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domenica 23 gennaio 2011

Tu vieni e seguimi


3^ Domenica tempo ordinario
 
• 1) Dove andò ad abitare Gesù?

Oggi il Vangelo ci invita a seguire Gesù che, lasciata Nazaret, va a stabilirsi a Cafarnao, in quella Galilea delle genti –come dice la profezia di Isaia– oltre il fiume Giordano, sulla quale “si levò una grande luce” .
Il tempo del silenzio e del nascondimento è terminato. Per Gesù inizia il tempo dell’annuncio. E sceglie proprio la Galilea, situata ai confini tra il mondo ebraico e quello pagano, per proclamare l’universalità della salvezza. Il Messia è dunque un Galileo e per gli uomini di Galilea inizia qualcosa di radicalmente nuovo: la salvezza è entrata nella loro vita e non ne uscirà mai più!
Questa forza nuova che è entrata nel mondo, continuerà a rimanervi fino alla fine dei secoli.
Quella stessa voce che ha chiamato i primi discepoli, continuerà a chiamarne infiniti altri, di ogni razza, lingua e nazionalità . Continuerà a risuonare fra gli uomini di tutti i tempi e ad attraversare i secoli, senza che questi possano coprirne il suono o cancellarne il ricordo, anzi serviranno solo a rivestirla di un manto di universalità senza confini.

• 2) Cosa inizia a fare?

Gesù inizia dunque ad annunciare la buona novella e si stabilisce presso il mare di Galilea o lago di Tiberiade. Quello è proprio il Lago di Gesù, rimasto -2000 anni dopo- tale e quale. Se esigenze di difesa e di custodia indussero i cristiani a trasformare i luoghi sacri della Palestina, costruendovi sopra e mutandone l’aspetto naturale di modo che oggi non si possono più vedere com’erano ai tempi di Gesù, sullo splendido lago di Tiberiade, nessuno ha potuto apportare cambiamenti di sorta. E’ sempre il lago di Gesù. Chi vi è stato dice che lo si vede oggi come Egli lo vide, si possono toccarne le acque come Egli le toccò, lo si può attraversare come Egli lo attraversò e camminare sulle sue sponde come Egli vi camminò. Le acque sono sempre quelle, e forse conservano nelle loro profondità, l’eco delle parole di Gesù che chiamò i primi discepoli.

• 3) Chi vide sul lago?

“Mentre camminava lungo il mare di Galilea (o lago di Tiberiade) vide due fratelli: Simone chiamato Pietro, e Andrea, che gettavano le reti in mare poiché erano pescatori. E disse loro: seguitemi, vi farò pescatori di uomini. Ed essi subito lasciate le reti lo seguirono”. Ecco Dio che entra nella storia degli uomini. E vi entra mentre stanno svolgendo il loro lavoro di sempre, si presenta alla loro riva per invitarli a diventare strumenti e collaboratori del suo piano di salvezza. E si presenta alla nostra riva, a noi discepoli di oggi, per rinnovare il suo invito e renderci partecipi del Suo grandioso progetto. E’ sempre Lui che si presenta per primo, ieri come oggi (“non voi avete scelto Me ma io ho scelto voi”), ma siamo sempre noi che dobbiamo lasciare le nostre reti per seguirlo, “lasciare che il mondo vada per la sua strada e che accumuli la sua fortuna. Tu vieni e seguimi e non voltarti indietro mai. E così sarai luce per gli uomini e sale della terra.” (come dice un bel canto). E “il popolo ancora immerso nelle tenebre, vedrà una grande luce e su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte, una luce si leverà”.
Anche Giacomo e Giovanni, appena ebbero sentito la Sua voce, lasciarono subito la barca, il padre e le reti, e lo seguirono. Segno evidente che da Gesù emanava veramente un fascino straordinario, assolutamente unico che faceva vibrare le corde nascoste del cuore umano. Incontrando il Suo sguardo, quei primi discepoli, capirono sicuramente di essere infinitamente amati, e sentirono che valeva la pena di lasciare tutto per continuare a incontrare quello sguardo e sentire quella voce, unica al mondo che veniva da “oltre”. E parlava un linguaggio divino. Di colpo capirono che colui che li chiamava non era più soltanto l’Uomo di Galilea, ma lo splendore della gloria del Padre, l’eletto, l’inviato, colui che aveva ri-operato il ricongiungimento tra cielo e Terra e poteva dire in tutta verità: ”Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino”.

Wilma Chasseur

 

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