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venerdì 4 giugno 2010

Il rovescio della medaglia (tortura dietro le quinte)

Oggi il tema è molto forte e sicuramente non piacevole, ma c'è bisogno di affrontarlo per cercare di aprire gli occhi a chi di dovere e per tentare di iniziare una battaglia seria contro un cancro della nostra società, rappresentato dalla pornografia.
Questa mattina siamo entrati in possesso di un documento sconvolgente, a tratti da rigetto, perchè contenente testimonianze dirette di attori e/o attrici porno, davvero terribili e tremende. Riporteremo qui solo alcuni tratti, i meno sconvolgenti e crudi perchè non è nostra intenzione, sconvolgere gli animi. Vi chiediamo però di leggere tutto con attenzione e di accogliere il nostro invito a diffondere questo post ovunque possibile.

 ""Una volta che si sa cosa c’è dietro, bisogna confessare che ciò rovina il divertimento. Chi sono queste ragazze? Ho cominciato quest'indagine senza preconcetti. Tra ragazze, ce lo si chiede. Dopo tutto, quelle che lo fanno okay, certamente non gli piace, ma non lo hanno scelto loro? Sono pagate per questo, no? Anche se hanno bisogno di denaro, potrebbero comunque fare qualche altra cosa, no? Lavorare in fabbrica, fare la commessa, ecc.
Ma è davvero così? Prima delle grandi lotte sociali, le ragazze che sfacchinavano deboli e malaticce nelle fabbriche chimiche si rovinavano la salute con cognizione di causa, pur sognando di riuscire a farla franca. Queste ragazze avrebbero davvero potuto scegliere qualcosa d’altro? In verità, chi sono realmente questi uomini e queste donne che lo spettatore usa a lunghezza di video?
[...] forse delle lazzarone che rifiutano di lavorare? Risposta di un produttore svedese di porno *: "Sono molto spesso delle vittime di vecchie violenze o di incesti nell'infanzia." E quindi, dopo una pausa: "Certo, in queste condizioni, ci si può chiedere se scelgano questo lavoro liberamente".
Quanto agli uomini? Risposta dello stesso produttore: "Gli uomini non devono avere emozioni durante le riprese. Non occorre, ad esempio, che attendano una risposta dalle loro partner, che prestino attenzione alle loro reazioni. Se si lasciano coinvolgere, allora non sono adatti a fare questo lavoro. In realtà, gli uomini devono potere agire come macchine.” Risposta di un ex commissario, che ha incontrato innumerevoli prostitute ed attrici dell'hard *: "Ho conosciuto migliaia di ragazze. In realtà, ho l'impressione di avere svolto una funzione più di assistente sociale. Non sono le stesse ragazze nel porno e nella prostituzione. Ma hanno le stesse origini. Quasi tutte sono state abusate nell'infanzia.” Ecco un inizio di risposta sugli esseri umani che lavorano nel porno. Sia in Francia, sia negli Stati Uniti o in Svezia, la constatazione delle associazioni, dopo avere raccolto numerose testimonianze, è sempre la stessa: gli ambienti sociali sfavoriti costituiscono un vivaio di povere ragazze per la prostituzione e la pornografia. Molto spesso vittime di incesto o violentate durante l'infanzia. O tossicodipendenti. Le associazioni, denunciano che le vittime di incesto o di violenze o drogate, invece di essere prese in carico dalla società per beneficiare di un trattamento o di un percorso d'aiuto, vengono direttamente arruolate e manipolate da papponi o da produttori senza scrupoli, a volte fin dall'uscita di casa. Vengono quindi addestrate in modo industriale per alimentare le produzioni di basso livello di qualsiasi tipo, sino a rapporti con cani, asini, cavalli, ecc.
La responsabilità è di tutti: sia dei servizi sociali già saturati ed incapaci di rispondere alla domanda, sia delle case di produzione XXX , che fanno i soldi su queste bambine di un tempo, abituate al dolore e alla docilità.
Ecco il velo che le associazioni sollevano su queste ragazze. I corpi delle più svantaggiate, riciclati e utilizzati per fungere da legante sociale. Non è soltanto uno scandalo, ma un orrore. Su grande scala.""

Questo è solo un piccolo pezzo tratto dal documento  di Isabelle Sorente, adattato per renderlo meno volgare. La denuncia che si fa qui è molto forte: il fatto è che le persone che si vedono nello schermo, non sono proprio consenzienti come ci pensano di far credere: il più delle volte non hanno scelta e altre volte ancora sono lì perchè vittime di abusi nel periodo infantile. Essi perdono la loro anima, il loro essere persone perchè alle società di questa categoria interessa avere non i loro pensieri o le loro anime, ma i loro corpi e perciò devono essere trattati alla stregua di macchine! E così può accadere che si perde addirittura la propria identità, come una ragazza disse ad una giornalista: "Io non mi ricordo chi sono, il mio nome è Fiva (nome inventato)". Questa stessa ragazza ha poi proseguito l'intervista, così: "Faccio ciò che mi chiedono di fare, senza dire nulla." Nel proseguo di quest'intervista, verrà anche detto del fatto che sono costrette a mostrare il loro sorriso e a mostrare piacere, anche se non provano nulla e che poi, al di fuori della pellicola, devono dire che questo lavoro è favoloso e che lo fanno perchè piace farlo. Insomma, si tratta di una sorta di tortura a cui vengono sottoposte centinaia e centinaia di ragazze che, se avessero incontrato gente diversa, avrebbero probabilmente vissuto diversamente.

Perchè nessuno fa niente? La risposta ci viene dallo stesso documento: "Negli USA, l'industria del porno muove da 4 a 6 miliardi di dollari all'anno. Più delle industrie cinematografica e discografica riunite. La diffusione di "Playboy" e di "Penthouse" (24 milioni di copie) è due volte più grande di quelle di "Newsweek" e di "Time" riunite... Sempre negli USA, il 75% dei negozi di video vende cassette e DVD pornografici, che garantiscono loro tra il 50% ed il 60% del fatturato. Ed il 65% dei collegamenti internet riguarda siti pornografici. Dietro le cifre, quanti corpi?"

Ecco la risposta: i soldi. C'è chi costruisce il suo guadagno torturando e schiavizzando i corpi di esseri umani. Ma la colpa è solo di questa gente senza scrupoli e affarista? O c'è anche una colpa diversa? Chi manda avanti quest'industria?
La risposta per noi è chiara e semplice: la colpa è anche del consumatore finale, di colui che si intrattiene con queste pellicole in tutti i modi possibili, dalla TV via cavo ad Internet. Pensiamoci bene: le industrie guadagnano perchè c'è clientela. Se nessuno acquistasse un video pornografico, l'industria crollerebbe in poco tempo. Invece è la più florida, al punto da non risentire nemmeno della crisi economica mondiale di questi tempi: e tutto perchè i clienti aumentano invece di diminuire. Ecco perchè responsabili di queste torture fisiche, in via indiretta, sono anche gli spettatori: un solo clic comporta il proseguo della tortura di una ragazza. Se quella ragazza è, infatti, molto cliccata su Internet, tanto più grande sarà il suo sfruttamento. Trattasi di un circolo vizioso che viene quindi alimentato dalla perversione umana e dal consumatore ingenuo.

Continua il documento: ""La pornografia tutta sorrisi è possibile solo in un mondo virtuale, dove le grida di sofferenza sono sostituite da gemiti di piacere e da inviti a pompare più forte. Disumanizzazione totale. Ecco perché è diventato non solo stupido, ma criminale fare del dibattito sulla pornografia un dibattito ideologico, dove i difensori della censura si oppongono ai cosiddetti “liberi pensatori”, sul tema “qual è l’effetto sullo spettatore?” Anche se apprezzo il lavoro pionieristico realizzato oggi dalle intellettuali americane sulla questione della pornografia, non condivido la loro opinione di un razzismo esasperato nei confronti degli uomini. È inutile, ed altrettanto criminale, ridurre il dibattito sulla pornografia ad un antagonismo femminismo/potere maschile.  Invece è diventato urgente interrogarsi sul processo di disumanizzazione di migliaia di uomini e di donne utilizzati nella pornografia in catena di montaggio. Le testimonianze sui risvolti ed i retroscena della pornografia mi hanno sconvolta e fatta inorridire. Vi sento degli echi già conosciuti che non avrei voluto sentire mai più. A cosa alludo? Provate a rileggere le testimonianze di superstiti, consultate qualsiasi documento sulla tortura. Che accade, che continua ad accadere nello stesso modo. In Europa, in Africa, in America. Il processo di tortura mira a privare un essere umano della sua qualità di essere umano. La tortura mira a ridurlo allo stato d'animale, a distruggerlo fino a quando egli stesso non si considera più come umano, ma come niente, meno di niente. Ogni volta che si guarda una pellicola pornografica, bisogna ricordarsene. Cosa accade di queste ragazze il cui più grande timore è di essere diventate "un animale" o "niente, meno di niente"? Noi ora lo sappiamo.  Alcune muoiono di cancro, di AIDS o di emorragia. Molto conserveranno conseguenze fisiche e psicologiche che le perseguiteranno a lungo, forse per sempre. Rocco Siffredi stesso ha riconosciuto un giorno che alcune "attrici" del porno di livello medio-basso (che costituisce la maggior parte della produzione) avevano il sesso ed l’ano distrutti. L’americana Catherine Mac Kinnon, che ha raccolto decine di testimonianze, ha descritto una di queste donne in modo efficacissimo: "Lei non ha un nome. È una bocca, una vagina ed un ano. Chi ha bisogno di lei in particolare quando ne ce ne sono tante altre? Se muore, a chi mancherà? Chi porterà il lutto per lei? Chi si preoccuperà se lei scompare? Chi è? Non è nessuno. Letteralmente, nessuno."""

Ecco la realtà dei fatti, esattamente come ne stavamo discutendo prima. E giustamente l'autrice punta il dito contro chi riduce la questione al bigottismo: nel nostro stesso sito e gruppo contro la pornodipendenza, abbiamo ricevuto molte critiche e siamo stati etichettati come bigotti, falsi moralisti che invece di pensare alla Chiesa, pensano ai peccati degli altri. Questo è il modo per giustificare e per chiudere gli occhi su un problema che va al di là persino del peccato. Qui parliamo non solo di immoralità e di inosservanza della Legge di Dio, qui parliamo di torture fisiche e psicologiche, qui parliamo di sfruttamento e riduzione di un essere umano ad un essere animale o inanimato. Qui parliamo non di un comandamento, ma di un comportamento che non ha altre vie di uscite se non la dannazione eterna: carnefici e consumatori vedranno l'ira di Dio perchè hanno posto il loro piacere e interesse dinanzi a tutto, arrivando persino a compiere e tollerare torture sui suoi figli.

Il documento conclude così: ""Immaginiamo per un momento che abbia luogo una campagna di informazione degli spettatori, con diffusione su una rete generalista di un film documentario (del tipo di "Shocking Truth") che comporta immagini pornografiche girate "backstage". Per la maggioranza degli spettatori, il passaggio da una rappresentazione virtuale ad una realtà fisica atroce contribuirebbe ad una diminuzione considerevole, se non ad una scomparsa totale, dell'eccitazione causata da queste immagini. È in questa fase, e in questa fase soltanto, che occorre reintegrare, allargare il punto di vista dello spettatore. E si comprendono le resistenze che sollevano oggi gli attacchi diretti contro la pornografia. Questo spettatore, questi milioni di spettatori, una volta privati del loro piacere virtuale, dovrebbero cercare altre risorse per il loro piacere onanista. Ma quanti tra loro ne sono ancora capaci? Non occorre sottovalutare il terrore e l'aggressività che suscitano in alcuni la fine del sogno pornografico, la fine dell'immagine della donna-buco, lo smarrimento che provocherebbe loro la perdita di un universo fantastico e virtuale, che è spesso il loro principale accesso al piacere. Come gioire nel mondo reale? Come gioire della carne e degli odori e del peso e della presenza viva e palpitante di una donna? È urgente proporre agli adolescenti un'altra visione del sesso e dell'amore, diversa da quella delle donne-buco. Ci si può del resto chiedere se, mentre si trasformano le donne in animali/oggetti disprezzati e maltrattati, non si stia cercando di trasformare gli uomini in buoni, piccoli e docili soldati e in bruti obbedienti e condizionati, Non è forse vero che i comandanti serbi drogavano le loro truppe con i film porno prima di attaccare i villaggi?
Tutto è organizzato perché lo spettatore onanista rimanga chiuso nell'ignoranza sul suo corpo e dunque inevitabilmente anche su quella del corpo dell'altro; uno psicopatico che non soltanto non reagisce più alla sofferenza altrui, ma ne gode. Le domande per lo spettatore sono: quale umanità stiamo preparando? Vogliamo fabbricarci delle generazioni di individui condizionati, docili, economicamente efficienti, pronti a tollerare qualsiasi abominio da quella parte della società che gli consentirà di intrattenersi nel loro piacere morboso?""

Il documento finisce con un pesante interrogativo: si può fare in modo che si diffondano queste notizie? Possibile che restiamo inerti a vedere un mondo che viene addormentato, assopito, drogato da queste situazioni? Ed è anche possibile che la società invece di combattere, si allea con questo orrore? Se accendiamo la TV, ne sentiamo di tutti i colori, soprattutto sui film porno. Ci si scherza su, ma questa non è materia oggetto di scherzi: questa è una triste realtà che deve essere combattuta, con ogni mezzo, diffondendo queste notizie a più persone possibili. Riappropriamoci di noi stessi, aiutiamo chi è vittima di questo orrore: come? Semplicemente evitiamo di cliccare e incoraggiamo gli altri a non cliccare. Sarebbe già un bel passo in avanti compiuto nel nostro piccolo. Anche perchè solo un anima perversa e orrenda può continuare a vedere questi spettacoli, conoscendo la realtà che si cela dietro le quinte.
 E poi tentiamo di diffondere una nuova cultura del sesso, che si soffermi sul dono di Dio che esso rappresenta e sul valore profondo della verginità. Per questo vi chiediamo di diffondere anche il nostro articolo con ogni mezzo: avete la nostra autorizzazione a copiare e incollare questo post ovunque vogliate.

3 commenti:

Mikhael ha detto...

E' sconcertante... stiamo praticamente parlando di una vera e propria schiavitù. Non si fa abbastanza per combattere questo cancro che divorerà quanti gli si avvicineranno. La guerra della pornografia è in corso con un esercito di anime ingannate elevatissimo. La frase "molti sono chiamati ma pochi gli eletti" trova conferma in questa realtà assolutamente degradante e incresciosa; Ci sono molti uomini che hanno ricevuto il battesimo ma quanti effettivamente seguono la via di Cristo? Chi difende la pornografia è vittima di questo sistema ipnotico: un sistema che gioca sulle sensazioni corporee; in questo la persona si lascia trascinare dalle sensazioni, cade nella trappola, diventa potenziale cliente dell'industria pornografica non rendendosi conto di essere stato manipolato e distrutto fino a quando non sentirà il peso del suo fallimento. Solo se l'anima, ormai annerita dal peccato continuato, si rivolge a Cristo allora la Luce del Signore scenderà nel suo cuore, lo purificherà e gli donerà i tesori di intelligenza, sapienza e scienza per poter comprendere l'inganno che è nel mondo e con la Parola di Dio riversata nel suo cuore da Cristo potrà combattere questa guerra. Ma se l'anima non conosce Cristo che è Sapienza di Dio, arrivato sul fallimento esistenziale potrebbe scegliere l'autodistruzione. Per questo è importante parlare di Cristo e denunciare il male perché quando la voce della coscienza si risveglierà, l'anima ingannata possa rivolgersi a Cristo perché l'ha conosciuto grazie all'opera evangelizzatrice dei Suoi servi, e quando l'anima si rivolge a Cristo, Gesù farà quanto sopra è scritto. Gli uomini, specie gli adolescenti che attaccano coloro che combattono la pornografia, sono i manipolati che, nella loro vita ridotta credono di possedere la libertà, ma la loro ignoranza è così ingigantita dal peccato da non rendersi conto di essere delle vere e proprie vittime e contemporaneamente corresponsabili della schiavitù di queste povere donne. La donna, e le sante confermano con la loro vita questa realtà, quando sceglie la strada della santità raggiunge tesori di intelligenza, sapienza e scienza da essere un gigante dinanzi ad un uomo comune. Nella porno-schiavitù invece la donna viene privata della luce e perché forzata si riduce come un verme. Questo è assolutamente inaccettabile!! Gli uomini e le donne hanno una dignità e questa dignità la possiamo vedere nella sua pienezza nei santi: essi ci mostrano che l'anima ha in sé piantati i semi della Redenzione operata da Cristo. Questi semi quando sono nutriti dall'Acqua Viva che è lo Spirito Santo, crescono fino a diventare delle piante e quei semi sono le virtù. Ma se l'anima a causa della pornografia non è nutrita dall'acqua ma avvelenata dal peccato, quei semi marciscono e l'anima perde tutti i suoi tesori. Per questo la donna ridotta in schiavitù pornografica perde il senso del suo essere.

Non dobbiamo mai smettere di combattere il male, anche a costo di essere chiamati pazzi, perché un giorno il nostro lavoro potrà portare frutto poiché le nostre opere sono fatte in Cristo e chi semina con Lui fa frutto e raccoglie. La semina è l'evangelizzazione, il frutto è la conversione degli uomini ed infine il raccolto è il premio per coloro che hanno ottenuto il frutto.

Un caro saluto e speriamo che questa campagna possa un giorno aprire gli occhi di coloro che oggi vivono secondo la carne ignorando lo spirito.

Riscoprire la fede ha detto...

Accolgo il tuo auspicio sperando davvero porti frutti! A presto!

Anonimo ha detto...

Una mia vicina di casa si è messa a fare i film porno per aiutare la famiglia, visto che il padre anziché lavorare nel mobilificio, va a giocare a golf. A distanza di due anni ha l'ano distrutto.

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