XIX domenica tempo ordinario
Nelle tre letture di oggi c’è un filo conduttore che è la fede. Nella prima lettura ci viene detto che: “la notte della liberazione desti al tuo popolo, Signore, una colonna di fuoco come guida in un viaggio sconosciuto e come un sole innocuo per un glorioso emigrare”. Di giorno colonna di nube, di notte colonna di fuoco: Dio non abbandona mai il suo popolo.
• 1) Qual è la nostra colonna?
A pensarci bene anche noi abbiamo la nostra colonna di fuoco che ci conduce verso la terra promessa. Ma la terra promessa non è l’uscita dall’Egitto e la colonna non è di fuoco. La colonna è la fede e la terra promessa è il cielo. La colonna di fuoco accompagnava gli Israeliti di notte: anche la fede ci accompagna di notte, quando cioè non abbiamo l’evidenza e la visione di Dio. La fede è la nostra colonna di fuoco che ci accompagna nella traversata della vita, in cui dobbiamo vivere e camminare appunto nell’oscurità della fede, in attesa della visione. Come Abramo di cui ci parla la seconda lettura, che visse la fede in modo eroico, fino a sacrificare il figlio Isacco, se l’angelo del Signore non lo avesse fermato mentre era sul punto di immolarlo.
• 2) Qual è l’antidoto contro la paura?
Nel Vangelo abbiamo alcuni temi dominanti: “non temere” e “siate pronti”.
“Non temere piccolo gregge”… Nella Bibbia questo termine ricorre almeno 365 volte; ogni giorno dell’anno il Signore ci rassicura dicendoci di non temere. Infatti la paura è il sentimento dominante che accompagna i nostri passi. Paura del futuro, paura del passato, delle difficoltà di oggi, delle incognite del domani ecc. ecc. Qual è il miglior antidoto alla paura? Voi direte: il coraggio! Ebbene no! Il miglior antidoto è la fede. Se ho fede non ho paura perché so di non essere solo ad affrontare la traversata sulla barchetta della vita. C’è il Maestro sulla barca, o meglio c’è il Maestro nel mio cuore e non temo più niente. E’ quando il cuore è vuoto, cioè solo e non abitato dal Signore, che rischia di essere sballottato come canna al vento e venire sommerso dalla tempesta. Ma quando mettiamo il Maestro al volante del nostro cuore, allora salpiamo sicuri sui flutti della vita.
• 3) Siate pronti!
Altro tema dominante: siate pronti! Non sappiamo quando ci sarà la fine del mondo (parusia), ma nemmeno quando terminerà la nostra vita! Occorre dunque essere vigilanti per cogliere il passaggio del Signore, che magari avviene come un lampo. E dobbiamo coglierlo al volo e quindi essere pronti! Questo passaggio inatteso avviene anche nell’ordine della grazia. Dobbiamo essere fedeli ai richiami della grazia: se ne sprechiamo uno non siamo pronti per accogliere quello successivo e perdiamo tante grazie. Mentre se siamo fedeli diventiamo capaci di ricevere tutte le grazie che il Signore ha in serbo per noi. La Madonna della medaglia miracolosa aveva nelle dita degli anelli da cui sprigionavano raggi lucentissimi, alcuni erano lunghi, altri corti: Alla domanda di Suor Caterina Labourè che le chiedeva cosa significassero i raggi corti rispose che erano tutte quelle grazie che Lei avrebbe voluto dare, ma che nessuno Le chiedeva. Chiediamo allora quella prontezza e vigilanza per accogliere tutte le grazie che il Signore vorrebbe darci per vivere una vita veramente e totalmente degna di essere vissuta.
Wilma Chasseur
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