Pages

venerdì 1 aprile 2011

Padre Pio - Sulla soglia del Paradiso - Trentaquattresimo appuntamento

 Torna l'appuntamento con la biografia che tratteggia un'inedita "storia di Padre Pio raccontata dai suoi amici: "Sulla Soglia del Paradiso" di Gaeta Saverio. Oggi scopriamo di più sulla personalità del santo di Pietrelcina: 

XIV

Personalità umana

Fra misticismo e praticità

Un metro e sessantasei centimetri di altezza, ottantadue centimetri di torace, capelli e occhi castani, colorito roseo e dentatura sana. Era questo l'identikit del soldato Francesco Forgione, ovvero Padre Pio da Pietrelcina, secondo il foglio matricolare che venne compilato nel 1915 durante la visita medica per l'arruolamento.

Qualche anno più tardi, il cappuccino Roberto da Nove, di ritorno da una visita a Padre Pio, così lo descrisse: «Fisicamente Padre Pio ha un viso regolare, un aspetto florido, lo sguardo vivace e, lo si capisce subito, pieno di buone intenzioni; la pelle èbianca sotto il rosa della faccia piena, le mani sono pure bianchissime, mentre il corpo di media statura trasmette l'impressione di una sofferenza incessante». Nella sintesi del dottor Michele Capuano, tra i suoi medici curanti per un cinquantennio, queste caratteristiche indicavano nella persona di Padre Pio «insieme misticismo e praticità».

Il dottor Giorgio Festa - che poté osservarlo a lungo dall'inizio degli anni Venti - affermò che «dal punto di vista neuropsichico, Padre Pio aveva sempre avuto una costante e serena coerenza in tutti i suoi atti, e un perfetto e completo equilibrio tra le funzioni del sistema nervoso e le facoltà della mente e dello spirito».

In effetti, per chi non ne conosceva le fattezze, non era facile individuare Padre Pio tra gli altri confratelli. Lo ha testimoniato lo scrittore Piero Bargellini: «Quel cappuccino, per esempio, dall'alta fronte spaziosa e dalla grande barba, composto e solenne, poteva essere lui; oppure quell'altro, col volto emaciato, dal quale la barba scaturiva argentea, come l'acqua sgorga dalla roccia; oppure un altro ancora, scavato, affilato, patito quasi uno scheletro ricoperto dalla tonaca, come avevo veduto in certe macabre chiese del Seicento».

L’amico che l'aveva accompagnato a San Giovanni Rotondo gli chiese se lo vedesse, e Bargellini rispose che pensava di sì. Prosegue il suo scritto: «Invece era di no. Padre Pio non aveva né occhi estatici, né barba fluente. Padre Pio era colui che io avrei definito il meno mistico. Invece di provarne delusione, ne fui soddisfatto. Temevo, infatti, di trovare una copia di maniera, e invece scoprivo una figura originale. Temevo d'incontrare, non dico un simulatore, ma per lo meno un imitatore di santità, e invece ero di fronte, se mai, a un ostentatore di naturalezze, o meglio a un rivelatore di sincerità».

D'altra parte, anche i suoi stessi maestri cappuccini, come per esempio padre Bernardino da San Giovanni Rotondo, hanno tramandato che Padre Pio «non si distingueva per ingegno, che era un ingegno comune, ma si distingueva sul portamento. Fra i condiscepoli allegri e chiassosi, egli era quieto e calmo, anche durante la ricreazione, sempre umile, mite, obbediente».

0 commenti:

Posta un commento