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venerdì 19 febbraio 2010

La Via Crucis

Siamo ormai le tempo Quaresimale. E sappiamo che questo periodo terminerà con la Pasqua di Resurrezione di Gesù Cristo. Ma prima, c'è da soffrire la Passione di Gesù: il momento in cui Egli prende i nostri peccati, la nostra debolezza e la nostra morte, su di sé per salvarci. Cominciando da oggi, ogni venerdì presenteremo due stazioni della Via Crucis, per meditare e ricordare il momento più doloroso della storia di Gesù. 

I Stazione

Gesù è condannato a morte

Dal Vangelo secondo Marco (15,14-15)

“La folla gridò più forte: “Crocifiggilo!”E Pilato, volendo dare soddisfazione alla

moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.”

O Gesù, nella notte decisiva per i destini del mondo, tutti ti hanno abbandonato, persino i tuoi discepoli ai quali avevi chiesto: “vegliate almeno un’ora con me” si sono addormentati. Eppure ti avevano seguito, conosciuto, amato, avevano lasciato tutto pur di restare con te. Hai avuto paura, tanto che il tuo sudore “è diventato come gocce di sangue che cadevano a terra”. Anche noi ti abbandoniamo tante volte, Signore, desideriamo seguirti e ci fermiamo dinanzi al primo ostacolo. Ti promettiamo di cambiare vita, ma puntualmente non lo facciamo. La pigrizia, l’indifferenza, diventano padrone della nostra vita e, anziché cercare Te, andiamo alla ricerca dei piaceri del mondo. Eppure tu ci perdoni ogni volta e ogni volta ci apri di nuovo il tuo cuore. Insegnaci o Signore a vivere con te la nostra vita, a non aver paura del mondo perchè tu sei con noi. Aiutaci ad amarti come tu hai amato, a non vergognarci di essere tuoi sostenitori, anche quando ci condannano e ci deridono come hanno fatto con te.  

 II Stazione

Gesù è caricato della croce

Dal Vangelo secondo Marco (15-20)

“Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo”.

O Gesù, come ti hanno ridotto gli uomini per i quali stavi dando la vita. Deturpato, bastonato, umiliato ti hanno caricato del peso della croce che in silenzio hai sostenuto. Sfigurato nel tuo dolce viso e coronato di spine hai cominciato la salita al Calvario pensando al dolore arrecato alle persone che ti amavano e che ti vedevano come un agnello condotto al macello. Signore, quante volte ti addossiamo anche le nostre croci perché le consideriamo difficili da sopportare. Il peso che tu hai sostenuto in silenzio per noi diventa impazienza, insofferenza e ci piacerebbe tanto fuggire perché non amiamo il dolore, la solitudine e la sofferenza. Manchiamo dell’amore che hai avuto tu, che ti ha consentito di fare pienamente la volontà del Padre. Signore, aiutaci ad amare la croce, ad accettarla in silenzio, donaci l’amore per fare la volontà di Dio e trasforma le nostre sofferenze in gioia facendoci comprendere che la croce è purificazione, lavacro, salvezza per i nostri peccati.

http://www.verginedegliultimitempi.com

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