Epifania del Signore
• 1) Sono partiti da lontano e sono arrivati vicino
Epifania significa manifestazione. Manifestazione della luce, del “sole di giustizia che sorge
dall’alto per rischiarare i popoli ancora immersi nelle tenebre e nell’ombra di morte”.
I testi di oggi, sono tutti all’insegna della luce a cominciare dalla prima lettura tratta dal libro del
profeta Isaia: “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di
te”. Luce che vince e sconfigge ogni tenebra perché il Signore stesso è quella luce: “Su di te
risplende il Signore (…) Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere”.
Luce che svela il mistero anche ai Gentili (= i pagani): “Questo mistero non è stato manifestato agli
uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti
per mezzo dello Spirito: che i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa
eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa per mezzo del Vangelo”
(seconda lettura).
Luce che per i Magi si concretizza nella stella: “Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti
per adorarlo”. Luce che porta alla contemplazione, all’adorazione e alla gioia: “Ed ecco la stella,
che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si
trovava il bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia”.
Ecco allora quei Magi, partiti da lontano, arrivare vicino! Vicino alla salvezza: poter vedere con i
propri occhi e toccare con mano il Salvatore .
Portano doni preziosi, oro incenso e mirra, ma la vera perla preziosa e il mirabile tesoro nascosto, ce
l’hanno davanti ai loro occhi, celato in quel piccolo bimbo che sono venuti ad adorare.
Chi non si riconosce in questi Magi? La loro storia potrebbe essere quella di ognuno di noi.
• 2) Come si chiama la tua stella?
Un bel giorno, partiti da lontano, magari dal pianeta dell’incredulità o dell’indifferenza, siamo
arrivati vicino, grazie a una stella che ha illuminato il nostro cammino. Stella che può avere tanti
nomi: una chiamata, un avvenimento, un’ispirazione, una lettura, una testimonianza, una persona,
un’illuminazione interiore ecc., che ci ha dato l’input a metterci in marcia.
E siamo partiti, attraversando mari e monti, i mari della desolazione e i monti della difficoltà,
cercando di recuperare la stella ogni volta che scompariva, e vincere il disorientamento che la sua
assenza provocava in noi.
• 3) Cosa c’è nei nostri scrigni?
E ogni qualvolta la stella riappariva, provavamo una grande gioia e riprendevamo con slancio il
cammino intrapreso. Finché un bel giorno siamo giunti davanti al bambino con i nostri scrigni
colmi di stanchezza e di povertà. Ma appena li abbiamo aperti, Lui li ha colmati dei suoi doni: la
sua vita in noi e la ricchezza del suo amore.
E di colpo abbiamo scoperto di avere trovato la perla preziosa, il tesoro nascosto che dà sapore di
cenere a tutto il resto. Abbiamo scoperto che è questa la vera stella, il vero punto luce della nostra
vita, quello che dà senso al nostro cercare e al nostro andare; quello che non vogliamo mai più
smarrire.
Il nostro viaggio sulle strade della vita, ora potrà continuare: sentiamo di essere arrivati là dove si
parte per andare sempre oltre. Oltre l’essere e l’avere e oltre anche il volere per poter dire fino in
fondo “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.
Wilma Chasseur
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