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venerdì 24 settembre 2010

Padre Pio - Sulla Soglia del Paradiso - Nono appuntamento

Torna l'appuntamento con la biografia che tratteggia una inedita "storia di Padre Pio raccontata dai suoi amici": "Sulla Soglia del Paradiso" di Gaeta Saverio:

Il

Breviario di spiritualità

Per amore della Chiesa

Un solo pensiero per l'anima

Dalle oltre 1.100 lettere che Padre Pio scrisse ai direttori spirituali, alle figlie e ai figli spirituali e a molte altre persone, prorompe una messe di pensieri mediante i quali si delinea una ben definita dottrina mistica. Qui di seguito, un rapido florilegio in forma di vocabolario:

Armonia

L'armonia della vita sta nell'esatta osservanza della divina legge e dei doveri inerenti allo stato di ciascuno.

Beni celesti

Non miriamo quelle cose che si vedono, ma quelle che non si vedono. Ed è ben giusto che noi contempliamo i beni celesti, non curandoci dei terreni, poiché quelli sono eterni, questi son transitori.

Cielo

Rivolgiamo il pensiero di continuo al Cielo, la vera patria nostra, di cui la terra non è che una immagine, conservando la serenità e la calma in ogni evento lieto o triste.

Dio

Non ti scoraggiare nella via che stai percorrendo, perché il tutto è di gradimento a Dio: purché il tuo cuore gli vorrà sempre essere fedele, egli non ti aggraverà più di quello che puoi, e sopporterà con te il fardello allorché osserverà che di buon grado incurvi le tue spalle.

Eternità

Considera che sei già incamminata verso l'eternità, tu già ci hai posto un piede; purché ella sia per te felice, che importa che siano per te sventurati questi transitori momenti?

Fede

L'atto di fede più bello è quello che sgorga dalle labbra nel buio, nel sacrificio, nella pena, nello sforzo supremo di una volontà inflessibile di fare il bene.

Gaudio

Il gaudio è un rampollo della carità; ma per essere perfetto e vero questo gaudio si richiede che abbia per sua indivisibile compagna la pace, la quale allora si produce in noi quando il bene che possediamo è bene sommo e sicuro.

Imperfezione

L'anima, per assurgere alla divina contemplazione, deve essere purificata di tutte le imperfezioni non solo attuali, che si ottiene con la purga sensitiva, ma sibbene da tutte le imperfezioni abituali, che sono certe affezioni, certe abitudini imperfette che la purga del senso non è riuscita ad estirpare e che rimangono nell'anima come allo stato di radice.

Libertà

Cammineremo sempre cauti, ma con santa libertà. Sentiremo che il Signore, che a sé ci ha incatenati con l'amore, ci fa riguardare dal peccato come da un aspide velenoso.

Morte

Preferirei mille volte la morte, anziché determinarmi ad offendere un Dio si buono. Farei volentieri in una sola volta, se fosse in mia potestà, un fascio di tutte le mie cattive inclinazioni per porgerlo a Gesù, affinché si degnasse col fuoco del suo divino amore a consumarle tutte.

Noia

Le noie che sperimentate nel praticare la virtù, l'orazione, non vi devono impressionare e né farvi recedere dal praticare l'una e l'altra. Continuate lo stesso e non considerate una perdita quel tempo impiegato e speso nel fare l'ubbidienza.

Orazione

Nell'orazione ti metterai alla presenza di Dio per due principali ragioni: la prima, per rendere a Dio l'onore e l'ossequio che gli dobbiamo; la seconda, per parlargli e sentire la sua voce per mezzo delle sue ispirazioni ed illuminazioni interne.

Pensiero

Un solo pensiero è quello che deve occupare tutto l'animo tuo: amare Dio e praticare e predicare il bene.

Quiete

Nella quiete e nel silenzio cammina l'anima devota.

Rassegnazione

Pratichiamo bene la santa rassegnazione ed il puro amore di Dio, il quale non si pratica mai così intieramente come fra le contrarietà e afflizioni. Perché amare Dio nello zucchero, anche i fanciulli lo saprebbero fare; l'amarlo nell'assenzio è il contrassegno della nostra amorosa fedeltà.

Santità

Santità vuol dire essere superiori a noi stessi; vuol dire vittoria perfetta di tutte le nostre passioni; vuol dire disprezzare veramente e costantemente noi stessi e le cose del mondo fino a preferire la povertà alle ricchezze, l'umiliazione alla gloria, il dolore al piacere.

Tentazione

Il segno certo e infallibile per l'elezione a salute di un'anima è la tentazione, cui la poverina sarà posta qual segno di contraddizione in mezzo a tanta tempesta. Ci rianimi il pensiero a sopportarne la prova la vita di tutti i santi che non vennero esentati da questa prova.

Uomo

Stùdiati dunque di far morire in te i residui dell'uomo vecchio, che sempre cerca di voler rivivere, e per riuscire meglio nel disegno sii sempre più umile, più fiduciosa in Dio, più abbandonata in lui, meno amante delle tue comodità e della tua vana stima; più generosa con Dio e più compassionevole con i fratelli di esilio.

Volontà

Ecco le condizioni con le quali dobbiamo darci a Dio: che da qui in avanti egli faccia la sua volontà su di noi e che distrugga la nostra a suo piacere. Oh quanto sono felici coloro che Dio maneggia a seconda dei suoi voleri, e che esercita, o con la tribolazione o con la consolazione.

 

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