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mercoledì 13 aprile 2011

La Summa Teologica - Quindicesima parte - Se in Dio vi sia composizione di materia e di forma

Torniamo ad addentrarci nella Summa Teologica di San Tommaso d'Aquino, un'opera che diede un fondamento scientifico, filosofico e teologico alla dottrina cristiana. Continuiamo a scoprire la parte dedicata al Trattato relativo all'essenza di Dio e scopriamo le risposte di San Tommaso ai dubbi e alle questioni:
 Prima parte 
Trattato relativo all'essenza di Dio

La semplicità di Dio

Se in Dio vi sia composizione di materia e di forma

Prima parte
Questione 3
Articolo 2


SEMBRA che in Dio vi sia composizione di forma e materia. Infatti: 1. Tutto ciò che ha un'anima è composto di materia e di forma, perché l'anima è forma del corpo. Ora, la Scrittura attribuisce l'anima a Dio, quando in persona di Dio dice: "Il giusto mio vivrà per la fede; ma se indietreggia, non ha gradimento in lui l'anima mia". Dunque Dio è composto di materia e di forma.


2. La collera, la gioia, ecc., sono passioni del composto, come insegna Aristotele. Ora, tali passioni sono attribuite a Dio nella Scrittura, infatti è detto nei Salmi: "S'accese d'ira il Signore contro il suo popolo". Dunque Dio è composto di materia e di forma.


3. Principio d'individuazione è la materia. Ma Dio pare che sia individuo: Dio infatti (come ogni essere individuale) non si può predicare di più soggetti. Dunque è composto di materia e di forma.


IN CONTRARIO: Ogni composto di materia e forma è corpo, perché la quantità spaziale è il primo attributo inerente alla materia. Ora, Dio non è corpo, come si è dimostrato. Dunque Dio non è composto di materia e di forma.


RISPONDO: È impossibile che in Dio ci sia materia. Primo, perché la materia è potenzialità, mentre Dio, come si è provato, è atto puro, non avente in sé potenzialità alcuna. Dunque è impossibile che Dio sia composto di materia e di forma.
Secondo, perché ogni composto di materia e forma è perfetto e buono in forza della sua forma; perciò, siccome la materia viene a partecipare la forma, ne segue che è buono per partecipazione. Ora, l'ente che nella bontà e nella perfezione è primo, cioè Dio, non può essere buono per partecipazione; perché il bene per essenza è anteriore al bene per partecipazione. È impossibile perciò che Dio sia composto di materia e di forma.
Terzo, perché ogni agente agisce in forza della sua forma; cosicché il rapporto di un ente al suo agire è determinato dal suo rapporto alla forma. L'ente perciò, che è primo come agente e che agisce in forza della sua natura, deve essere primo anche come forma, e forma per natura sua. Ora, Dio è il primo agente, essendo la prima causa efficiente, come si è già dimostrato. Egli è dunque forma in forza della sua essenza e non composto di materia e di forma.


SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. A Dio è attribuita l'anima per l'analogia di certe azioni. Siccome quando desideriamo a noi stessi qualche cosa, ciò proviene dall'anima nostra, così diciamo che piace all'anima di Dio quello che è gradito alla sua volontà.

 2. Parimente si attribuisce a Dio la collera e le altre passioni per una certa somiglianza di effetti: siccome è proprio dell'irato il punire, così la punizione divina si chiama metaforicamente ira di Dio.

3. Le forme che la materia può ricevere sono rese individuali per mezzo della materia, che non può essere ricevuta in un altro soggetto, essendo essa stessa il primo sustrato (della realtà corporea); la forma invece, di suo, se non vi sono ostacoli, può essere ricevuta in più soggetti. Ma quella forma, che non può essere ricevuta dalla materia ed è per sé sussistente, ha la sua individuazione per il fatto stesso che non può essere ricevuta in un altro soggetto. Ora, Dio è una forma di questo genere. Quindi non segue che abbia una materia.

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