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martedì 19 gennaio 2010

I SETTE PECCATI CAPITALI: LA SUPERBIA

«Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato».

Dice bene il salmista: "lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato." (Sl. 51) Se c'è infatti un peccato che si insinua nella nostra vita, nel nostro quotidiano e che è fonte di tutti i peccati è proprio quello della superbia. Per questo possiamo definirlo come "il grande peccato". Mentre gli altri vizi si oppongono, per così dire, ad una specifica virtù, la superbia si insinua ovunque e danneggia più profondamente la nostra vita. Infatti la superbia non si pone solo come opposto all'umiltà ma inquina grandemente tutti i vizi ponendosi come incipit della rovina dell'uomo. 

E' per superbia che l'angelo portatore di luce è diventato satana e ha corrotto nel suo stesso verme malato i nostri progenitori. La superbia fa presa su ciò che di buono c'è nel nostro cuore stravolgendolo in una dinamica distruttoria e competitiva al contempo. Stravolge il dono di "essere come Dio" perché ciò diventi una pretesa senza l'aiuto e la grazia di Dio stesso. Il che, evidentemente , è impossibile.

 

Ci sono dei CONNOTATI della superbia che non sbagliano mai. Vediamone alcuni: 

1.    Chi si offende facilmente e stenta a perdonare.

2.    Chi si compiace di essere sempre al centro dell'attenzione, ammirato, lodato, coccolato.

3.    Chi soffre maledettamente e si irrita se viene biasimato.

4.    Chi non pensa ad altro che a far bella figura, a comparire, ad emergere....

5.    Chi vede tutto bello in sé e tutto brutto negli altri.

6.    Chi vuole avere sempre ragione e nelle discussioni non cede mai.

7.    Chi parla volentieri e spesso di sé.

8. Chi pretende di dar consigli a tutti, senza accettarne da nessuno. 

Tutti costoro, ed altri ancora, sono evidentemente mossi da superbia. L'orgoglio trae spunto ed origine anche da beni molto apprezzabili, per es. dalla scienza (orgoglio intellettuale) o dalla stessa vita spirituale (orgoglio spirituale).

Non c'è vizio più odioso davanti a Dio dell'orgoglio, perchè nulla si oppone maggiormente alla gloria che Gli è dovuta. Ecco perchè leggiamo nella scrittura:”Dio resiste (verbo impressionante!) ai superbi, ma dona la sua grazia agli umili”(Gc 4, 6) e che  “La superbia è il primo di tutti i mali, e chi è dominato da essa sarà ricolmo di abominazione” (Eccli 10,15). Ed è dal castigo eterno inflitto agli Angeli ribelli che si può meglio misurare la gravità di questo peccato...

 La superbia è il peggiore dei vizi, perché ha una natura totalmente spirituale. A differenza degli altri vizi che sono di natura, per così dire animale, la superbia inquina lo spirito dell'uomo. Giustamente osserva C. S. Lewis:"Il diavolo se la ride.. è contentissimo che tu diventi casto, coraggioso e capace di dominarti, purché egli possa istituire dentro di te la dittatura della superbia; così come sarebbe felicissimo che tu guarissi dai geloni se in cambio gli fosse consentito di farti venire il cancro" (C. S. Lewis, "il cristianesimo così com'è").

La superbia, nella sua natura competitiva, tende a distruggere tutto il buono possibile e a non gioire della comunione e della comunione dei beni spirituali. E' infatti la superbia che porta competitivamente ad affermare frasi tipo: "il mio cammino spirituale è migliore", "si prega meglio con il canto in lingue  che con i canti neocatecumenali", "questo è un cammino più fedele alle radici del cristianesimo"

L'orgoglio guasta tutto nella vita spirituale, per cui si può dire che non c'è virtù vera senza umiltà....... L'umiltà è come il sale in cucina....                

 

Fede:” Ti ringrazio, o Padre, perchè hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli!”

Speranza: Che sperare sopra di noi, se siamo pieni di noi stessi?                        

Carità: “Nulla di più sublime della carità, ma su di essa camminano solo gli umili” (S. Agostino)

Castità: Quanti capitomboli per i presuntuosi!

Apostolato: Quante energie perse nelle diatribe orgogliose!

 

La risposta di Cristo alla superbia è espressa nel fantastico inno alla comunità di Filippi che scrisse l'apostolo Paolo: 

"Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,

il quale, pur essendo di natura divina,

non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;

ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;

apparso in forma umana,umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.

Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra;

e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. " (Fil. 2, 5-11) 

La nudità e la spogliazione di Cristo sono la via per essere veri davanti a Dio e davanti a se stessi, non tanto per essere migliori quanto per essere in comunione con Lui e con i fratelli ed essere nella verità. Questo è fare Quaresima. Infatti diciamo, ancora una volta, solo quando sei nudo sei libero.

Diceva infatti Francesco di Assisi: "poiché quanto l'uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più" 

“Non è con la superbia ma con l'umiltà che l'uomo si eleva a Dio e realizza pienamente l'amore”: queste sono state parole pronunciate dal nostro Santo Padre Benedetto XVI. 

Un augurio finale a tutti noi, dunque: quello che troviamo nei “Detti” di quell'originalissimo e santo compagno di S. Francesco, il Beato Egidio d'Assisi: Vuoi andare in su? Incomincia con l'andare in giù!.

FONTE  1 -  FONTE 2

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