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domenica 20 giugno 2010

L'unica domanda



XII domenica tempo ordinario


In questa domenica il Vangelo ci invita ad interrogarci sull’identità di Gesù . “Chi sono io secondo la gente (…). E voi chi dite che io sia”. Come dovettero farlo i suoi contemporanei, così continuarono a farlo tutti coloro che vennero in seguito. E i secoli continuano ad interrogarsi su quel personaggio –l’unico– che è uomo e Dio allo stesso tempo. E non smetteranno mai… Questa domanda risuonerà fino alla consumazione del tempo e della memoria.

• 1) Perché questa domanda?

Perché Gesù fa questa domanda? Non certo per fare un sondaggio d’opinione: Egli sa benissimo cosa c’è nel cuore della gente. Probabilmente lo fa per far comprendere quanto sia importante conoscere la sua vera identità e suscitare la risposta dei discepoli. Voi, chi dite che io sia? Voi che mi avete conosciuto da vicino, avete condiviso la mia vita giorno e notte, dopo aver lasciato casa, barca e padre…
Sappiamo che la persona di questo Maestro, interpellava ogni categoria di persone; dai notabili alla gente del popolo. Ognuno si pronunciava a modo suo: i capi del popolo davano la loro risposta, la gente un’ altra risposta e i discepoli ancora un’altra.
Chi era Gesù per i capi del popolo?

• 2) Perché si scandalizzavano?

Per gli anziani del popolo, sommi sacerdoti, scribi e farisei era un continuo stupirsi ed anche scandalizzarsi: ma chi è mai costui che mangia con i pubblicani e i peccatori, non osserva il riposo sabbatico, non digiuna con i suoi discepoli? Ma anche: chi è mai costui che rimette i peccati, sgrida il vento e la tempesta e questi obbediscono, fa retrocedere la morte, guarisce malati e libera indemoniati? Lo osservavano giorno e notte con la lente di ingrandimento e attraverso il filtro della legge che conoscevano nei minimi dettagli.
Ma Gesù non l’hanno riconosciuto e tanto meno accettato. Eppure erano religiosi, osservanti, praticanti fino ai minimi dettagli i 613 precetti della Torah; non erano perciò né atei, né agnostici, ma di Gesù non ne vollero sapere.
Chi era Gesù per la folla? Certamente un grande profeta, ma non riuscivano a scorgere altro. La gente non era apertamente ostile a Gesù. Anzi accorreva in massa ad ascoltarlo, ma interessavano più i benefici che ne potevano ottenere che non la sua persona. Evidentemente la folla non aveva capito il mistero della persona di

Gesù.

• 3) E per noi discepoli di oggi, chi è Gesù?

Chi era Gesù per i discepoli? Era il loro Maestro e Signore per il quale avevano lasciato casa, barca, padre, per seguirlo, ma erano ben lungi dall’averne capito il mistero. Si aspettavano ancora un Messia temporale, un liberatore d’Israele e la loro fede messianica doveva essere purificata da queste attese umane. Ma questa volta Pietro dà una stupenda risposta (“Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”) che lo fa definire beato da Gesù stesso: “Beato te Simone, perché né la carne, né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”. Ma nello stesso tempo asserisce che non ci sarebbe mai arrivato da solo, se il Padre non gliel’avesse suggerito…
E per ognuno di noi, chi è Gesù Cristo? Il Salvatore, l’amico, il fratello, Colui che è presente nella nostra vita, ogni giorno, o un personaggio qualunque vissuto duemila anni fa e niente più? E’ vivo oggi o appartiene al passato? Dalla risposta che daremo a questa domanda dipenderà il nostro cammino quaggiù e il nostro destino eterno.

Wilma Chasseur


Il Cristo di Dio

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