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domenica 7 novembre 2010

La veste candida


XXXII domenica tempo ordinario

Questa volta abbiamo a che fare con i sadducei, degni compari dei farisei nel porre domande-trabocchetto a Gesù, anche se erano avversari tra di loro per motivi dottrinali. Infatti i farisei credevano nell’al di là, nella risurrezione dei morti, negli angeli e nelle realtà spirituali, mentre i sadducei negavano tutto ciò e i farisei li consideravano dei traditori perché non credevano nella Tradizione orale ma solo nella legge scritta ( = la Torah).
Quindi in genere, erano nemici dichiarati tra di loro, ma quando si trattava di complottare contro Gesù, allora sì che diventavano amici e andavano perfettamente d’accordo!

• 1) Al di qua e al di là…

Con quella domanda ”di chi sarà moglie la donna che ha avuto sette mariti?”, ai sadducei non importava un bel niente di sapere quale sorte sarebbe toccata , nell’al di là a quella donna, proprio perché nell’al di là non ci credevano per niente! Volevano solo mettere in ridicolo la dottrina sull’al di là, e con essa, anche Gesù che ne parlava continuamente. Ma la Sua risposta -sempre da gran Maestro qual era- mette proprio in rilievo quanto sia stupida quella domanda che vuol misurare l’al di là, con le norme dell’al di qua! “Coloro che sono giudicati degni di prendere parte al secolo futuro e alla risurrezione dei morti, non prendono né moglie né marito, perché non possono più morire e sono simili agli angeli...” Risposta che -ancora una volta- fa ammutolire tutti e suscita persino l’ammirazione di alcuni scribi che lo lodano apertamente: ”Maestro hai parlato bene”. E non osavano più fargli alcuna domanda.

• 2) Tutti in marcia

E così Gesù attira ancor più l’interesse su quel al di là che i suoi avversari volevano negare!
Questo Vangelo pone l’accento sulla straordinaria importanza delle realtà future che ci aspettano. Abbiamo appena visto nelle feste dei Santi e dei Morti, che il nostro cammino qui sulla Terra, non è una marcia verso il nulla, ma verso la Patria eterna dove “una moltitudine immensa di ogni nazione, razza, popolo e lingua” ci ha preceduto e ci aspetta con le palme alle mani. E nel fondo del nostro cuore, sentiamo anche noi che siamo fatti per una vita senza limiti né confini di spazio e di tempo! Ogni gioia umana -per bella che sia - non riesce mai a colmare pienamente la nostra sete di infinito perché ne scorgiamo sempre i limiti, le ombre, le amarezze. Solo gli animali si saziano con le realtà finite: il gattino quando ha finito di mangiare il suo Kit e Kat è perfettamente appagato, non aspira ad altro. Ma l’uomo ha un bisogno insopprimibile di felicità e di vita sconfinata.

• 3) La vita come un treno

Sentiamo che qui siamo di passaggio verso un altrove: la vera vita ci sfugge! Non abbiamo in noi la vita. Non siamo la vita, ma passiamo nella vita come il treno passa sulle rotaie. Basta un nulla per uscire dalle rotaie! Solo DIO ha la vita in sé stesso, anzi è l’esistenza stessa. E solo quando saremo in Lui, questa vita non ci sfuggirà più, perché sarà la stessa vita divina che fluirà in noi. E sarà un’esplosione di vita in cui tutte le nostre potenzialità e attività saranno realizzate al massimo. Anche questo Universo fisico, che ora ci spaventa nella sua sconfinata immensità di miliardi di anni-luce, nella risurrezione sarà di nuovo messo sotto il nostro potere, come lo era nel giardino dell’Eden.
Allora si dischiuderanno orizzonti infiniti di luce e conosceremo la realtà che ci circonda: i nuovi Cieli , la nuova Terra e le schiere infinite di Angeli e Beati che stanno davanti al Trono e all’Agnello. E nessuno sarà escluso da questo banchetto (tranne chi avrà voluto autoescludersi, vivendo e perseverando nel male) perché Dio vuole che tutti siamo salvati. L’unica condizione per essere ammessi è la vesta candida. Come fare per averla? Tuffandoci e immergendoci nel Cuore di Gesù che, col Suo sangue versato, renderà di nuovo le nostre anime, splendenti di candore immacolato.

Wilma CHASSEUR

 

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