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martedì 8 giugno 2010

Testimonianza di Enza: un giorno in Monastero

Come si svolge una giornata nel Monastero di S. Anna in Nocera inferiore

La giornata in Monastero è scandita dalla Celebrazione delle varie Ore della Liturgia.
 “ Infatti le monache elette all’ufficio della lode divina, insieme a Cristo, rendono gloria a Dio per l’eterno disegno della sua volontà e l’ammirabile dispensazione della grazia, supplicano il Padre delle misericordie per tutta la Chiesa e per le necessità e la salvezza di tutto l’universo” (Costituzione delle monache).
Alle ore 5 la Comunità viene svegliata dal suono della campana, e tutte si preparano per recarsi in chiesa per la celebrazione dell’Ufficio delle Letture.
Segue immediatamente un tempo di circa mezz’ora dedicato alla meditazione, durante il quale ciascuna monaca  entra nel profondo di se stessa e rumina la Parola di Dio ascoltata.
Il canto delle Lodi mattutine precede la solenne celebrazione Eucaristica che è il centro della Liturgia della Comunità. “ Infatti il memoriale della morte e della resurrezione del Signore è il vincolo della carità fraterna e la fonte prima dell’ardore apostolico”( Costituzioni delle Monache).
Dopo l’Eucaristia, la celebrazione dell’Ora Terza conclude il tempo della preghiera comune nella prima parte della mattinata.
Una frugale colazione, e subito tutte si dedicano con impegno e fervore, per circa un’ora, allo studio della verità sacra.
“ Infatti lo studio, non solo alimenta la contemplazione, ma togliendo gli idoli che provengono dalla ignoranza ed educando il giudizio pratico, favorisce la pratica dei consigli evangelici con più illuminata fedeltà, e serve a formare l’unanimità delle menti e infine con la costanza che richiede e con le difficoltà che deve affrontare, costituisce una forma di ascesi e di equilibrio” ( Costituzioni delle Monache).
Inoltre rende le Monache capaci di “rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in loro”(Cfr. 1 Pt 3,15).
Custodendo con la mente e col cuore quanto studiato, le monache dedicano circa due ore del mattino al lavoro.
“ l’oziosità, infatti, è nemica dell’anima e madre e nutrice dei vizi, perciò per quanto è possibile ciascuna faccia qualche lavoro, perché non è vinto facilmente dalla tentazione colui che attende ad una buona operazione.
Il lavoro inoltre, non soltanto costituisce la più comune forma di ascesi per la fatica che comporta, ma per la costanza e l’abilità che richiede e per il frutto che produce, concorre all’equilibrio della mente, e alla formazione e allo sviluppo della personalità” ( Costituzioni delle Monache).
Alle 11,30 si interrompe il lavoro e la Comunità è ancora chiamata alla  preghiera personale e alla celebrazione dell’Ora Sesta.
Segue il pranzo che si consuma in silenzio mentre si ascolta la lettura, “ affinché non soltanto il corpo prenda cibo, ma anche lo spirito si alimenti della Parola di Dio” (Costituzioni delle Monache).
Dopo il pranzo ci si incontra per la ricreazione. In essa con semplicità e letizia ciascuna cerca di piacere a tutte in ogni cosa e queste ricreazioni sono molto utili per favorire la mutua comprensione e far crescere la carità fraterna.
Alle 13,30 suona la campana che avverte la Comunità dell’inizio dell’ora di “ silenzio profondo”.
Quest’ora di silenzio può essere considerata come “tempo libero”, durante la quale ciascuna nell’intimo della propria cella, dedica questo tempo a ciò che più le aggrada. Può riposare, leggere, studiare, o fare qualche lavoretto che le piace.
Alle 14,30, le monache si dedicano per un’ora alla meditazione della Parola di Dio (Lectio divina) e alle 15, 30 si recano in chiesa per la celebrazione  liturgica dell’Ora Nona.
Subito dopo si riprende il lavoro fino alle ore 18, quando si celebrano i Vespri seguiti dalla meditazione dalla  recita di una parte del Rosario.
La cena frugale alle 19 è seguita dalla ricreazione come il dopo pranzo.
Prima che cominci il silenzio della notte, le monache cantano la Compieta e con l’antifona Salve regina tutte si raccomandano al patrocinio della Beata Vergine.
Tutte si ritirano in silenzio nelle proprie celle, dove ciascuna può concedersi il meritato riposo. Oppure se ne ha la forza e lo desidera può dedicare ancora qualche tempo alla preghiera personale o allo studio, prima di andare a dormire, non dimenticando che la mattina dopo la campana della sveglia suona alle cinque, e che almeno  cinque o sei ore di sonno sono necessarie per un sano equilibrio psicofisico.

                   Come si svolge una giornata per me “laica” qui in monastero

Inizio questa mia testimonianza con la spiegazione di come sono venuta a conoscenza di questo monastero. Costruzione del 1275 circa.
La mia esperienza in monastero di Sant’Anna è iniziata due anni fa e come ho scoperto questo luogo lo devo soltanto alla bontà Divina che ha voluto mettermi sulla strada una monaca “maestra di cetra” la quale è diventata la mia maestra.
Eravamo nel periodo Pasquale di due anni fa ed ero alla ricerca di spartiti per la mia cetra e li cercavo in internet nei vari monasteri, sapendo che sono prevalentemente i monaci che suonano questo strumento ma purtroppo le mie ricerche andarono a vuoto.
Ad un certo punto non so come, mi son trovata in un sito di una sala di registrazione di Napoli, avendo il numero di telefono chiamai per chiedere informazioni, mi rispose un uomo dai modi gentilissimi e disponibile a darmi l’informazione che cercavo. Infatti mi disse subito che una suora di Salerno era andata pochi giorni prima ad incidere un cd con la cetra. Da qui ebbi il numero e telefonai a questa suora, la quale non solo mi mandò subito gli spartiti, ma mi regalò anche libri per il metodo e il cd da lei registrato. Passarono alcuni giorni e la risentii, non fu difficile diventare amiche in quanto tutte e due sentimmo forte amore e qualità personali molto simili.
Mi invitò a venire da loro per una vacanza e mi disse che avrei avuto la possibilità di abitare nella foresteria dentro il monastero. Decisi di venire a settembre, eravamo nel 2008 e rimasi otto giorni approfittando per fare un corso sulla cetra. Sicuramente la loro generosità nel donarsi è molto grande, donne di vero cuore con tutti, amorevoli e pronte al dialogo. Amano la condivisione, soprattutto gioiscono sentire esperienze personali, dietro la grata si trova sempre un sorriso e spesso anche un dolcetto fatto da loro.
Bravissime nei lavori di pittura, di scultura, creano oggetti di bigiotteria con il cristallo Swaroskj, icone varie e candele dipinte con smalto e oro.
La foresteria è un fabbricato che collega il convento dentro un chiostro chiuso da portone. C’è un bellissimo pergolato e sul lato di un portico si trovano, l’entrata del convento e la chiesa. In questa luogo sacro si trova pace e incontro con Gesù essendo lontana da rumori, inoltre il canto delle monache è come il canto degli angeli, non si può fare a meno di estasiarsi.
Ho ritenuto doveroso spiegare tutto ciò, così da rendere l’idea di come una persona venendo qui trova subito pace e serenità, disponibilità e amore.
La mia giornata inizia alcune volte alle 5 del mattino al suono della campana. Perché alcune volte soltanto e non sempre? Perché capita che il suono lo sento ma poi il sonno prevale. Ecco allora, che  invece di partecipare all’ufficio delle letture, partecipo alle lodi, alla messa e all’ora terza.
Poi c’è la colazione e anch’io nelle due ore libere metto in ordine, oppure faccio un po’ di spesa, o rispondo alla posta elettronica.
Verso le 10,30 mi piace entrare in chiesa per fare adorazione, questo per circa un’ora, a pranzo partecipo all’Angelus e all’ora sesta. All’ora del pranzo mi ritiro nella mia casa e le tre ore libere da impegni di preghiera le uso come più mi piace.
Naturalmente se decido di visitare un luogo, il pomeriggio è l’ideale essendo fino alle ore diciotto libero da impegni oranti. Infatti a quest’ora si recitano i Vespri e il Santo Rosario e da qui decido cosa fare delle ore libere.
Termino la mia testimonianza insistendo sulla grande serenità che vedo su questi volti, sicuramente perché la scelta di vivere in monastero di clausura è stata una scelta felice fatta per amore di Gesù, infatti domenica scorsa ho assistito ad una professione di fede di una monaca di ventotto anni, vivace, serena, dolcissima e simpatica.
La sera quando la salutai vidi che teneva tra le dita l’anello e le dissi: suora quest’anello vedo che lo tieni stretto, sei contenta vero? Mi rispose: e chi lo lascia più. E’ il mio amore, è tutta la mia vita. Queste sono vergini madri che generano molti figli, per loro non esiste sterilità, è Gesù lo sposo, è Gesù che genera e rinnova la nostra chiesa grazie anche al si di molti suoi discepoli.

Grazie care sorelle Dio vi benedica e vi aiuti nel vostro cammino verso la santità.



4 commenti:

Pablo ha detto...

Bellissima testimonianza!!!!!!
Sembrano giornate faticosissime per le suore, ma se quel tempo lo dedicano al Signore, vengono ricompensate dalla gioia e dalla serenità!!!!
Io credo che non ci sia nulla di più bello che dedicare il proprio tempo al Signore!!
Beato chi ha la costanza di farlo!!!!

Enza ha detto...

Caro Paolo domenica ho partecipato a mezza giornata di ritiro con gli amici proprio qui in monastero e una suora 32e ha dato la sua testimonianza. Come dissi nel mio post queste suore godono di serenità perchè hanno, prima cosa fatto un lungo percorso per capire se davvero erano portate per essere monache di clausura, lasciare questo mondo e vivere nella castità, povertà e obbedienza non è facile se non si è chiamate. Ragazze normalissime, con una vita sociale come tutti che dentro nell'animo però avevano questa mancanza di qualcosa che nel mondo non riuscivano a trovare. Sant'Agostino lo spiega con questa frase: la mia anima non ha pace finchè non riposa in Dio. Infatti molte persone che dicono di non credere non fanno altro che mentire a loro stessi perchè hanno paura di perdere il mondo, mentre invece lo si guadagna con la gioia, la sincerità, l'amore. Invocare Dio è comunque invitarlo dentro di noi e molti non lo fanno.
C'è un salmo che dice:
O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta, arida, senza acqua.

Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode.

Queste suore ad una certa età, chi a 20, chi a 23-24 sentendo il desiderio di star vicine al Signore, hanno provato a frequentare il monastero e si sono accorte un po' alla volta che qui trovavano la loro vera vita, quella che noi troviamo stando in famiglia allevando i figli, curare il marito ecc.
Loro però sono chiamate per pregare, proprio come un fiumicello sotto terra alimenta le radici, le loro preghiere aiutano a salvare molte anime. E' quell'acqua che scorre ma nessuno vede, chiediamo perciò preghiere di intercessione per il bene di tanti che di Dio non vogliono saperne.
Ciao grazie
Enza

Mikhael ha detto...

Che bellissima testimonianza, mi ha allietato il cuore! Nutro un sincero affetto e rispetto per le suore, sarà che da piccolo una di esse mi ha preso in braccio!

Grazie davvero per questa meravigliosa testimonianza e soprattutto grazie a queste suore che pregano per il bene di tutti noi.

Un caro saluto!

Anonimo ha detto...

Grazie Enza, ti ho trovata anche qui ^__^ e ne sono felice...mi arricchisco sempre con ciò che scrivi....Le monache di clausura sono le colonne della Chiesa....linfa vitale di cui si serve Dio per la salvezza dell'umanità... ogni vocazione, è una chiamata alla santità: "Siate santi, perchè Io sono Santo!"... aneliamo tutti a questa perfezione dettata dalla gratuità di aver incontrato il "Più Bello dei Figli di Adamo" Baciii ♥

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