(Mt 25, 31-46)
XXXIV Domenica del Tempo Ordinario
Siamo giunti ancora una volta alla fine dell’anno – anno liturgico – e lo concludiamo con la solenne e bellissima festa di Cristo Re, Signore dell’Universo e della storia.
• … che vince perdendo
Gesù non aveva negato di essere re: a Pilato aveva risposto: “Tu lo dici, Io lo sono”. Un re dunque. E un re che è in procinto di salire sul trono e di essere incoronato! Ma il suo trono è una Croce; la sua corona, una corona di spine e il suo regno non è di questo mondo. Mai visto un re di questo genere: invece di regnare, serve. E invece di trionfare, fallisce. Ma è così che vince! Sconvolgendo ogni schema di regalità e potenza umana, ha vinto la più grande battaglia, e ha sconfitto il più grande nemico del genere umano: la morte eterna. E solo dopo - contrariamente ad ogni logica umana - avverrà la solenne ed eterna intronizzazione, quando, all’Ascensione, Gesù salirà per sempre alla destra del Padre. La logica umana infatti, prima fa i re e poi fa le battaglie, mentre qui, Gesù, ha dovuto prima sconfiggere, con la morte di Croce, il tremendo e mortale nemico e poi essere intronizzato.
Ma ora è veramente il Sovrano assoluto, lo splendore della gloria del Padre, “esaltato al di sopra di ogni altro nome, perché nel nome di Gesù, ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra, ed ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre” .
• Scortato dagli Angeli…
E poi sarà la fine “quando - dopo aver ridotto al nulla ogni principato, potestà e potenza - egli consegnerà il regno a Dio Padre. Bisogna infatti che egli regni, finché non abbia posto tutti i suoi nemici, sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte” (seconda lettura).
Allora, in quel misteriosissimo ultimo giorno che Lui solo conosce, non solo l’uomo, ma tutta la creazione sarà di Cristo. Egli farà l’ingresso nella nuova Gerusalemme, scortato da tutti gli angeli, regnerà sui nuovi cieli e la nuova terra, e “consegnerà il mondo a Dio Padre, affinché Egli sia tutto in tutti”. Sarà l’inaugurazione del Regno di Dio in tutto il suo splendore. Saremo definitivamente liberati dal nemico mortale che sarà precipitato in fondo agli abissi e sarà un Regno dove non ci sarà più traccia di male, pena, colpa, dolore e morte.
• …è un Re di cuori
Gesù Re dell’universo dunque. Ma il mondo è formato da miliardi di uomini e donne. Miliardi di cuori: sette miliardi per la precisione. Gesù vuole essere soprattutto re dei cuori, ma per essere realmente il re di questo universo interiore, deve poter essere il re di ogni cuore, compreso il mio e il tuo. Se infatti Egli non regna nel tuo e nel mio cuore, non è il re dell’universo. O meglio: è re dell’universo in sé, ma non lo è per me e te.
Se tu ed io non lo lasciamo regnare nel nostro cuore, gli impediamo di abitare l’intero universo, perché c’è uno spazio – quello del nostro cuore – in cui Egli non regna. E non può essere “tutto in tutti”. Chiediamoci dunque se abbiamo un cuore libero per ospitare il Re dell’universo! Oppure l’abbiamo riempito di mille cianfrusaglie a cui siamo visceralmente attaccati e ci importa poco o niente del Re dell’universo? L’uomo non si accorge che più mette da parte Gesù più diventa schiavo di miti e idoli vari imposti dalle mode di turno che diventano i suoi regnanti in carica.
Ma il Regno dei Cieli, non è solo una realtà che ci aspetta dopo la morte, è anche quel regno che è dentro di noi, quella capacità di diventare sempre migliori di ciò che siamo e sempre più somiglianti all’immagine divina scolpita in noi .
Se Gesù sarà veramente il Re del nostro cuore, sperimenteremo fin da quaggiù, questo regno di verità e di grazia, di luce, di amore e di pace.
Wilma Chasseur
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