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domenica 3 gennaio 2010

PADRE MAURIZIO VIGANI

Oggi vorrei presentarvi padre Maurizio Vigani e il suo capolavoro:"L'Ostrica perlacea"

 

Padre Maurizio è un Carmelitano tornato alla casa del Padre una decina di anni fa, ad Haifa dove era vissuto a lungo, accogliendo i pellegrini. 

Nell'ultimo anno, durante la malattia, scrisse questo bellissimo libro, che lungi dall'essere un sentimentale e malinconico diario di una malattia è stupendo!

In Molte pagine ritrovo descritta, in modo che mai io avrei saputo fare, la mia esperienza, perchè il dolore, anche se non fisico è sempre maestro di vita, se ci affidiamo totalmente a Lui, che per primo lo ha vissuto per la salvezza di tutti noi.

Il titolo del diario è stato dettato proprio dal Padre:" Ostrica Perlacea". L'ostrica che produce la perla:"raggiunto dentro i suoi gusci da un sassolino....., si affretta ad avvolgerlo con la sua bava, fino a farne il nucleo di una perla preziosissima.....  Gioisco di essere l'anima nera della tua svelata grandezza.... Mio avvolgente amore, mia opalescente bellezza....!

 

Non ringrazierà mai abbastanza il Signore per avermi fatto conoscere Padre Maurizio, (attraverso il suo diario)Quello che scrive è sempre più prezioso!

La prima volta che lessi il libro, vivevo un periodo di intensa solitudine, che aveva portato frutti interiori profondi, ma anche tanta incomprensione e sofferenza, che a volte mi facevano dubitare della bontà della crescita che in me era avvenuta. Ebbene, leggendo il diario, non ho trovato un libro, ma un amico che capiva  perfettamente i moti dell'anima mia, anche se l'esperienza esistenziale era diversa. Mi impressionava la corrispondenza di alcuni giudizi!

Dopo alcuni anni Ho riletto il diario in una condizione di malattia e la corrispondenza è stata ancora maggiore.

Padre Maurizio è un fratello che mi prende per mano e mi accompagna in questa avventura, riempiendola di significato!

Ho trasformato queste tre frasi di Padre Maurizio:"

 

                                     Lodarti è la mia gioia

                                  Benedirti è il mio respiro

                               Dimenticarti è il mio morire."

 

in giaculatorie, che si possono dire in qualsiasi momento, mentre si adora, mentre si cammina, mentre si guida, addirittura mentre si parla con qualcuno, (mentalmente ) per essere sempre in  Comunione con Nostro Signore e quindi anche maggiormente con i fratelli.

 

Pubblicato da Patrizia

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