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martedì 9 febbraio 2010

TESTIMONIANZE DI VITA

Io penso che le battaglie per la vita non debbano diventare motivo di scontro ideologico, che non porta a niente, perchè ognuno rimane sulle sue posizioni.

Penso che la battaglia per la vita, vada fatta con la testimonianza! Mia mamma ha 91 anni, da circa 1 anno risiede in una struttura per anziani, dove sono curati e amati, oltre che dal personale, anche da tantissimi volontari!!! Ecco penso la LORO  OPERA SILENZIOSA, ma costante, valga più di molte parole! Con questo non voglio dire che non dobbiamo esprimere il nostro pensiero, anche con le parole, ma fermo restando quanto sopra.

Vi abbraccio, in comunione, Patrizia. 

Questo appena scritto è stato un pensiero di Patrizia che fa riflettere anche sugli errori commessi da noi cristiani che, forse, abbiamo ridotto un valore inestimabile come la vita, ad un terreno di battaglia ideologica che, a volte, è sfociata anche in qualcosa di violento e ingiustificabile. Come dice Patrizia, molte cose sono state dette su Eluana e sul perché l’eutanasia sia una cosa sbagliata. Perciò oggi, non parleremo. Oggi mostreremo fatti e testimonianze di vita: oggi, spulciando tra vari siti, mi sono imbattuto in alcune testimonianze di persone date ormai per spacciate, ma che la potenza di Dio ha reso sane tramite la fede continua dei cari. Qui è possibile leggere un articolo molto bello su di un uomo che ha avuto fede ed ora si trova felice con sua moglie; cito solo un pezzo dell'articolo che mi ha più colpito e commosso: "L'accanimento terapeutico riporta una donna alla vita. Lei fu colpita da aneurisma, per i medici non c'era speranza, ma il marito accettò un'operazione disperata. Il racconto di Edoardo: "Prima dell'intervento i medici mi dissero: nel migliore dei casi sarà un vegetale. Ma perché avrei dovuto dire alla scienza di fermarsi? Avrei sentito di ucciderla" "Dodici ore di intervento, in gergo un vero e proprio «lavaggio del cervello». All’uscita, però, il primario mostra una Tac: «Purtroppo, sua moglie sta morendo». Edoardo chiede di vederla un’ultima volta, almeno un saluto. Passano tre giorni. Martedì 13 dicembre c’è un secondo intervento. Il commento dei medici non è molto diverso: «L’abbiamo fatto per dovere. Non cambia nulla». Edoardo sorride: «A casa avevo due ragazzine cui non sapevo cosa raccontare. Ricordo solo che è risaltata fuori la mia fede da cristiano debosciato, tre messe all’anno quando andava bene. Ho pregato, Dio solo sa quanto ho pregato. Su e giù dal Sacro Monte, il santuario di Varese, chiedendo l’impossibile». Vai a sapere: l’impossibile cade dal Cielo nelle forme più impensate. «La vigilia di Natale, alle 17, i medici mi chiamano. Hanno una strana luce in volto: guardi, sembra impossibile, ma abbiamo sciolto la prognosi. Sua moglie sopravvivrà. Certo non sappiamo ancora come, ma sopravvivrà. Io? Vorrei solo saltare in braccio al primario...»."" 

La grandezza di Dio si legge in queste poche righe: nonostante una vita non proprio da perfetto cristiano, Dio ha avuto pietà di quest'uomo e lo ha esaudito. E' grandioso ed infinita la misericordia del nostro Dio e noi invece continuiamo sempre a dubitare di Lui o a non credere proprio. 

Un'altra testimonianza l'ho letta qui: un'altra persona che Dio ha aiutato, perdonato per la non riconoscenza ed aiutato di nuovo. Come perdona facilmente il Signore quando vede un cuore pentito! Come si può vedere noi non possiamo mai dire che una persona è spacciata: invece di correre in questa direzione, si potrebbe correre in Chiesa, a Lourdes e in posti sacri, supplicando e chiedendo un'ultima grazia dal Cielo. Ma soprattutto, avendo fede. Perché più di tutto vale la fede e il Vangelo ci mostra molti casi simili, come Lazzaro morto e resuscitato da Gesù perché Marta credeva in Lui. O la figlia di Giairo, il capo della sinagoga: 

 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere, continua solo ad aver fede!". 37E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 39Entrato, disse loro: "Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme". 40Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.41Presa la mano della bambina, le disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico, alzati!". 42Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare. 

Perché la preghiera e la fede non sono mai vane e noi non sappiamo mai i tempi del Signore. Il problema è che noi vogliamo tutto e subito, altrimenti non crediamo: così non vi è fede, ma si mette alla prova il Signore Dio. Invece bisogna attendere i giusti tempi del Padre nostro e se noi perseveriamo, Lui ci esaudirà. E comunque, al di là di tutto questo, non spetta a noi decidere né l’ora e né il momento della fine della vita di una persona perché non sappiamo cosa Dio vuole da quella persona o da noi. Non arroghiamoci il diritto di sostituirci a Dio e rispettiamo, per quanto difficile e doloroso, la Volontà del Padre Nostro che è nei Cieli perché solo Lui sa. E preghiamo, perché non accada più un nuovo caso Englaro, perché non si veda più una donna lasciata morire di fame e di sete.

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