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sabato 25 settembre 2010

Vivere o uccidere una vita (Testimonianza dettagliata di un aborto)

Come saprete, in questi giorni, abbiamo inaugurato un nuovo angolo dedicato alla Sapienza cristiana. Per questo motivo, abbiamo deciso di spostare l'appuntamento con il Sabato dei Salmi in questa sezione specifica (Verrà pubblicato sempre il sabato, quindi oggi pomeriggio lo troverete sicuramente).
Detto questo, passiamo alla presentazione di un nuovo appuntamento che ci è sembrato subito molto importante, ai fini della lotta che stiamo conducendo contro l'aborto. Trattasi della pubblicazione, in cinque parti, di un libro di un autore anonimo, che servirà per condurci alla riflessione su questo tema così delicato e sottovalutato dai giovani di oggi. Ecco la nota dell'autore per farvi capire di cosa si tratta:

Il libro che stai per leggere è la testimonianza di una ragazza che ha abortito. Vuole essere un contributo per conoscere meglio questa realtà, spesso sommersa e abbandonata, dove molte ragazze, nel silenzio e nel dolore, si
ritrovano a vivere. Ma vuole essere, soprattutto, uno strumento per tutte quelle donne che si trovano nella difficile situazione di dover scegliere e di dover prendere comunque una decisione. A tutte quelle donne che si trovano nei
pressi di quel "bivio", questo libro vuole mostrare, attraverso i pensieri e i sentimenti di chi ha vissuto quell'esperienza, dove conduca la strada dell'aborto.
Se, dopo la lettura, riterrai che questo volume ti abbia aiutato in qualche modo, o se vorrai comunque dire quello che pensi, potrai inviarci un tuo commento tramite questa pagina web: http://www.adorto.com/commento.htm

Buona lettura.

Adorto - Movimento nazionale per la famiglia e la vita


Ed ecco la prima parte del primo capitolo:


Dietro i vetri di una finestra mi ritrovo a fissare il cielo e a contemplarne la vastità e i colori dei suoi tramonti, mai uguali a quelli dell’ultima volta. Giocoso o malinconico, sembra rispecchiare l’umore della mia anima. Oggi anch’esso è triste e mi restituisce tutti i pensieri, le immagini, i volti che a lui ho affidato. Penso ancora una volta alla mia vita in cui ho dovuto spesso confrontarmi con esperienze che mi hanno amaramente segnato, difficili da superare, ma che non ho mai potuto evitare. Ho “vissuto” la battaglia di mia madre contro la leucemia, presentatasi nella sua forma più acuta, l’auto-trapianto di midollo a cui decise di sottoporsi, la probabilità, anzi la quasi certezza, che non sarebbe mai più tornata a casa. Giorni e giorni di attese, di terapie aggressive, di gioie per i suoi brevi ritorni in famiglia, di baci a lei rubati Adorto - Movimento nazionale per la famiglia e la vita quando, in asepsi, potevo avvicinarmi solo in seguito all’adozione di opportune precauzioni (anche questo mi era negato) e, finalmente, la speranza non delusa…

Ho visto morire di tumore il mio professore, il mio carissimo amico Francesco, poco più grande di me solo di qualche anno, una cuginetta appena nata, mio zio Matteo, anch’egli consumato dalla malattia. Non ho  più i miei nonni materni, forti punti di riferimento nella mia esistenza e fonte inesauribile di amore, sopravvissuto al tempo e alla forzata separazione…

Mi ritrovo ad ascoltare una canzone, o a ricordare un frammento di passato vissuto insieme e ancora mi emoziono, ancora piango nel silenzio, ancora li cerco, ancora soffro… Grande è il senso di impotenza che mi ha investito per non aver potuto alleviare le loro sofferenze o per non averli potuti avere con me per sempre, per non essere riuscita a donare loro nient’altro che la mia compagnia, i miei sorrisi e il mio affetto.

“Questa è la vita e la volontà di Dio” – mi sono ripetuta continuamente per trarre la forza che mi aiutasse
ad accettare tutto ciò.

1 commenti:

Mikhael ha detto...

Nelle situazioni di aborto è necessario che la donna sia istruita spiritualmente per acquisire quella fede che si abbandona totalmente a Dio. Qualche giorno fa, giorno di San Pio, ho pubblicato quella riflessione sul sesto comandamento. Padre Pio consigliava ad alcuni uomini di lasciare le loro fidanzate perché non adatte a loro. Questi uomini infatti hanno trovato donne di chiesa, praticanti, dalla quale hanno avuto numerosi figli, chi 5 e chi addirittura 14! Ci si deve abbandonare a Dio con fede, fiducia totale. Dio dona in abbondanza a chi Gli è fedele. Benedice le famiglie che hanno scelto di portare alla luce i bambini che a detta di Padre Pio sono mandati da Dio. Ogni bambino è voluto dal cielo e rifiutarlo vuol dire commettere una grave offesa alla volontà di Dio. In un secolo in cui incombeva il pericolo delle basse nascite, San Pio è riuscito a formare famiglie numerose con i suoi consigli.

Dobbiamo veramente vivere, pensare, parlare, agire secondo la volontà di Dio. Una donna che abortisce non va condannata, ma aiutata perché non commetta più lo stesso errore e non si ritrovi a moltiplicare le sue colpe. Questo vale per tutti i peccatori i quali vanno aiutati a trovare la strada che conduce a Dio e non a condannare. Se Gesù non avesse incontrato Levi, tutti lo avrebbero condannato magari dicendo: "E' un peccatore, vada all'inferno" e lui avrebbe continuato a peccare e a vivere nella cupidigia. Invece Gesù lo chiamò a seguirlo e lui è diventato il Santo Apostolo Evangelista Matteo. Ecco perché Gesù ci insegna a non condannare i peccatori, ma a perdonarli e ad aiutarli. Così anche le donne che abortiscono, non vanno condannate, ma aiutate perché non commettano più gli stessi errori. Vanno aiutare facendo loro comprendere la Verità e cioè Cristo e come tutto dipende dal Cielo. Dobbiamo vivere secondo il Cielo perché questo mondo lo rassomigli.

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