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venerdì 12 febbraio 2010

L'ideologia falsa della dolce morte

Nei giorni scorsi, abbiamo affrontato il tema dell'eutanasia e della vita, presentando testimonianze di vita, anche personali, cercando quindi di ripetere le cose che già sono state ripetute abbastanza. Oggi, però, pubblichiamo il commento che Domenico Delle Foglie, portavoce di Scienza & Vita, ha rilasciato al SIR nel primo anniversario della morte di Eluana Englaro.

Eluana Englaro,
diventata una di noi. Una ragazza vittima di un gravissimo incidente stradale, rimasta in stato vegetativo persistente in una casa di cura di Lecco dove è stata accudita amorevolmente per tanti anni, con assoluta e disinteressata generosità, dalle suore misericordine. Una giovane donna per la quale il padre, con lucida determinazione, ha chiesto e ottenuto dalla magistratura italiana un decreto per la sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione. Per noi, divenuti suoi "amici", in ogni angolo d'Italia, più semplicemente le venivano tolti l'acqua e il cibo, il poco che le serviva per continuare a vivere.
Quando la notizia della morte di Eluana si propagò come un fulmine, a Udine c'era chi sostava in preghiera dinanzi alla casa di cura "La Quiete" dov'era ricoverata per quella che, a tutti gli effetti, si configurava come una forma di eutanasia passiva.
La notizia fu un colpo al cuore e cadde nel silenzio sgomento di chi si sentiva sconfitto: una vita era stata spenta per decreto. Era la prima volta che accadeva nella storia repubblicana. Il sapore della sconfitta, dopo mesi e mesi di mobilitazione in favore di Eluana, era tangibile. Eppure, proprio da quelle ore terribili, in cui tutto sembrava perduto, è scaturita una forte azione comunitaria che ha portato l'intero laicato cattolico italiano a riflettere, mediante la campagna "Liberi per vivere", sul valore della vita, soprattutto nella sua fase finale e in condizione di estrema fragilità.
Oggi, a distanza di un anno, il mondo cattolico italiano ha forse maturato una maggiore sensibilità e avvertenza sul tema del fine vita, ma le insidie sono tante. Forte è la tentazione di dimenticare, di illudersi che una legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento possa fare chiarezza definitiva sulla fase finale della vita, soprattutto quando una malattia viene ad abbreviare i giorni.
Ma ciò che si sta verificando in queste ore è già un presagio di quanto accadrà il 9 febbraio. Le parole di Beppino Englaro, purtroppo, non lasciano scampo. Eluana non può riposare in pace: è destinata a diventare un'icona dell'autodeterminazione assoluta, anzi l'eroina del diritto di morire, presunta nuova frontiera dei diritti civili. Noi, invece, ricordiamo Eluana come una giovane donna che avrebbe potuto continuare a vivere, chissà per quanto tempo ancora, solo che il padre l'avesse lasciata nelle mani misericordiose delle suore di Lecco. Aspettando così che la vita e la morte avessero il loro corso naturale.
  Quanto basta per concludere, con sofferenza, che l'Italia e gli italiani non possono avere una memoria condivisa di Eluana. Un'altra offesa, purtroppo, per quella povera ragazza. Un'altra occasione bruciata in nome dell'ideologia della dolce morte.

FONTE


Pubblicato da Marina

3 commenti:

Unknown ha detto...

Buon Giorno Caro Angel,
Malgrado le tue giuste sante parole in questa vigna del Signore, con grande rammarico noto che nessuno commenda. Mi sono chiesto il perché, tu che hai tanti amici della stessa affine luce. Perché le parole non sono più sufficienti a richiamare tanti cari fratelli a dialogare con il cuore e con la divina mente. Ma io malgrado i miei opposti pensieri ogni tanto dico con sincerità quello che il mio cuore ha contemplato e su questo malgrado le grandi contraddizioni di pensiero che ci allontanano, ma che nel profondo del nostro intimo essere già percepiamo con il cuore, su questo penso di essere più chiaro.

Non ci può essere verità, vero pensiero manifesto se prima non
ha contemplato quella apparente duale illusione esteriore dentro
se stesso.

Non ci sarà mai nessuna giusta legge degli uomini che possa giustificare il bene ed il male che sono presenti in ogni espressione della natura se prima non si conoscono le cause prime che celatamente e spiritualmente regolano l'esistenza stessa; anziché speculare ingiustamente o volutamente con tante
assurde regole per cercare in parte di curare solo gli effetti esteriori o limitando il libero spirito di libertà che la natura ci mostra in ogni cosa della sua meravigliosa radiosa e assai diversificata manifestazione.

Siamo o non siamo tutti fratelli,figli dell’IMMENSO che da qui chiamiamo DIO? Quando l'essere umano capirà quell'assai celata fratellanza allora e solo allora si potrà parlare di vera civiltà. Perché solo quando l’uomo capirà che bisogna non accentrare quelle ricchezze naturali che madre natura ci dà con tanto amore, ma distribuirle equamente e adeguatamente senza eccesso, senza spreco allora e solo allora si potrà parlare di vera civiltà. Perché ogni sana giusta vera civiltà si misura dalla attenzione che è data a chi meno fortunato nasce in questa vita, per cercare con tanti saggi modi d’alleviare, equilibrare e trasmutare quella natale sofferenza.

UNO PER TUTTI E TUTTI PER UNO Sarà nell’immaginario
collettivo illusorio, utopistico e irraggiungibile, ma è successo in
un lontanissimo tempo passato e ritornerà in ciclico non lontano
tempo futuro.

Con Tanta Sentita Stima e Ammirazione
Raffaele

Angel ha detto...

A volte, le parole sono sprecate e quando si parla troppo, si finisce per allontanarsi dal punto cruciale della storia. E' quello che accadeva ai farisei che a forza di parole avevano dimenticato l'essenza della fede stessa. E noi dobbiamo porre attenzione su questo: cercare di non dimenticare la cosa più importante di tutte: l'amore. Se ci dimentichiamo l'amore, noi stessi non siamo figli di Dio e come possiamo evangelizzare qualcosa che noi stessi abbiamo dimenticato?
In questo caso, le tue parole sono vere perchè si potrà parlare di civiltà solo quando si porrà al centro l'amore e come conseguenza la fratellanza e l'uguaglianza di tutti che oggi viene pronunciata solo a parole, ma negata nei fatti.
Un saluto a te Raffaele

Unknown ha detto...

Grazie Carissimo Angel,
malgrado siano passati più di 2000 anni, malgrado ci siano stati sempre uomini di buona volontà; ancora oggi non si sono messi in atto le giuste sante parole del V.M.Gesù.. Per questo dico sempre che E' NECESSARIO PIU' DI PRIMA RISVEGLIARE LA VERA CONSAPEVOLEZZA DELL'ESSERE IMMORTALE l'IO SONO che Gesù predicava.
Ricambio il tuo Sentito Sincero Saluto Augurandoti un Buon Fine Settimana al Tuo Prezioso Cuore e al Cuore dei Tuoi Cari.
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