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domenica 30 gennaio 2011

Beati i puri di cuore


4^ Dom. tempo ordinario 
 
• 1) La pagina più difficile

Eccoci alle prese con una difficilissima pagina di Vangelo –il discorso delle beatitudini– che fa risaltare la dissonanza e la dissomiglianza nelle quali ci troviamo rispetto ad essa e ci mostra come viviamo agli antipodi di quanto qui ci viene proposto. Discorso controcorrente ed in assoluto contrasto con la mentalità dominante del “carpe diem”, dell’afferra l’attimo fuggente cibandoti di effimero e spremendo ”beatitudine” da ogni bene (o male) di consumo, abbeverandoti a pozzanghere torbide che si esauriscono ancor prima che tu abbia potuto attingervi scoprendo poi che erano solo chimere ingannatrici e miraggi traditori.
L’uomo, attingendo ad esse, crede di placare le sue fami, ma si accorge ben presto che –come diceva Dante– “la bestia, dopo il pasto ha più fame di prima!” O come diceva san Giovanni della Croce: ”Il gusto di un bene finito, può al massimo, stancare l’appetito”.
Contro questa mentalità del “divertissement” a tutti i costi abbiamo come unico efficace antidoto il discorso delle beatitudini, nuova legge proclamata da Gesù Cristo sul monte, come sul monte era stata proclamata l’antica legge. Beati i poveri, gli umili, i tribolati, gli afflitti e i perseguitati.

• 2) Beatitudini: chi le vuole?...

Ma chi le vuole queste beatitudini?
Certo è promessa una ricompensa, ma solo al futuro (“saranno consolati , saziati”, ecc.) mentre noi vogliamo tutto subito. Chiediamoci sinceramente: chi tra di noi si augura una sola di queste beatitudini? Eppure l’esperienza dimostra che la felicità sta da quelle parti, e che la disperazione sta dove c’è il surplus di tutto.
Ma vorrei soffermarmi su due di queste beatitudini. La prima è “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Qui, contrariamente alle altre, la ricompensa non è al futuro, ma al presente. Qui non si dice “beati (…) perché SARANNO consolati, saziati, ecc.” , ma ”beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Subito! Non si era mai visto dei poveri che avessero addirittura un regno! E che regno! E ce l’hanno subito (qui c’è proprio tutto subito), e lo hanno appunto in quanto poveri. Se fossero ricchi, non ce l’avrebbero per niente, né ora, né in futuro, né mai!

• 3) il regno dei poveri

Ma chi sono i “poveri in spirito”? Sono quelli che contano totalmente su Dio e non mettono la loro fiducia in loro stessi o nei beni materiali. Non costruiscono la loro vita, né progettano il loro futuro senza far riferimento a Colui che ha dato loro questa vita e questo futuro. Non vogliono realizzare un loro progetto, ma vogliono aderire al progetto che DIO ha su di loro. Non fanno la loro volontà, ma quella di Dio. Ecco perché hanno subito il regno dei cieli: perché il loro punto d’appoggio non è la terra, ma il cielo e nella misura in cui fanno la volontà di DIO, Dio stesso fa lo loro volontà.
E possono dire a ragione con san Giovanni della Croce: ”Miei sono i cieli, mia è la terra” e tutto l’universo è mio perché in Dio ho tutto.
L’altra beatitudine –quella che io preferisco in assoluto– è “Beati i puri di cuore perché vedranno DIO”. Il cuore puro è un cuore che ha ritrovato la SANITA’ ORIGINARIA della sua natura: è ridiventato un puro cristallo in cui Dio può di nuovo specchiarsi, riversandovi e irradiando la sua purezza infinita. Nessun bene al mondo è più prezioso di questa purezza che attira l’Altissimo in persona nel cuore umano e lo rende capace di vederlo, perché ha ormai vinto ogni attrattiva verso il male e non è più schiavo delle passioni!
Nel cuore puro viene distrutta la dissomiglianza dovuta al peccato e viene ripristinata l’immagine e somiglianza divina. Ogni tenebra viene sconfitta e la creatura –vedendo DIO– brilla della sua stessa luce e ritrova tutto il suo splendore.
Come dice questa bellissima preghiera del cardinal Newman: ”Splendi sopra di me fiamma che sempre ardi e mai non vieni meno: incomincerò allora, per mezzo della tua luce ed in essa immerso, a vedere anch’io la luce e a riconoscere Te come vera sorgente della luce”
Dobbiamo chiedere ogni giorno questa beatitudine del cuore puro, perché allora vedremo con sguardo trasfigurato l’intera realtà e ogni creatura sarà un puro segno dell’amore di Dio e potremo finalmente vivere in pienezza la comunione con Lui e tra di noi.

Wilma Chasseur

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