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martedì 9 novembre 2010

"Luogo della speranza che viene da Dio"

Sin dai primi tempi successivi al Vangelo, l'uomo cristiano ha sentito la necessità di riunirsi in assemblea per poter adorare Dio e per poter pregare tutti insieme. In realtà, già ben prima questo accadeva, ad opera degli ebrei che avevano dato origine a luoghi di culto, definiti sinagoghe, dove si poteva pregare insieme, leggere la Parola di Dio e rendere culto a Dio. Sappiamo anche di come Re Salomone volle costruire un tempio a Dio il quale apprezzò questa costruzione e la consacrò a Suo nome, accettando l'impegno di Salomone. Dunque, è innata nella fede in Dio, il desiderio di creare luoghi di culto per pregare insieme e pre rendere culto a Dio tutti insieme, riuniti in assemblea.
Oggi, la Chiesa celebra il ricordo della Dedicazione della Chiesa Lateranense, la quale è stata una delle prima Chiese, create a Roma. Ecco, in breve, la storia di questa Chiesa, tratta dal sito Santi e Beati:

Chiese ancora il prefetto Rustico: "Dove vi riunite?". Giustino rispose: "Dove ciascuno può e preferisce; tu credi che tutti noi ci riuniamo in uno stesso luogo, ma non e cosi perchè il Dio dei cristiani, che è invisibile, non si può circoscrivere in alcun luogo, ma riempie il cielo e la terra ed è venerato e glorificato ovunque dai suoi fedeli" (Atti del Martirio di S. Giustino e Compagni). Nella sua franca risposta, il grande apologeta S. Giustino ripeteva dinanzi al giudice quel che Gesù aveva detto alla Samaritana: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui nè su questo monte nè in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quel che conosciamo, perchè la salvezza viene dai Giudei. Ma e` giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perchè il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità" (Gv 4,21-24).
La festa di oggi, della dedicazione della basilica del SS. Salvatore o di S. Giovanni in Laterano, non è certamente in contrasto con la testimonianza di S. Giustino e con la parola di Cristo. Salvi infatti il dovere e il diritto della preghiera sempre e dovunque, è anche vero che fin dai tempi apostolici la Chiesa, in quanto gruppo di persone, ha avuto bisogno di alcuni luoghi in cui riunirsi a pregare, proclamando la Parola di Dio e rinnovando il sacrificio di morte e risurrezione di Cristo, in attuazione delle Sue parole: "Prendete e mangiatene tutti; Prendete e bevetene tutti; Fate questo in memoria di me". Inizialmente queste riunioni venivano fatte nelle case private, anche perchè la Chiesa non godeva ancora di alcun riconoscimento. Ma questo dovette venire abbastanza presto: c'è un singolare episodio all'inizio del secolo III, quando Alessandro Severo diede ragione alla comunità cristiana in un processo contro degli osti, che reclamavano contro la trasformazione di un'osteria in luogo di culto cristiano. La Basilica Lateranense venne fondata da papa Melchiade (311-314) nelle proprietà donate a questo scopo da Costantino di fianco al Palazzo Lateranense, fino allora residenza imperiale e poi residenza pontificia. Sorgeva così la "chiesa-madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe", distrutta e ricostruita molte volte. Vennero celebrati in essa o nell'attiguo Palazzo Lateranense (ora sede del Vicariato di Roma) ben cinque concili, negli anni 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512. "Ma il tempio vivo e vero di Dio dobbiamo esserlo noi", dice S. Cesario di Arles.


Ecco, molti oggi cercano di piegare alla logica della preghiera ovunque, la crisi della chiesa stessa: molti cristiani, usano questo argomento, per giustificare il loro assenteismo la Domenica (dettato invece da una semplice mancanza di volontà e da pigrizia): in realtà, nessuno dice che pregare in casa non sia una cosa buona, anzi lo stesso Gesù ha detto di fare esattamente così. Ma la Chiesa è qualcosa di diverso, di più profondo, dove si può pregare tutti insieme (e noi sappiamo quanto disse Gesù a proposito della preghiera di più uomini: "dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro") e dove possiamo rivivere il percorso terreno compiuto da Gesù, e soprattutto la riproposizione dell'Eucaristia, vero Pane di vita!
In poche parole, la Chiesa è un completamento, un'opportunità per far salire coralmente la nostra voce a Dio e un'opportunità per fortificarci spiritualmente attraverso il Pane eucaristico! E come disse il nostro Papa Benedetto XVI, la Chiesa, anche nella tempesta, è “luogo della speranza che viene da Dio”!

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