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martedì 12 aprile 2011

Riscoprire i Santi - San Giuseppe Moscati

Torna anche per questo martedì, l'appunto settimanale volto alla scoperta dei nostri cari Santi! Oggi scopriamo la figura di San Giuseppe Moscati, ricordato oggi dalla Chiesa Cattolica.  A Napoli, san Giuseppe Moscati, fu un medico che mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime. Lo ricordiamo con grande affetto perchè egli ha rappresentato la vera anima del mestiere medico che dovrebbe essere sempre ispirato da propositi assistenzialistici e caritativi. Oggi fa male pensare gli ospedali si sono trasformati in aziende che pensano al profitto per sanare i conti piuttosto che pensare alla salute dei pazienti e a come curarli in maniera degna. San Giuseppe Moscati ci ricorda invece che al primo posto viene sempre la salute dei pazienti e la loro cura esattamente come Gesù lo ispira nei cuori degli uomini. 
Approfondiamo la conoscenza di questo santo medico, attraverso lo spunto biografico consueto (tratto dal sito Santi & Beati) seguito da alcuni brevi pensieri del Santo:
 
Il beato Giuseppe Moscati nacque a Benevento il 25 luglio 1880 da nobile famiglia. Seguendo gli spostamenti del padre, di professione magistrato, visse per alcuni anni ad Ancona e poi, dal 1888, a Napoli.
Studiò presso il liceo “Vittorio Emanuele”, successivamente, nel 1897, iniziava gli studi universitari presso la facoltà di medicina. Il 4 agosto 1903 conseguì la laurea con pieni voti e con diritto alla pubblicazione della tesi. Cominciò la carriera ospedaliera nell’Ospedale degli Incurabili a Napoli presentandosi, sin da allora modello integerrimo di medico cosciente del suo dovere professionale e della sua missione sublime accanto alla sofferenza umana. Si dedicò contemporaneamente all’insegnamento, divenendo assistente ordinario nell’istituto di Chimica Fisiologica nel 1908, conseguendo la libera docenza nel 1911.
Iniziò così un’intesa attività scientifica e cattedratica, con l’insegnamento di “Indagini di laboratorio applicati alla chimica” e di “Chimica applicata alla medicina”. Vince il concorso di Primario negli Ospedali Riuniti di Napoli, mentre nel 1922 consegue una seconda libera docenza in Clinica Medica Generale. Durante tutti gli anni che vanno dal 1903 alla sua morte (1927), Giuseppe Moscati dedicò tutto se stesso alla ricerca scientifica con numerose relazioni a Congressi scientifici in Italia e all’estero, contemporaneamente si dedicava, con grande generosità e con nobile carità, al servizio ospedaliero nell’assistenza gratuita dei malati più bisognosi.
Uomo di fede e di preghiera, morì improvvisamente, lasciando grande rimpianto tra il popolo, il 12 aprile 1927.
La sua memoria liturgica si celebra nel giorno della morte.

Cosa dire di questo Beato? Crediamo sia importante ricordare che è un laico, una figura di cristiano impegnato, che come i Santi e i Beati nel 1975, esprime la radicalità di vita di fede, che è luogo della santificazione. Abbiamo detto un cristiano impegnato, uomo di fede, di scienza e di carità. Anche questa volta i due pilastri sono l’amore a Dio e l’amore al prossimo, che per il beato Moscati vuol dire ricerca del bene per l’uomo anche nella sua professionalità. Altro elemento che colpisce di questo “medico santo” è il fatto che è "quasi a noi contemporaneo", così infatti dirà Paolo VI nella sua omelia; ma ascoltiamola nei suoi tratti essenziali:
"Chi è colui, che viene proposto oggi all’imitazione e alla venerazione di tutti? È un Laico, che ha fatto della vita una missione percorsa con autenticità evangelica, spendendo stupendamente i talenti ricevuti da Dio. È un Medico, che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di se, e di conquista degli altri a Cristo salvatore. È un Professore d’Università, che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data dalla Cattedra! È un Scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale, per le pubblicazioni e i viaggi, per le diagnosi illuminante e sicure, per gli interventi arditi e precorritori! [...] La figura del Professor Moscati conferma che la vocazione alla santità è per tutti, anzi è possibile a tutti. [...] E la Chiesa non si stanca di ripetere questo invito nel corso dei secoli, e ancora l’ha ribadito fermamente a noi uomini del XX secolo".

Dopo aver ricordato l’insegnamento del Concilio (Lumen Gentium, 40), prosegue dicendo:
"E’ questo il punto fermo, che certamente sarà da ricordare, a conclusione dell’Anno Santo - che è stato ed è tutto un solenne invito alla santità e alla riconciliazione con Dio e con i fratelli - e a coronamento dei vari Beati e Santi, i cui esempi ci hanno allietato, confusi, spronati, entusiasmati, nel conoscerli, nell’esaltarli, nel venerarli. La vita cristiana deve e può essere vissuta in santità!".
Anche noi, su queste parole del Santo Padre, concludiamo questo cammino sulle orme dei Beati e Santi elevati agli onori degli altari nell’Anno Santo 1975.

Autore: Don Marco Grenci

Brevi pensieri di San Giuseppe Moscati  

«Quali che siano gli eventi, ricordatevi di due cose: Dio non abbandona nessuno.
Quanto più vi sentite solo, trascurato, vilipeso, incompreso, e quanto più vi sentirete presso a soccombere sotto il peso di una grave ingiustizia, avrete la sensazione di un'infinita forza arcana, che vi sorregge, che vi rende capace di propositi buoni e virili, della cui possanza vi meraviglierete, quando tornerete sereno. E questa forza è Dio! Di un'altra cosa dovete ricordarvi, ed è che non bisogna accasciarsi, ma mettere in pratica una delle quattro virtù cardinali, la fortezza. Accasciarsi significa giustificare le ragioni, che gli altri accampano per imporci un orientamento piuttosto che un altro».

"Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell'eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene.
Io ho sempre vivo nel cuore il rammarico di sapervi lontano; e solo mi conforta che abbiate conservato in voi qualche cosa di me; non perché valga nulla, ma per quel contenuto spirituale, che mi sforzai di trattenere e diffondere intorno: compito sublime, ma tanto irragiungibile con le mie povere forze."
[Da una lettera al Dott.Antonio Guerricchio, 22 luglio 1922]

Ama la verità: mostrati qual sei e senza infingimenti e senza paura e senza riguardi. E se la verità ti costa persecuzione e tu accettala, e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio (Giuseppe Moscati, il medico santo, Giorgio Papàsogli, Figlie di San Paolo, 1991, Torino, p. 69).

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