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domenica 16 gennaio 2011

Battesimo di fuoco

2^ Domenica tempo ordinario 
 
Siamo ancora sempre nella visione dei cieli aperti. Domenica scorsa avevamo visto lo Spirito scendere come una colomba su Gesù, ma l’avvenimento era stato presentato da Matteo, come un’esperienza personale di Gesù, come se l’avesse visto solo Lui, senza che la folla si accorgesse di nulla. Era un fatto che si svolgeva tra Lui e il Padre rimanendo avvolto nel mistero e nascosto agli altri.

• 1) Cosa vede Giovanni?

Oggi invece abbiamo la testimonianza di Giovanni Battista che afferma di aver visto lui stesso questo Spirito: ”Ho visto lo Spirito scendere come una colomba”. Ed è allora che riconosce in Gesù il Messia. Il Cristo doveva rimanere sconosciuto (anche a Giovanni Battista) fino a quando un fatto straordinario non lo avesse rivelato. E questo fatto straordinario avvenne proprio durante il battesimo al fiume Giordano, quando anche Giovanni Battista ne fu testimone privilegiato, e riconobbe il Messia. Prima non lo conosceva. “Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi disse: Colui sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo”.

• 2) Chi l’ha inviato?

Mi colpisce in modo particolare questo “chi mi ha inviato”. Chi è se non Dio stesso o un suo angelo, che lo avvisa in anticipo che vedrà scendere lo Spirito: “Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito”. E lo dice al singolare “vedrai”. Quindi fu solo Giovanni Battista a vederlo, infatti poi aggiunge “e io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”. Ed è colui che battezza in Spirito Santo. Solo Lui poteva battezzare in Spirito Santo, perché solo Lui lo possedeva in pienezza, anzi era il suo stesso Spirito, quindi solo Lui lo poteva donare agli altri. Infatti prima di morire in Croce aveva detto: ”Bisogna che me ne vada se no non verrà a voi lo Spirito, ma quando me ne sarò andato ve lo manderò”. In effetti quando Egli morì, il velo della sua carne si squarciò e dal suo Cuore trafitto effuse lo Spirito sul mondo intero. Per Gesù la parola spirare o rendere lo spirito, non vuol dire –come per noi– solo morire, ma significa proprio effondere lo Spirito Santo, mandarlo su tutti.
Quindi per il Battista, quello fu il momento storico in cui riconobbe in Gesù il Figlio di Dio: ”Vedendolo venire verso di lui disse: ecco l’Agnello di Dio”. Capì che si trovava davanti al Santo per eccellenza, al consacrato, allo splendore della gloria del Padre.
Ma Gesù viene anche verso di noi: la preghiera è proprio questo incontrarlo nel nostro quotidiano, ma non solo: è anche e soprattutto essere visti da Lui. E se siamo visti da Lui, tante cose cambiano in noi. E’ questa la grande grazia da chiedere: non avere visioni o apparizioni, ma essere visti da Lui. Le visioni e apparizioni ci possono lasciare tali e quali: i contemporanei di Gesù l’hanno ben visto. E lo hanno visto mentre guariva i malati e risuscitava i morti, eppure l’hanno crocefisso. Ma il buon ladrone che è stato visto da Lui fino in fondo al cuore, è cambiato dentro e lo ha riconosciuto.

• 3) Nessuno esce indenne

Un test per sapere se abbiamo veramente incontrato il Signore nella preghiera, è che non ne usciamo indenni, ma a pezzi: Cioè vediamo tutto ciò che in noi non va e che è da cambiare: come il raggio di sole che illumina il vetro facendo risaltare le macchie che non si vedevano quando era nell’ombra.
Così come non si esce indenni dal confronto con la Parola di Dio. Nessuno esce vittorioso da questo confronto: ne usciamo tutti sconfitti! Ci vediamo sempre molto al di sotto di quello che questa parola ci chiede, ma questo è un ottimo segno: significa che siamo veramente in presenza di Dio, cioè del Sole sfavillante che illumina con la Sua luce il vetro della nostra anima, facendone risaltare le macchie. E allora decidiamo di toglierle, decidiamo di cambiare vita. Iniziamo veramente un cammino di conversione.
E’ questo il battesimo in Spirito Santo e fuoco. Fuoco che purifica la nostra anima come l’oro nel crogiuolo e la rende di nuovo quel puro cristallo in cui Dio può riflettersi. Essere battezzati in Spirito significa voler diventare migliori di quel che si è. In ognuno di noi si nasconde un uomo nuovo, ed ognuno può sempre diventare migliore, ma lo diventa rinnovandosi interiormente, situandosi ad un livello superiore dentro di sé. Il regno dei cieli è dentro di noi.

Wilma Chasseur

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