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mercoledì 2 marzo 2011

La Summa Teologica - Decima parte

Torniamo ad addentrarci nella Summa Teologica di San Tommaso d'Aquino, un'opera che diede un fondamento scientifico, filosofico e teologico alla dottrina cristiana.

Parte prima
La dottrina sacra

Prima parte
Questione 1
Articolo 10

Se un medesimo testo della sacra Scrittura abbia più sensi

SEMBRA che un medesimo testo della sacra Scrittura non racchiuda più sensi, cioè lo storico o letterale, l'allegorico, il tropologico o morale, e l'anagogico. E infatti:
1. La molteplicità dei sensi in un medesimo testo genera confusione ed inganno e toglie ogni forza all'argomentazione: e anzi la molteplicità delle proposizioni non permette un retto argomentare, ma dà luogo ad alcune fallacie (come si espone nella Logica). Ora, la Scrittura deve essere efficace nel mostrarci la verità senza nessuna fallacia. Dunque in essa non devon darsi più sensi in un unico testo.
2. Dice S. Agostino: "la Scrittura, che si chiama Antico Testamento, si presenta sotto quattro aspetti: cioè, secondo la storia, l'etiologia, l'analogia e l'allegoria". Ora, questa divisione sembra del tutto diversa da quella precedente. Non è quindi conveniente che un medesimo testo della sacra Scrittura sia esposto secondo i quattro sensi predetti.

3. Si aggiunga che oltre i quattro sensi assegnati c'è quello parabolico, che non è computato in quei quattro.


IN CONTRARIO: Dice S. Gregorio: "La sacra Scrittura per il modo stesso di esprimersi sorpassa tutte le altre scienze: poiché in uno stesso e identico discorso mentre racconta un fatto enuncia un mistero".


RISPONDO: L'autore della sacra Scrittura è Dio. Ora, Dio può non solo adattare parole per esprimere una verità, ciò che può anche l'uomo; ma anche le cose stesse. Quindi, se nelle altre scienze le parole hanno un significato, la sacra Scrittura ha questo in proprio: che le cose stesse indicate dalla parola, alla loro volta ne significano un'altra. L'accezione ovvia dei termini, secondo cui le parole indicano la realtà, corrisponde al primo senso che è il senso storico o letterale. Usare invece le cose stesse espresse dalle parole per significare altre cose si chiama senso spirituale, il quale è fondato sopra quello letterale e lo presuppone.
Il senso spirituale poi ha una triplice suddivisione. Dice infatti l'Apostolo che la Legge Antica è figura della Nuova; e la Legge Nuova, come dice Dionigi, è figura della gloria futura; così pure nella Legge Nuova le cose compiutesi nel Capo stanno a significare quelle che dobbiamo fare noi. Secondoché dunque le cose dell'Antico Testamento significano quelle del Nuovo, si ha il senso allegorico: secondoché poi le cose compiutesi in Cristo o significanti Cristo, sono segno di quello che dobbiamo fare noi, si ha il senso morale; finalmente in quanto significano le cose attinenti alla gloria eterna, si ha il senso anagogico.
Ma siccome il senso letterale è quello che intende l'autore, e d'altra parte l'autore della sacra Scrittura è Dio, il quale comprende simultaneamente col suo intelletto tutte le cose, non c'è difficoltà ad ammettere, con S. Agostino, che anche secondo il senso letterale in un medesimo testo scritturale vi siano più sensi.


SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La molteplicità di tali sensi non porta all'equivoco o ad altre anfibologie, poiché, come abbiamo detto, questi sensi non si moltiplicano per il fatto che una medesima parola significa più cose; ma semplicemente perché le cose significate dalle parole possono essere un segno di altre cose. E così non c'è da temere delle confusioni nella sacra Scrittura, perché tutti gli altri sensi si fondano su un solo senso, quello letterale, dal quale solo è lecito argomentare, e non già dal senso allegorico, come nota S. Agostino. Né per questo viene a mancare qualche cosa alla sacra Scrittura, perché niente di necessario alla fede è contenuto nel senso spirituale, che la sacra Scrittura non esprima chiaramente in senso letterale in qualche altro testo.


2. Quei tre modi di esporre la Scrittura storia, etiologia, analogia appartengono all'unico senso letterale. Storia, come spiega lo stesso S. Agostino, si ha quando si espone semplicemente una cosa; etiologia, quando si assegna la causa di quanto vien detto, come quando il Signore dichiarò il motivo per cui Mosè permise agli Ebrei di ripudiare la moglie, cioè per la durezza del loro cuore; analogia, quando si fa vedere che la verità di un passo della Scrittura non è in contrasto con la verità di un altro passo. Nella suddivisione a quattro membri (fatta da S. Agostino) l'allegoria da sola corrisponde ai tre sensi spirituali. Così Ugo da S. Vittore pone sotto il nome di allegoria anche il senso anagogico, noverando nel terzo libro delle sue Sentenze soltanto tre sensi, storico, allegorico, e tropologico.


3. Il senso parabolico è incluso nel letterale; infatti con la parola si esprime qualche cosa in senso proprio, e qualche cosa in senso figurato; ma il senso letterale non è già la figura, ma il figurato. Quando, p. es., la Scrittura parla del braccio di Dio, il senso letterale non è che in Dio vi sia questo membro corporale; ma ciò che tale membro simboleggia, cioè la potenza operativa. Di qui appare chiaro che nel senso letterale della Scrittura mai può esservi errore.

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