregare il Padre Nostro, ma ci ha mostrato come Lui faceva: sempre e in ogni tempo, ricorreva al Padre.

• 2) Qual è il più grande guaio riguardo alla preghiera?

Quindi, che la preghiera è necessaria, lo si sa, ma il guaio è un altro: è che non ne siamo per niente convinti e così nessuno ha mai tempo di pregare; ecco l’eterno ritornello! Ma per un sacco di altre cose, di cui si è convinti, il tempo lo si trova eccome! Chi non trova il tempo, ad esempio, per il footing, lo stretching, lo shopping e tutte quelle stramberie dai nomi americaneggianti? Per tutte queste cose dunque, di cui siamo arci-convinti che fanno un gran bene alla salute, al fisico, alla linea, il tempo salta fuori infallibilmente! Un autore francese diceva che non aveva mai visto nessuno morire di fame, perché non aveva avuto il tempo di mangiare... Ora, la preghiera è ancor più importante del cibo, e per di più, fa anche bene alla salute. Perché? Perché noi non siamo fatti di solo corpo, ma anche e soprattutto di anima. E come il corpo ha bisogno di nutrimento e di esercizio per star bene, così anche l’anima. E la preghiera è un’autentica respirazione e nutrimento dell’anima: E se l’anima vive bene, anche il corpo che le è indissociabilmente unito, sta meglio.

• 3) Come si impara a pregare?

Dobbiamo abituarci a considerare la preghiera non come una cosa penosa, da fare il più in fretta possibile, o il meno possibile, ma come l’incontro con un grande Amico. Non ci costa stare con un amico, anzi ne sentiamo il bisogno; così dovrebbe essere della preghiera: dovremmo sentirne il bisogno. Ma come fare per giungere a tanto? E’ semplice: come si impara a nuotare, nuotando, a sciare, sciando ecc., anche a pregare si impara pregando. E più si prega, meno diventa difficile e noioso. Dio ci diventa sempre meno sconosciuto, meno “altro”, ed impariamo a conoscerlo e ad amarlo sempre di più e a ringraziarlo per tanti infiniti doni.
La preghiera è dunque importante, non solo perché ci aiuta a vivere meglio, ma anche perché ci aiuta a morire meglio. Infatti, quel che in fondo, spaventa della morte, è di piombare in una realtà totalmente sconosciuta. Ora questa realtà è Dio. Se impariamo -con la preghiera- a conoscerlo ed amarlo sempre di più, fin da quaggiù, non ci farà più paura dopo. Noi, non siamo figli di nessuno, ma abbiamo un Padre che ci ama immensamente! E siamo chiamati ad approdare in questo oceano di infinito amore, di inesauribile bellezza e di intramontabile luce.

Wilma Chasseur

0 commenti:

Posta un commento