Oggi la nostra Enza ci delizia con questo Cantico delle Creature meditato:
IL SOLE: qui parlo del sole come lo immaginavano gli antichi, e forse anche Francesco. Questo astro fulgente che attraversa i cieli sul carro trainato da cavalli divini; e come si vede nei salmi, principe vittorioso e sposo innamorato che corre pieno di gioia al suo talamo. Le stelle lontane e i sette pianeti che rispondono obbedienti alle leggi del Creatore, che li muove con infallibile signoria, Lui che ne ha misurato le distanze come un muratore terrestre "con una corda", e ne ha dettato le distanze, e i percorsi. La terra infine, azzurra come la vedono i navigatori dello spazio, vicina alla stella che le dona la vita.
LA LUNA E LE STELLE: Penso il cielo affollato di lune e di sfere; vedo le costellazioni come danzatrici, attente agli ordini di un "Coreografo" che "le chiama una ad una per nome" e le dispone in figure che l'uomo ha cercato di leggere, disegnandovi sopra nei secoli fanciulle ed eroi e animali marini e terrestri. E' una danza che ha la sua musica, inudibile a noi, ma ai cui incanti, mi dice la Bibbia, "Esultano le stelle" e danzano gli angeli. La Luna materna ci fa compagnia la notte per donarci luce argentata.
IL VENTO: Che bello il vento, mi piace, trascina le nuvole, spazzino dei cieli, incinto di temporali, portatore di voci, mi piace quando si avventa sopra la terra piegando gli alberi e facendo cantare le erbe. Non è un vento cattivo, portatore di mali, ma come forse lo vedeva anche Francesco che giocava con i suoi frati e abbracciava un amico anche in un lupo, un compagno di corse e di giochi. Penso che è stato un Vento che ha soffiato "in principio" sul mondo, un fiato che ha dato vita all'Adamo di terra, un alito che ha visitato i profeti, un turbine che ha riempito la casa dove nasceva, stupefatta la Chiesa.
L'ACQUA: L'acqua la immagino sempre come me l'ha raccontata la Bibbia, divisa in due: Le acque che stanno sopra i cieli "e le altre sopra la terra. Quelle in alto, il Signore una volta le ha riversate sul mondo, aprendo i portelli celesti, indignato per la rivolta degli uomini. (E forse saremmo un po' meno stolti se ogni tanto pensassimo a questo oceano che abbiamo sopra la testa, anche se gli astronomi ci assicurano che non ci sovrasta) Le acque sopra la terra sono il dono straordinario che rende forse unico il nostro pianeta: "Preziose ed umili" sorgenti e quelle maestose dei mari.
IL FUOCO: Non è quello del grande castigo sulle città peccatrici, e nemmeno quello che brucerà i cieli nel Giorno del Giudizio, ma quello che ci è elargito dall'Alto, dove un Fuoco fa ardere senza consumarla la Famiglia di Dio, come il roveto che sorprese Mosè. I Greci pensavano che un semidio amico degli uomini avesse rubato un fuoco per loro, inimicandosi degli dei meno benevoli del Nostro, e che quel dono avesse dato inizio alla civiltà. Alla Civiltà Nuova, alla Nuova Città che il Fuoco di Dio edifica, compatta e aperta ai popoli del mondo.
LA MORTE: Temuta dall'uomo di tutti i tempi, viene chiamata sorella dal caro Francesco: chi infatti è in pace con Dio non ha nulla da temere dalla morte perchè essa è solo un passaggio verso la nuova e vera vita, quella promessa da Gesù Cristo! Guai a chi morrà nei peccati mortali invece: costui dovrà temere la morte perchè rivelerà la sua iniquità e gli aprirà il passaggio non alla vita, ma al castigo!
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10 anni fa
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