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mercoledì 9 giugno 2010

Lettera agli evangelici

 In questi giorni, siamo stati al centro di discussioni di natura teologica, tra cristiani cattolici ed evangelici. Quella che segue, la possiamo considerare una lettera di risposta agli evangelici, scritta da un amico della Vigna che salutiamo e ringraziamo, il cui nome è Pietro. Questa "lettera" è utile anche per noi cattolici, perchè dissipa alcuni dubbi su questioni molto delicate e ci aiuta a capire anche il ruolo di Maria e dei Santi nella preghiera:


La Scrittura ci insegna che non solo la preghiera di intercessione era gradita a Dio, ma Egli non gradiva il giustizialismo che sembra prendere piede al giorno d'oggi, cioè una anti-intercessione. Già con Abramo possiamo leggere l'intercessione presso Dio per risparmiare suo nipote Lot dallo sterminio che avrebbe colpito Sodoma (Gn 18,23-32). Qualcuno dirà: Lot non ha chiesto nulla ad Abramo, è stata una sua libera iniziativa.. Bene, allora si apra il libro dei Numeri (21,7-9) e scopriremo che il popolo implora Mosè di intercedere presso Dio perché lo risparmi dalla piaga dei serpenti. Sempre in questo passo si può apprendere come Dio, per far fronte all'immatura fede del popolo, ricorre ad una immagine per salvarlo (non si correva il rischio di idolatria perché Israele era lontano dall'influenza di altri popoli e soprattutto perché l'immagine veniva da Dio).
Il serpente di rame sull'asta, secondo le indicazioni di Dio dunque, non raffigura un idolo (colpa che voi attribuite ai cattolici) ma era una rappresentazione del Dio che salva. Ancora, andiamo in Giobbe e potremmo leggere che dopo i discorsi teologici dei suoi tre amici che invocano la giustizia retributiva (il giustizialismo di cui parlavo) come causa delle sofferenze di Giobbe, Dio li ammonisce esortandoli a rivolgersi al giusto Giobbe perché interceda per loro nel placare la sua ira (Gb 42,7-8). Mi fermo qui, ma potrei citare numerosissimi altri esempi perché pressoché tutti i profeti dell'Antico Testamento sono stati intercessori presso Dio per il popolo: Samuele, Elia, Amos, Ezechiele.

Ancora ci sarà chi dirà: l'intercessione è stata condotta non dai morti ma dai vivi! E' vero, ma chi si limita a questa considerazione dimentica che nelle vicende narrate nell'Antico Testamento  non poteva essere altrimenti poiché il sacrificio redentore di Cristo non si era ancora consumato: dunque era necessario attendere la sua discesa agli inferi (Ef 4,10; 1Pt 4,6) perché acquisisse efficacia in Cristo la santità dell'uomo non più in vita.

A coloro che ci additano come idolatri domando: vi siete mai chiesti cosa significhi "chiedere l'intercessione dei Santi"? I non cattolici hanno una visione distorta perché immaginano che il cattolico si aspetti la Grazia dal santo invocato (e ahimè, purtroppo lo pensa erroneamente anche qualche cattolico).. oppure c'è chi ritiene che preghiamo attraverso i santi perché ritengono che un'anima santificata, raccolta la nostra preghiera, la presenti a Dio. In realtà, non è esattamente così se non per Maria. Accade invece che si invoca Dio perché attraverso i meriti acquisiti in vita da quell'anima santa (piuttosto che per una mediazione attiva dell'anima santificata) l'orante possa beneficiare della Grazia divina.

La preghiera d'intercessione era consuetudine presso le prime comunità cristiane, a cominciare dagli Apostoli (At 4,23-31, Col 1,9-12; 1Tm 2,1-4) e quando i frutti della Carità hanno causato i primi martiri cristiani, si sentì l'esigenza, mossa dallo Spirito Santo, di raccogliere le spoglie mortali del Santo, per rievocarne il martirio ed invocarne l'intercessione. Si veda a tal proposito, come documento più antico pervenutoci, il «Martirio di San Policarpo» (cap. 17-18), cronaca risalente all'anno 177 d.C e testimonianza di un episodio accaduto solo nel 155 d.C a Smirne. Non è difficile immaginare che probabilmente si trattava di un costume diffuso ben prima delle prime testimonianze scritte pervenuteci.Circa le immagini, gli evangelisti e i testimoni di Geova, dimostrano di restar fermi alle condizioni a cui era esposto il popolo d'Israele nel momento in cui gli è stata dettata la legge. Israele era schiava degli egiziani, un popolo che adorava molti dei, e condotto da Mosè avrebbe raggiunto una terra dove il culto a degli dei inanimati ed inesistenti era ancora più radicato che in Egitto ed era aggravato dalla pratica del sacrifico umano (si legga a tal proposito Isaia). Il Signore doveva essere perentorio (Es 20,4-5; Dt 4,15-19) nello smorzare ogni scintilla di passione umana che potesse sfociare nell'idolatria; condizione che avrebbe vanificato il disegno di Salvezza che Dio riservava all'uomo! Voi che ci contestate, cosa state facendo?! Provo a spiegarvelo io se mancate di lucidità analitica per via del vostro indottrinamento: state annunciando la salvezza attraverso l'Antica Alleanza che era una promessa e non attraverso la Nuova Alleanza che è la realizzazione della promessa; parlate di Cristo, ma attraverso i termini della Antica Alleanza. Ma dal momento in cui la Grazia è venuta nel mondo, ci ha istruiti a riguardo: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento» (Mt 5,17).. quel che è scritto nella Torah non perde valore, ma acquisisce significato con Nostro Signore e ciò che sembrava un duro comando agli antichi, con Gesù diviene un soave insegnamento. E' per questa ragione che, sebbene valga il comandamento del riconoscere il Signore quale unico Dio, non vi è più rischio nell'identificare l'immagine con un idolo perché Egli ci dice:«Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto» e alla domanda di Filippo, che rappresenta tutti noi: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre..» (Gv 14,7-9).

Questo basta a spazzare via ogni sospetto di idolatria che insinuate verso noi cattolici.. Vi sono di scandalo le nostre immagini?! Eccovi la chiave di lettura. Avete studiato a scuola?! Bene.. immaginate le nostre immagini come le illustrazioni sui libri che aiutano a comprendere meglio i concetti! Eppure le illustrazioni non sono i concetti:  semplicemente tentano di rappresentarli, di meglio spiegarli! Sono come le segnalazioni lungo la strada: esse non sono la strada (Cristo Gesù), ma ci aiutano a percorrerla;  non sono la forza che ci anima nel percorrerla (cioè lo Spirito Santo), aiutano solo ad orientarsi!
Maria è speciale in questo senso. E' come quando l'osservatore rimane affascinato davanti al David di Donatello! La bellezza della scultura non esprime forse ammirazione per l'autore?! Allo stesso modo vedendo come perfettamente ha agito lo Spirito Santo in Maria, noi ne restiamo ammirati; ammirazione per l'autore di tale siffatta creatura che è ammirazione per l'Autore, ammirazione che per noi è educativa ed esortativa; ammirazione che ci spinge a ricercare quello stesso Spirito, promessoci da Cristo, che ha reso perfetta Maria, perché possa rendere perfetti anche noi nella fede e nelle opere!

Per concludere voglio riproporvi la parabola di Lazzaro e il ricco epulone, in cui possiamo apprendere indirettamente come la mediazione dei santi può essere salvifica, non però di fronte alla durezza del cuore: di fronte a questa, nulla può salvare.. La parola a Luca (16,19-31):

«C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi»


9 commenti:

Enza ha detto...

Grazie per questo bellissimo scritto. Per la verità mai nessuno fino a poche decine d'anni fa metteva in dubbio la serietà e la bontà delle preghiere d'intercessione. Soltanto dagli anni 50-60 sono venute a crearsi sette di svariate specie. La voglia di mettere fine alla fede in Cristo che la chiesa cattolica ci fa conoscere è tanta. Ognuno ormai fa da se, sembra persino che piaccia di più l'AT così si può usare la Parola di Dio contro chi non sta da quella parte. Ho notato che scambiano i libri dell'AT come se Dio volesse lo sterminio di chi non la pensa come loro. Tutto ciò è demenziale, perchè dicono di credere in Gesù ma poi scagliano le parole che Dio ha usato per liberare il popolo d'Israele contro noi che non vogliamo e non possiamo seguirli perchè fuori completamente dal volere di Gesù. Infatti anche in Inghilterra hanno sempre combattuto i cristiani cattolici. Ma è cristianesimo questo, o non piuttosto la volontà di dominare un popolo? Infatti anche in yt ho notato questo, vogliono convincere i deboli a leggere L'AT, nello specifico "2 Cronache, 20" dove dice che tutti quelli contro saranno sterminati da Dio. E' allucinante la loro idea di cristianesimo, infatti li vedo più come setta e non come seguaci di Cristo. La sua Parola è grande e meravigliosa se mettiamo il cuore per farla vivere, altrimenti diventa arida e si secca così da non produrre frutto. Grazie
Enza

Mikhael ha detto...

Davvero una bellissima risposta-riflessione la tua caro Pietro.

Per Enza: Purtroppo la distorsione ha preso i loro cuori... Non sanno leggere in chiave spirituale ma solo secondo la loro smania di potere. Come quando un uomo desidera condurre una vita di impurità e cerca giustificazioni al suo peccato nelle sacre scritture. Ma sappiamo bene che le impurità sono condannate da Dio. Questo è un esempio ma calza bene poiché gli evangelici giustificano ogni forma di peccato. La Parola di Dio la leggono al rovescio e con gli occhi della carne...

Un caro saluto a tutti.

Angel ha detto...

In effetti loro pensano che sia sufficiente credere che Gesù è morto per noi. Ma Gesù non ha mai detto questo: quando glielo faccio notare, nessuno mi risponde! Gesù ha detto che chi compie la Volontà di Dio entrerà nel Regno dei Cieli e non chi dice Signore Signore, così come ha detto che chi dice di essere senza peccato inganna sé stesso.

Anonimo ha detto...

Grazie immensamente per questo scritto, è molto chiaro... leggendolo, mi veniva in mente San Paolo persecutore dei cristiani, e il sangue di Santo Stefano... e di come la preghiera di intercessione richieda a volte la stessa vita per la salvezza dei fratelli..ciao la pace!

Angel ha detto...

Hai ragione Franca, è proprio vero. La pace sia anche con te!

Oscar ha detto...

Ciao a tutti,
mi permetto di intervenire in quanto evangelico, vorrei spiegare la nostra posizione con chiarezza senza fare polemiche.....
In realtà è una posizione molto semplice, che non credo si possa riferire alla situazione che Israele aveva prima della venuta di Cristo....se noi riteniamo errato chiedere l'intercessione dei santi è per questi motivi:
1) la Parola di Dio dice che ogni credente è santo in quanto santificato dalla fede nel sacrificio di Cristo, per cui la distinzione "santo o non santo" ha come unica discriminante la fede in Cristo e la nostra risposta a Lui...le opere compiute in vita, certamente importanti ai fini del premio che riceveremo in cielo, non sono una discriminante opportuna ai fini della santità "in senso stretto".
2) Ma soprattutto.....perchè chiedere l'intercessione al santo quando la Parola di Dio ci dice che Gesù è il nostro sommo sacerdote ed intercede continuamente per noi (lettera agli Ebrei)? Al di là del fatto che sia giusta o no la possibilità dell'intercessione dei santi secondo la dottrina cattolica, non ne vediamo l'utilità in quanto ci è concesso rivolgerci direttamente al Figlio di Dio. Riconosco quindi che non si possa parlare di idolatria, ma non vedo il perchè ricorrere al santo quando abbiamo un rapporto diretto con il Santissimo....
Fuori discussione invece l'intercessione tra i vivi e per i vivi, per quanto ci riguarda, chiunque sostenga che non ci crediamo...non ci conosce.....ogni chiesa ha almeno un giorno alla settimana specificamente riservato (da noi il venerdì) alla preghiera degli uni per gli altri, ovviamente nel Nome di Gesù.

Felicissimo di approfondire, lascio la mia mail:
oscarfontana73@gmail.com

Pace a voi.

Mikhael ha detto...

Ti ringrazio Oscar per i tuoi chiarimenti. Volevo risponderti alla tua frase: "ma non vedo il perchè ricorrere al santo quando abbiamo un rapporto diretto con il Santissimo....".

Su questo hai ragione, ma vedi, molte persone si sono avvicinate a Gesù proprio grazie all'avvicinarsi ai santi. La loro esperienza aiuta a meglio comprendere il rapporto che il cristiano deve avere con Cristo. Essi possono essere dei "compagni di fede", o meglio aiutare il cristiano nel percorso di santità. Io personalmente parlo per esperienza. Nel seguire l'esempio di San Pio ho capito in che modo l'uomo deve accostarsi a Gesù. Mi ha fatto comprendere veramente chi è Cristo e come si deve seguirlo.

Ti ringrazio per la tua forma di dialogo civile ed educato, lo apprezzo molto.

Un caro saluto e a presto!

Mikhael ha detto...

Accipicchia, scusa gli errori grammaticali.. è stata una giornata stressante!

Di nuovo un caro saluto e a presto!

Oscar ha detto...

Ciao Mikhael,
io sono d'accordo con te quando dici che l'esempio dei santi può essere un aiuto per avvicinarsi a Dio, è fuori di dubbio che per il cuore umano, debole e purtroppo legato al visibile, sia più facile sentire vicino a sè il santo piuttosto che Dio....quello che metterei in discussione però è la via per combattare questa debolezza....Gesù stesso dice "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente"......credo che sforzandoci di "azionare la fede", come va di moda dire oggi (ma è poi giusto), potremmo superare le barriere della debolezza prendendo atto, appunto PER FEDE (perchè questa è la via che il Signore gradisce) che l'invisibile, nonostante sia tale, è più reale del visibile. Nulla osta a prendere spunto dalla vita dei santi, è la richiesta della loro intercessione che eviterei, appunto perchè il Signore è CON NOI in ogni momento.

Cari saluti,
Oscar.

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