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lunedì 2 agosto 2010

Angelus di Papa Benedetto XVI - 01 Agosto 2010


ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Domenica, 1° agosto 2010





Cari fratelli e sorelle,

in questi giorni ricorre la memoria liturgica di alcuni Santi. Ieri abbiamo ricordato sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Vissuto nel XVI secolo, si convertì leggendo la vita di Gesù e di Santi durante una lunga degenza causata da una ferita subita in battaglia. Rimase talmente impressionato da quelle pagine, che decise di seguire il Signore. Oggi ricordiamo sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore dei Redentoristi, vissuto nel XVIII secolo e proclamato patrono dei confessori dal Venerabile Pio XII. Ebbe la consapevolezza che Dio vuole tutti santi, ciascuno secondo il proprio stato, naturalmente. In questa settimana la liturgia ci propone, poi, sant’Eusebio, primo Vescovo del Piemonte, strenuo difensore della divinità di Cristo, e, infine, la figura di san Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, che ha guidato con il suo esempio l’Anno Sacerdotale appena concluso, e alla cui intercessione nuovamente affido tutti i Pastori della Chiesa. Impegno comune di questi Santi è stato quello di salvare le anime e di servire la Chiesa con i rispettivi carismi, contribuendo a rinnovarla e ad arricchirla. Questi uomini hanno acquistato “un cuore saggio” (Sal 89,12), accumulando ciò che non si corrompe e scartando quanto è irrimediabilmente mutevole nel tempo: il potere, la ricchezza e gli effimeri piaceri. Scegliendo Dio hanno posseduto ogni cosa necessaria, pregustando fin dalla vita terrena l’eternità (cfr Qo, 1-5).

Nel Vangelo dell’odierna domenica, l’insegnamento di Gesù riguarda proprio la vera saggezza ed è introdotto dalla domanda di uno della folla: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità» (Lc 12,13). Gesù, rispondendo, mette in guardia gli ascoltatori dalla brama dei beni terreni con la parabola del ricco stolto, il quale, avendo accumulato per sé un abbondante raccolto, smette di lavorare, consuma i suoi beni divertendosi e s’illude persino di poter allontanare la morte. «Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”» (Lc 13,20). L’uomo stolto nella Bibbia è colui che non vuole rendersi conto, dall’esperienza delle cose visibili, che nulla dura per sempre, ma tutto passa: la giovinezza come la forza fisica, le comodità come i ruoli di potere. Far dipendere la propria vita da realtà così passeggere è, dunque, stoltezza. L’uomo che confida nel Signore, invece, non teme le avversità della vita, neppure la realtà ineludibile della morte: è l’uomo che ha acquistato “un cuore saggio”, come i Santi.

Nel rivolgere la nostra preghiera a Maria Santissima, desidero ricordare altre ricorrenze significative: domani si potrà lucrare l’indulgenza detta della Porziuncola o “il Perdono di Assisi”, che san Francesco ottenne, nel 1216, dal Papa Onorio III; giovedì 5 agosto, commemorando la Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore, onoreremo la Madre di Dio acclamata con questo titolo nel concilio di Efeso del 431, e venerdì prossimo, anniversario della morte di Papa Paolo VI, celebreremo la festa della Trasfigurazione del Signore. La data del 6 agosto, considerata il culmine della luce estiva, fu scelta per significare che lo splendore del Volto di Cristo illumina il mondo intero.

Angelus Domini …

Dopo l'Angelus

Desidero esprimere vivo compiacimento per l’entrata in vigore, proprio oggi, della Convenzione sul bando delle munizioni a grappolo che provocano danni inaccettabili ai civili. Il mio primo pensiero va alle numerose vittime che hanno sofferto e continuano a soffrire gravi danni fisici e morali, fino alla perdita della vita, a causa di questi insidiosi ordigni, la cui presenza sul terreno spesso ostacola a lungo la ripresa delle attività quotidiane di intere comunità. Con l’entrata in vigore della nuova Convenzione, alla cui adesione esorto tutti gli Stati, la Comunità internazionale ha dimostrato saggezza, lungimiranza e capacità nel perseguire un risultato significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale. Il mio auspicio e incoraggiamento è che si continui con sempre maggior vigore su questa strada, per la difesa della dignità e della vita umana, per la promozione dello sviluppo umano integrale, per lo stabilimento di un ordine internazionale pacifico e per la realizzazione del bene comune di tutte le persone e di tutti i popoli.

[Saluti in varie lingue: I am very pleased to greet all the English-speaking pilgrims present, especially those of you who have come from Canada and Australia. In the Gospel of today’s Mass, our Lord teaches us to store up treasure for ourselves, not on earth, but in heaven. By God’s grace, then, let us seek to grow in faith and good works. In this sense, I willingly invoke upon all of you God’s abundant blessings! - Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que han participado en el rezo del Ángelus. La liturgia de hoy nos invita a moderar nuestro afán por los bienes materiales, que no son todo en la vida, sabiendo administrarlos bien y compartirlos, de manera que produzcan bienes más altos y duraderos. Pidamos a María que nos enseñe a seguir con gozo a Jesús con un corazón sencillo. Feliz domingo.]

[Do il mio cordiale benvenuto a tutti i Polacchi. La vita quotidiana ci insegna che tutto passa in questo mondo. Ce lo ricorda la Liturgia della parola della Messa odierna. Ci mostra che la vita dell’uomo non dipende dai suoi averi e che i beni terreni non sono lo scopo, ma un mezzo nella via verso l’eternità. Apriamo allora i nostri cuori alle necessità dei fratelli, diventando ricchi davanti Dio. Vi benedico di cuore.]

Un cordiale saluto rivolgo, infine, ai pellegrini italiani, in particolare alle Suore dell’Immacolata, che stanno celebrando in questi giorni il loro Capitolo Generale, ai fedeli di Moncalieri e di San Nicandro Garganico. Grazie per la vostra presenza. A tutti buona domenica!

© Copyright 2010 - Libreria Editrice Vaticana

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